Questi due video, di grande valore storico, rappresentano le testimonianze di due fisici teorici italiani in merito all’esistenza e riproducibilità dei fenomeni LENR (Low Energy Nuclear Reactions) ovvero reazioni nucleari a bassa energia di cui abbiamo scritto anche qui: LENR (Low Energy Nuclear Reactions)
18:04 – 06/07/12 – Scommettere sulla Fusione Fredda.
Tutti gli articoli e la bibliografia sulla Fusione Fredda.
di Daniele Passerini. Blog i 22Passi.
Sono in vacanza da sabato scorso, lontano per due settimane da casa, lavoro e soprattutto internet. Ho promesso a chi m’accompagna di vivermi l’attimo senza distrazioni e disintossiccarmi un pochino dalla mia ’dipendenza’ dalla rete, perciò durante le ferie non mi connetterò con wi-fi o chiavette e non avrò altro impegno che quello di fare il turista, salve due sole eccezioni: la prima è quella di ritagliarmi un paio di serate per scrivere e mettere on line i miei pezzi settimanali a ’L’Indro’; la seconda, era quella di volare lunedì scorso a Roma per partecipare a un convegno a cui tenevo moltissimo. Ed è proprio di questo convegno che voglio parlarvi.
La mattina del 2 luglio, la capitale grondava sudore per la stretta di Caronte – il torrido anticiclone africano – ed era soprattutto sottotono per le lacrime versate la sera prima. Eh già, il poker a sorpresa della Spagna a Euro2012 era stato un boccone indigesto da mandar giù. Io però avevo altro per la testa: eravamo una ottantina d’invitati – al riparo dal caldo e sotto la benedizione dell’aria condizionata – a partecipare a un convegno intitolato “Verso una rivoluzione energetica non inquinante” per ascoltare le ultime novità sul fronte LERN, acronimo per Low Energy Nuclear Reactions (reazioni nucleari a bassa energia) come per esempio la fusione fredda o le reazioni piezonucleari.
Molti scienziati ’ortodossi’ liquidano tali argomenti come ’bufale’, altri scienziati ’eretici’ li ritengono invece la porta di un’autentica rivoluzione, tecnologica quanto scientifica. Tra i relatori del convegno c’era soprattutto questo secondo tipo di scienziati, che a dire il vero non si sentono per nulla ’eretici’, anzi dicono di seguire esattamente il metodo scientifico e di basare le loro ricerche su esperimenti riproducibili e sulla letteratura scientifica disponibile a tutti i loro colleghi. E visto che le teorie della scienza ufficiale non riescono a spiegare i fenomeni che osservano, piuttosto che negarne l’esistenza o considerarli inutili anomalie (quel che gli scienziati ’ortodossi’ fanno), ipotizzano nuove teorie in grado di rendere prevedibili e riproducibili quei fenomeni.
Il convegno si svolgeva presso la Sala Mercede della Camera dei Deputati e nasceva da un input politico bipartisan: c’erano infatti Domenico Scilipoti (ex IdV, poi area PdL), Elisabetta Zamparutti (Partito Radicale), Giulietto Chiesa (da sempre di posizioni di estrema sinistra). Un’esposizione, sia pure sintetica, di tutti i contenuti del convegno meriterebbe molto più tempo di quello che ora ho e lo spazio d’un vero e proprio articolo. Nelle righe che seguono vi parlerò perciò di un solo intervento e con esso del rilevante ruolo scientifico che nel XXI secolo sta assumendo un’azienda leader nel mercato degli strumenti di misura di altissima precisione, un’azienda che collabora con i più prestigiosi istituti di ricerca di tutto il mondo, quelli internazionali (ITER, CERN, ELI, ESO…), quelli statunitensi (Los Alamos, Fermilab, Livermore, Sandia, Oak Ridge…) quelli italiani (INFN, ENEA, CNR…) e tantissimi altri ancora.
L’azienda è National Instruments, una multinazionale con base ad Austin (Texas), al cui apporto è debitrice perfino la ricerca sul Bosone di Higgs di cui si è tornato a parlare in questi giorni. E l’intervento al convegno in questione è quello di Stefano Concezzi, uno dei nostri tanti ’cervelli fuggiti all’estero’, oggi numero due di National Instruments, di cui dirige la divisione che si occupa del mercato della Ricerca e della Big Physics.
Concezzi ha premesso che lo scorso 20 Giugno aveva già esposto la stessa relazione anche a Bruxelles, al Parlamento Europeo, nel corso di una iniziativa simile, organizzata dall’onorevole Giuseppe Gargani, il workshop ’The Fleishmann-Pons effect: study of the phenomenon of Material Science’, e in compagna dei professori Robert Duncan (University of Missouri), Michael McKubre (Stanford Research Institute International) – protagonisti del celebre documentario che la CBS realizzò nel 2009 sulla fusione fredda – e Vittorio Violante (ENEA e Università Roma II) di cui è ancora attuale l’intervista rilasciata nel 2007. Per inciso, l’interesse europeo nelle LENR è dimostrato dal loro inserimento in un report comunitario intitolato ’Materials for Emerging Energy Technologies’: il capitolo 3.4 è dedicato proprio alle LENR che avvengono nei reticoli cristallini dei metalli.
Tornando all’intervento di Concezzi, la notizia è dunque che al convegno di Roma la migliore società del mondo nel ramo degli strumenti di misura professionali, con 35 anni di storia alle spalle, profitti sempre in crescita, un portafoglio di 35.000 clienti (università, centri di ricerca, società…) è voluta intervenire per dichiarare di essere molto interessata ai fenomeni di produzione anomala di calore da fusione atomica ’non convenzionale’… la fusione fredda insomma! E ha deciso di scendere in campo in prima persona.
Dal 1989 a oggi, le misure effettuate in almeno 180 esperimenti di fusione fredda, condotte da ricercatori di tutto il mondo, hanno evidenziato eccesso di calore. Per questo National Instruments ha deciso di sponsorizzare una vera e propria campagna di ricerca in doppio cieco, al fine di comprendere una volta per tutte cosa succede durante gli esperimenti della tanto controversa fusione fredda. Ha così selezionato i 10 migliori gruppi di ricerca di tutto il mondo, in modo da fornire loro i migliori strumenti di misura resi possibili dalle conoscenze attuali, con sensibilità nettamente superiori a quelle finora utilizzate. E possiamo essere fieri che di questi 10 top team ben 2 sono italiani, quello di Vittorio Violante (ENEA di Frascati) e quello di Giuseppe Levi (INFN di Bologna).
La scelta di National Instruments – ha spiegato Concezi – è guardare al mondo della scienza e della tecnologia a trecentosessanta gradi, pragmaticamente, senza preferenze e senza preclusioni, nessuno dei suoi mercati (università, ricerca avanzata, automobili, big physics, elettronica di consumo, apparecchi elettromedicali ecc.) rappresenta infatti più del 15% del suo fatturato globale. Ciò pone National Instruments in una posizione privilegiata, un punto di osservazione da cui è possibile cogliere il quadro d’insieme dei progressi in corso nel mondo della scienza meglio di quanto possano fare gli stessi scienziati, spesso esperti in ambiti di competenze molto stretti. Sulla base dei dati acquisiti, National Instruments ha scommesso che la fusione fredda esiste. Se questa scommessa verrà vinta, finalmente, dopo 23 anni di inferno e purgatorio, Fleischman e Pons potranno essere riabilitati una volta per tutte.
18:35 – 23/04/12 – La Fusione Fredda degli Studenti dell'IIS Leopoldo Pirelli…
Tutti gli articoli e la bibliografia sulla Fusione Fredda.
La Fusione Fredda realizzata dagli studenti dell'Istituto di Istruzione Superiore (Costruzioni, Ambiente, Territorio) Leopoldo Pirelli – Roma.
Il giorno 19 aprile 2012, nell'aula magna dell'I.I.S Leopoldo Pirelli di Roma, è stato presentato il progetto ATHANOR ed ha avuto luogo un dibattito assai interessante riguardo le trasmutazioni nucleari a bassa energia (LENR – Low Energy Nuclear Reaction) o Fusione Fredda.
Nell'ambito del progetto interdisciplinare Il Sole in Laboratorio un gruppo di docenti delle materie scientifiche – i Proff. Abundo, Pieravanti, De Santis, Cipriani – coadiuvati dagli alunni dell'indirizzo Costruzioni, Ambiente e Territorio, è riuscito a mettere in atto la costruzione e l'utilizzo di 5 reattori sempre più sofisticati, l'ultimo dei quali è stato brevettato e presentato alla comunità scientifica e potrà essere impiegato anche in laboratori esterni per consentire l'esecuzione di sperimentazioni riproducibili.
Il progetto è stato presentato dal prof. Ugo Abundo, seguito poi dall'intervento del prof. Arch. Cesare Rocchi che ne ha evidenziato le possibili applicazioni pratiche.
Il prof. Abundo ha poi mostrato in laboratorio l'accensione live di un reattore, spiegando che le rese ottenute sono superiori al 400%, cioè esse permettono di ipotizzare che 100 unità di energia elettrica ne producano 400 termiche di tipo meno pregiato impiegabile per alimentare funzioni come la produzione di acqua calda sanitaria e gli impianti di riscaldamento.
A seguito della dimostrazione del funzionamento del reattore si è aperto un acceso dibattito sull'argomento al quale hanno partecipato i presenti.
Inoltre gli studenti hanno esposto il loro percorso di ricerca in Matematica con la prof. Pieravanti, in Scienze con la prof. De Santis e in Chimica con la prof. Cipriani.
L'importanza principale del progetto quindi è stata l'esperienza scolastica durata oltre un anno che ha permesso di far conoscere agli alunni delle tecnologie energetiche innovative e di far loro svolgere un percorso di sviluppo e crescita didattica, con dei risultati davvero straordinari.
Maria Claudia Pelini (V A L.L.)
Ufficio Stampa
Allegati:
Articolo del Corriere della Sera
Articolo di Repubblica
Fonte dell'articolo: I.I.S. Leopoldo Pirelli – Roma
23:19 – 24/03/12 – I Licei perdono Appeal a favore dei Tecnici.
In un'epoca di incertezze le famiglie preferiscono titoli con accesso immediato al mondo del lavoro.
Luigi Carbone – Certe tendenze sono figlie dei tempi e questi che viviamo sono i tempi dell'incertezza. Già, perché stando agli ultimissimi dati, non ancora definitivi, relativi alle scuole superiori, calano le iscrizioni ai Licei e salgono le quotazioni di Tecnici e Professionali, in pratica ci sono più ragazzi (e famiglie) che optano per quelle scuole che danno diplomi spendibili subito o quasi sul mercato del lavoro. Che poi si debba comunque aspettare chissà quanto per iniziare, viene ritenuto un problema cronologicamente secondario. Meglio iniziare ad aspettare da diciotteni diplomati che da venticinquenni laureati, calcolo opinabilissimo ma parecchio diffuso. Del resto parlano chiaro i numeri arrivati al servizio del Miur “La Scuola in Chiaro” e pare, in attesa dei dati conclusivi, che anche la provincia di Cosenza segua il trend nazionale.
Certo i Licei fanno ancora la parte del leone con quasi il 48 per cento degli iscritti, ma la percentuale è scesa di due punti rispetto all'anno scorso. Gli iscritti agli Istituti Tecnici sfondano il muro del 31 per cento, salendo di oltre un punto percentuale. La vera novità sta nei Professionali, tradizionali cenerentole, che dopo anni di relativa stabilità al ribasso stavolta superano il venti per cento degli iscritti. Ad attrarre di più è il settore dei servizi, in particolare l'indirizzo alberghiero.
E se a Cosenza mantiene la sua solidità la tradizione dei Licei, in particolare degli Scientifici, nel resto della provincia sono ancora i Tecnici, tra indirizzi tradizionali e nuovi, a rastrellare il numero più consistente di iscritti. Sì, perché il dato provinciale piazza i Licei Scientifici al secondo posto, poi arrivano gli Istituti Professionali, seguiti dal Liceo Classico. Chiudono la classifica cosentina, nell'ordine, gli Istituti e le Scuole Magistrali, quindi gli Istituti d'Arte e i Licei Artistici. In gioco c'è parecchio, a cominciare dai livelli occupazionali del personale scolastico.
I posti di lavoro (ah, Lapalisse!) dipendono anche dal numero delle iscrizioni.
Nuove classi significano posti di lavoro, attivazione dei nuovi corsi e copertura delle cattedre.
Nel giro di quattro anni scolastici, dal 2006/2007 al 2009/2010, il calo complessivo è stato di 6.529 alunni tra scuola dell'infanzia e scuola superiore. E l'onda lunga continua a farsi sentire con la contrazione di cattedre per i docenti e posti per il personale Ata. La popolazione scolastica cala, in modo più o meno sensibile a seconda delle annate.
Intanto i lavoratori del mondo della scuola sono alle prese con la domanda di trasferimento, i cui termini scadono il 30 marzo. Da quest'anno tutte le istanze, sia di trasferimento sia di passaggio, riguardanti il personale docente di ogni ordine e grado, andranno fatte on-line, mentre la modalità cartacea resterà valida per il personale educativo e Ata.
Sul territorio della provincia bruzia l'anno scorso la mobilità ha riguardato 1.500 insegnanti, 200 dell'Infanzia, 350 delle Elementari, 450 delle Medie e 500 delle Superiori. Il nuovo contratto conferma sostanzialmente l'impianto di quello dello scorso anno, sul quale è stata effettuata una sorta di manutenzione, attraverso delle integrazioni e delle delucidazioni circa i punti che avevano creato difficoltà nell'applicazione.
Mantenuta e rafforzata, invece, la possibilità di riaprire il confronto per integrare il contratto. Il contratto ha pure appurato che le nuove disposizioni sul blocco quinquennale per i trasferimenti dei docenti e del personale educativo tra diverse province, riguarderanno solo le nomine con decorrenza 1 settembre 2011 e non quelle retrodatate al 1 settembre 2010 (per le quali vale le vecchia norma con blocco triennale), così come sono esclusi dal blocco i beneficiari delle precedenze previste da specifiche norme di legge.
Fonte: Gazzetta del Sud Online
20:15 – 23/12/11 – Fusione Fredda: Le risposte di Coherence 2011…
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Pubblichiamo il report di Daniele Passerini, Blogger di 22 Passi sull' Evento COHERENCE 2011 svoltosi a Roma il 15 Dicembre 2011 in cui è stato fatto il punto della situazione sui fenomeni fisici alla base delle LENR (Low Energy Nuclear Reactions).
Roma, 14 dicembre: COHERENCE 2011 (II)
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Roma, Coherence 2011 – intervento Y. Srivastava (foto GPT |
Per prima cosa su Villaggio Globale, che godeva dell'esclusiva rispetto all'evento, trovate l'articolo di Vincenzi Valenzi Fusione fredda – Inizia la corsa all'«oro».
- Slides presentate da Ubaldo Mastromatteo (STMicroelectronics)
- Slides presentate da Paolo Pasquinelli (Università di Pisa)
- Slides presentate da Francesco Celani (Infn Frascati)
- Slides presentate da Yogendra Srivastava (Università di Perugia)
- Slides presentate da Sergio Bartalucci (Infn Frascati)
- Slides presentate da Luigi Campanella (Società Chimica Italiana)
- Report di Vincenzo Valenti
- Ambiente e Dispositivi a Fusione Nucleare Fredda: componenti a doppio uso? di Giuseppe Quartieri e Piero Quercia
- Ambiente e Dispositivi a Fusione Nucleare Fredda: componenti a doppio uso? Reazioni magneto-nano-biofisiche LENR in biologia – Si tratta di fusione Nucleare Fredda e trasmutazioni biologiche? di Giuseppe Quartieri e Piero Quercia
- Neutroni virtuali e miniatomi in reazioni LENR (comunicazione di Lino Daddi)
- Produzione spontanea di Ca da parte di piante di avena cresciute in assenza ambientale di tale elemento, Università di Milano – Pirelli Labs S.p.A. – IDROCONS, s.r.l (2007)
N.B. Tra parentesi tonde trovate i commenti degli stessi autori, tra parentesi quadre le mie note redazionali. Sto provvedendo a sottoporre quanto esposto in questi tre contributi a relatori e organizzatori del convegno, sì da correggere successivamente eventuali imprecisioni, ferme restando le opinioni dei commentatori.
(*) Ricerche ed applicazioni informali, che vengono sviluppate in modo distribuito, da scienziati e tecnici che si coordinano sul WEB.
- che facesse comprendere all'uditorio, in modo convincente e definitivo, che le LENR rappresentano un fenomeno reale che si può manifestare con enorme produzione di calore e che la tecnologia LENR (E-Cat?) è già disponibile per produrre energia termica pulita, economica e illimitata (anche se si rendono indispensabili gli approfondimenti teorici e di sicurezza, nonché ingegnerizzazioni più efficaci);
- che esiste l'opportunità, tutta italiana (per indisponibilità di fonti di energia chimica o nucleare), di sfruttare le tecnologie LENR per un rapido sviluppo delle potenziali, eccezionali applicazioni, ottenibile con finanziamenti anche molto contenuti, in contrapposizione ai poderosi finanziamenti da dedicare ai reattori di quarta generazione o al reattore termonucleare.
Roma, Coherence 2011 – intervento F. Celani (foto GPT) |
Secondo Celani la reazione tra Ni ed H sarebbe catalizzata da “FONONI“. I fononi non sarebbero particelle bensì dei punti dove si scontrano le onde elettromagnetiche-termiche in fase, prodotte dall'agitazione termica nel reticolo di Nichel. Sono dei punti di “sommazione” di molteplici onde termiche prodotte da molteplici atomi del Nichel che vibrano alla stessa frequenza… queste frequenze fornirebbero all'IDROGENO (come IDRURO?) la capacità di superare la barriera Coulombiana e di fare la fusione del suo protone al nucleo di Nichel (se ho ben capito). [ndr. sto chiedendo a Celani la verifica di questo e di altri punti del suo intervento]
-
- Celani ha dato una notizia su un nuovo esperimento che ha in corso da un paio di settimane (spero ci ragguagli con qualche dettaglio il prima possibile) a suo dire molto interessante come risultati, ma ancora in fase embrionale; ha poi dichiarato che si è reso pienamente disponibile verso sia Rossi che Defkalion per fare prove indipendenti e gratuite; Rossi gli ha detto che non vuole in quanto lui (Celani) è troppo bravo e quindi in grado di scoprire il suo “segreto”, Defkalion è rimasta possibilista, ma più in là nel tempo. A mio avviso entrambe le affermazioni sono alquanto ridicole e prodrome di “fregature”, giuro di volermi sbagliare ma…
- Quartieri è convinto del fatto che se l’E-Cat funziona, che l’esercito americano lo userà per risolvere i grossi problemi tecnico logistici e di costo per lo spostamento dei mezzi (a mio avviso ha senso quello che dice) e ha detto in un inciso breve di aver saputo di questi 10 E-Cat venduti all’esercito americano da parte di Rossi.
Roma, Coherence 2011 – intervento G. Quartieri (foto GPT) |
18:52 – 30/10/11 – Energy Catalyzer: L’Energia c'è, il Mistero anche…
A cura di Davide Suraci.
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In allegato, i video dell'evento.
30 Ottobre 2011 – Dunque l'Energy Catalyzer di Rossi ha superato, contro tutte le congetture e i “possibilismi” varii, il “Big Test” del 29 Ottobre 2011 producendo una potenza complessiva di 2635 kWh (media oraria di 479 kW, circa la metà di quanto promesso) per cinque ore e mezza a partire da una somministrazione energetica di avvio di 350 Kilowatt (un “banalissimo” inconveniente tecnico non ha permesso di raggiungere il megawatt). Il test è stato monitorato dallo staff di ingegneri del misterioso cliente statunitense di Rossi, a quanto pare “molto soddisfatto” dei risultati del collaudo. Al termine del test, Andrea Rossi ha dichiarato che “ha dovuto ridurre la potenza erogata a causa di un aumento eccessivo di temperatura”. I resoconti dell'esperimento, [1] e [2], riportano alcuni errori che non inficierebbero il successo del test. È stata rilasciata quindi una notevole quantità di energia rispetto all'input di partenza, anche durante i momenti di funzionamento in “modalità autosostentamento”.
L'energia, prodotta sotto forma di calore, è stata misurata con riferimento alla quantità di acqua trasformata in vapore (quindi indirettamente). I risultati del test sono stati pubblicati da NyTeknik e da Pure Energy Systems attraverso i loro giornalisti specializzati presenti in Via dell'Elettricista 16, a Bologna. Era presente anche un corrispondente dell'Associated Press, che dovrebbe togliere l'embargo su di un'intervista a Rossi nei prossimi giorni.
Ovviamente ciò non significa che la fine dell'epoca del petrolio è alle porte e gli scettici – giustamente – hanno un sacco di motivi per dubitare. Il test, tuttavia, non farà che accrescere le attese di tutti intorno a questa svolta (?) tecnologica..
Vorremmo capire di più ma…
1) Il cliente statunitense è anonimo. In altri termini, un gruppo di sconosciuti (quindi non verificabili) ha effettuato delle prove che non possono essere “oggettivamente” controllate e validate. D'altra parte si deve tener conto del fatto che i motivi della segretezza da parte del gruppo industriale possono essere legati all'esigenza di tutelare il proprio vantaggio nei confronti dei “competitors” e/o a quella di salvaguardare la propria credibilità (nel caso in cui tutto si rivelasse una bolla di sapone) sul mercato finanziario internazionale e/o di cautele – sempre necessarie – prima di avventurarsi in un campo ancora del tutto inesplorato come, al contrario di tutto ciò, dall'esigenza di accertarsi dell'esistenza della “cosa” per poi farla sparire in un cassetto in quanto compromettente i “grandi interessi” di “qualcuno”.
2) Agli osservatori è stato concesso di assistere al test per pochi minuti, a piccoli gruppi e durante l'intera prova l'E-Cat “sembrerebbe” essere stato connesso mediante un cavo con la fonte energetica utilizzata come “starter”. L'alimentazione esterna è stata presumibilmente spenta, a dimostrazione che l'intero sistema è diventato indipendente da fonti energetiche supplementari e quindi autonomo nella produzione di energia.
Il successo del test dovrebbe accrescere le probabilità di accesso di Rossi ai laboratori dell'Università di Bologna e di altri centri di ricerca, un maggior numero di contratti con lo “sconosciuto” committente e con altri potenziali soggetti interessati. La rivista scientifica svedese NyTeknik, stando ad alcune indiscrezioni dei suoi giornalisti, suggerisce che Domenico Fioravanti – ingegnere collaudatore e tester dell'impianto – avrebbe presumibilmente dei rapporti con un personaggio soprannominato il “Colonnello”. Dietro al “personaggio” misterioso “potrebbe” esserci la D.A.R.P.A. (Defense Advanced Research Projects Agency), la “punta di diamante” della ricerca più avanzata del Pentagono che, secondo l'autorevole rivista inglese wired.co.uk, avrebbe espresso molto interesse per il lavoro di Rossi – ma che potrebbe non essere pronta a spiegare ai suoi “mandanti” politici perché ha speso milioni di dollari per l'Energy Catalyzer.
3) Inoltre, dobbiamo chiederci se e fino a quando il nichel e l'idrogeno (risorse molto diffuse in tutto il pianeta e “combustibili” di base dell'E-Cat) rimarranno ancora al bassissimo costo attuale se si considera che l'economia mondiale è ancora dominata da un tipo di finanza altamente speculativa e accentratrice della ricchezza derivante delle risorse naturali.
Molte perplessità rimangono. Ma il “bello” (forse) deve ancora arrivare.
N.B.: come al solito, invitiamo i nostri lettori ad una maggiore prudenza, prima di “credere o non credere”, in quanto mancano a tutti noi moltissimi tasselli dell'“enigmatico” puzzle e di considerare suscettibili di eventuali aggiornamenti i dati tecnici sopra riportati.
Davide Suraci.
Tutti gli articoli e la bibliografia sulla Fusione Fredda.
In allegato, i video dell'evento.
11:52 – 29/10/11 – Energy Catalyzer: Primo Resoconto del Test su Centrale da 1 MW.
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Titolo originale e report di Andrea Passerini del Blog 22 Passi – Bologna 28 ottobre: primo resoconto del test dell'impianto da 1 MW di Andrea Rossi.
Lei è stato invitato ad assistere sotto la responsabilità di Andrea Rossi.
Per ragioni di sicurezza per favore non entri nelle aree di pericolo delimitate dai segnali. Tutti gli invitati verranno ospitati nel capannone adiacente, dove per tutto il giorno funzionerà gratuitamente il bar; verranno offerti anche pranzo e cena.
Ogni tanto ciascuno di voi verrà accompagnato per qualche minuto nell’area ristretta in cui funziona l’impianto.
Non è consentito l’uso di qualsiasi strumento, nemmeno di videocamere e macchine fotografiche, a meno ché non vi sia data specifica autorizzazione durante i passaggi nella zona delimitata.
Non è ammessa la radiotrasmissione durante il test.
Qualora le istruzioni sopra elencate non venissero rispettate, la nostra sicurezza chiederà ai responsabili del mancato rispetto di abbandonare i nostri stabilimenti.
Tutta l’area del test sarà ispezionata da telecamere per motivi di sicurezza.
Al termine del test verrà consegnato un report.
- Enrico Billi – fisico nucleare
- Reymond Zreick – giornalista rivista Focus
- Irene Zreick – giornalista rivista Focus
- Mats Lewan – giornalista rivista Ny Teknik
- Paolo Soglia – direttore Radio Città del Capo
- Sterling Allan – direttore PENS (Pure Energy Network System)
- Peter Swensson – giornalista Associated Press
- Giorgio Benvenuti – fotografo Associated Press
- Daniele Passerini – blogger 22 passi
- Pier Clauzon – ingegnere CNAM Parigi
- Irina Uzikova – ingegnere National Research Nuclear University di Mosca
- Giuseppe Levi – fisico (osservatore Università di Bologna)
- Loris Ferrari – fisico (osservatore Università di Bologna)
- David Bianchini – esperto radio-protezione
- Giuliano Guandalini – direttore EON srl
- Sergio Focardi
- Andrea Rossi
- il fratello di Andrea Rossi
- la nipote di Andrea Rossi
- Maddalena Pascucci
- la madre di Maddalena Pascucci
- Domenico Fioravanti – ingegnere collaudatore e tester dell'impianto
- Andrea De Vita – fisico Ansaldo Energia
- italiano, consulente scientifico di un gruppo industriale X (ha chiesto di non essere riportato)
- italiano, consulente scientifico di un gruppo industriale Y (ha chiesto di non essere riportato)
- italiano, consulente scientifico di un gruppo industriale Z (ha chiesto di non essere riportato)
- italiano, consulente scientifico di un gruppo industriale K (ha chiesto di non essere riportato)
- svedese (?)
- svedese (?)
- svedese (?)
- era evidente che lo consideravano un interlocutore attendibile e competente;
- gli ponevano domande tecniche su parametri di funzionamento, niente a che vedere coi dubbi sul funzionamento avanzati dai vari scettici e negazionisti su internet.
L'energia era fornita da un gruppo elettrogeno da (mi è stato detto) 350 kW.
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