Pubblichiamo il report di Daniele Passerini, Blogger di 22 Passi sull' Evento COHERENCE 2011 svoltosi a Roma il 15 Dicembre 2011 in cui è stato fatto il punto della situazione sui fenomeni fisici alla base delle LENR(Low Energy Nuclear Reactions).
Roma, 14 dicembre: COHERENCE 2011 (II)
Roma, Coherence 2011 – intervento Y. Srivastava (foto GPT
Dopo avere contributito a presentarla (qui), offro ora tutte le informazioni che sono stato in grado di raccogliere su COHERENCE 2011, la conferenza sulla fusione fredda svoltasi a Roma il 15 dicembre scorso: si tratta di parecchio materiale da leggere, scaricare, consultare con calma durante il weekend e oltre.
Vi rendo inoltre scaricabili gli atti della confernza che gli organizzatori hanno già reso disponibili (l'elenco sarà aggiornato in caso di ulteriori releases):
Ed ecco, nell'ordine in cui mi sono pervenuti, tre resoconti della conferenza Coherence 2011 tenutasi ieri a Roma, inviati da Bruno A., Giancarlo e GPT, che erano tra il pubblico per loro interesse personale in primis, e anche in veste di “inviati speciali di 22 passi“.
N.B. Tra parentesi tonde trovate i commenti degli stessi autori, tra parentesi quadre le mie note redazionali. Sto provvedendo a sottoporre quanto esposto in questi tre contributi a relatori e organizzatori del convegno, sì da correggere successivamente eventuali imprecisioni, ferme restando le opinioni dei commentatori.
1/3. Contributo di Bruno A.
Dopo aver assistito al convegno di Roma, ho cercato di riportare sinteticamente, qui di seguito, le mie impressioni a caldo.
L'obiettivo dell'incontro, dichiarato nella locandina, era quello di allargare la conoscenza della F.F. come fonte di energia alternativa e di accrescere la sensibilità dei partecipanti nei confronti dei vantaggi ambientali ed economici che potrebbero conseguire dal suo impiego.
Hanno partecipato circa 120-130 persone, perlopiù appartenenti all'ambito universitario e della ricerca (le sedi principali del CNR e della prima Università di Roma si trovano a due passi dal luogo dell'incontro). Mi è parso di individuare anche qualche imprenditore del campo delle energie alternative, pochi militari, qualche giornalista non meglio identificato, un certo numero di frequentatori dei siti web, oltre ad un delegato non ufficiale (del Ministero dello sviluppo economico?), che intendeva sondare il terreno, perché in ambito politico e ministeriale c'è poca informazione (disinformazione?) sull'argomento F.F..
La maggior parte dei relatori si è mostrata abbastanza convinta della realtà della F.F./LENR. I relatori Daddi e Zangari non sono potuti intervenire [ndr. sono state lette le comunicazioni che hanno scritto per la conferenza]. Poche le domande (quasi tutte specialistiche), scarsa la discussione. Poiché la manifestazione si è protratta oltre le ore 20, il sottoscritto non ha potuto seguire gli ultimi due interventi.
Credo che l'obiettivo del convegno non sia stato pienamente raggiunto, nonostante il valido e convinto supporto del moderatore Prof. Vincenzo Valenzi e l'entusiastico ed efficace intervento del Prof. Gianni Degli Antoni, che ha lanciato il messaggio: “Il mondo potrà svilupparsi per mezzo della Open Science(*) intorno alla virtualità (capacità di progettazione) ed alla fusione fredda con l'E-Cat”.
Gli altri relatori hanno affrontato il tema con argomenti o eccessivamente vaghi o troppo specialistici. Il Prof. Celani ha tracciato il cammino storico della F.F., con i relativi risultati ottenuti da ricercatori italiani ed stranieri. Celani ha ovviamente parlato dei significativi risultati ottenuti dal suo gruppo di ricerca ed ha accennato brevemente alle dimostrazioni dell'E-Cat di Rossi e Focardi, che non è stato possibile far validare da soggetti indipendenti.
(*) Ricerche ed applicazioni informali, che vengono sviluppate in modo distribuito, da scienziati e tecnici che si coordinano sul WEB.
A mio parere, è mancato un intervento che cogliesse pienamente nel segno, ovvero:
che facesse comprendere all'uditorio, in modo convincente e definitivo, che le LENR rappresentano un fenomeno reale che si può manifestare con enorme produzione di calore e che la tecnologia LENR (E-Cat?) è già disponibile per produrre energia termica pulita, economica e illimitata (anche se si rendono indispensabili gli approfondimenti teorici e di sicurezza, nonché ingegnerizzazioni più efficaci);
che esiste l'opportunità, tutta italiana (per indisponibilità di fonti di energia chimica o nucleare), di sfruttare le tecnologie LENR per un rapido sviluppo delle potenziali, eccezionali applicazioni, ottenibile con finanziamenti anche molto contenuti, in contrapposizione ai poderosi finanziamenti da dedicare ai reattori di quarta generazione o al reattore termonucleare.
Probabilmente la ragione del mancato raggiungimento del pieno obiettivo è stata indicata dal Prof. Valenzi nella risposta alla domanda: “Dati i buoni risultati ottenuti dai ricercatori italiani e stranieri, quali sono state fino ad ora le concrete azioni svolte per portare la Fusione Fredda all'attenzione dei politici italiani ?” La risposta è stata: “Forse, la generalità della comunità scientifica non è ancora pronta a navigare nell'ignoto”.
2/3. Contributo di Giancarlo
Roma, Coherence 2011 – intervento F. Celani (foto GPT)
Secondo Celani la reazione tra Ni ed H sarebbe catalizzata da “FONONI“. I fononi non sarebbero particelle bensì dei punti dove si scontrano le onde elettromagnetiche-termiche in fase, prodotte dall'agitazione termica nel reticolo di Nichel. Sono dei punti di “sommazione” di molteplici onde termiche prodotte da molteplici atomi del Nichel che vibrano alla stessa frequenza… queste frequenze fornirebbero all'IDROGENO (come IDRURO?) la capacità di superare la barriera Coulombiana e di fare la fusione del suo protone al nucleo di Nichel (se ho ben capito). [ndr. sto chiedendo a Celani la verifica di questo e di altri punti del suo intervento]
La densità di potenza è altissima, e in alcune sue reazioni Celani ha superato i 1400 Watt per grammo di NICHEL, ossia superiore a quella dell'Uranio in fissione con il “cladding” di Zirconio. Anche se Celani non si sente di parlare di “realtà tecnologica”, in quanto non ha superato il 200% di resa per due settimane.
Celani ha lavorato tantissimo con il grande scienziato giapponese Arata. Il governo giapponese ha finanziato abbondantemente non soltanto quelle ricerche ma anche quelle di tre gruppi esteri che hanno avuto il PIENO ACCESSO al laboratorio di ARATA.
Celani ha potuto eseguire vari tipi di esperimento e misura, anche quelli “più pazzi”.
Tra questi gruppi c'era il MIT e quello del INFN (di Celani e …).
ARATA lavorava con il DEUTERIO… ma essendo l'importazione e la produzione del Deuterio proibita dagli accordi di pace, doveva auto-raffinarlo con il ciclo Iodio-Zolfo.
Arata ebbe eccessi di potenza anche di 60 Watt, facilmente misurabili. Il miglioramento rispetto a Fleishman e Pons si ebbe quando Arata abbandonò il tradizionale elettrodo per una lamina. Non solo, le lamine perfettamente piatte, lucide, NON FUNZIONAVANO BENE. Andavano bene delle lamine piuttosto rugose, porose, ecc.
Insomma, doveva aumentare la superficie di contatto tra Palladio e Deuterio.
Quando Celani tornò in Italia, modificò gli esperimenti (assieme a Preparata) e cominciò ad utilizzare fili di Nichel e Idrogeno ad alta pressione (eliminando l'acqua, l'ossigeno e l'ossonio)
Si rese conto che la potenza aumentava utilizzando nichel molto poroso. Tornò in Giappone. Lì Arata cominciò a fare degli esperimenti con Nichel di ogni dimensioni possibile. Scoprì che con il Nichel nanomerico in aggregati di meno di 20 ångström si avevano le migliori reazioni.
Anzi, la reazione avveniva (anche se non potente) anche a temperatura ambiente.
In quanto ai GAMMA essi sono un prodotto finale della reazione, non desiderato da Celani, di cui si può fare a meno.
Applicando radiofrequenza (microonde) alla polvere (non ho capito se quella di Rossi o la sua), si aveva un imponente produzione di raggi gamma, che Celani non vuole e non considera utili.
In quanto al catalizzatore, per lui sono metalli come il PLATINO o il PALLADIO (devono resistere a dei micro-punti dove il calore arriva a migliaia di gradi, ionizzando l'idrogeno)
Celani parla di REALTà SCIENTIFICA DEL PROCESSO.
Celani dice che attualmente i greci della Defaklion hanno superato Rossi, dal punto di vista tecnologico. [ndr. altri ritengono che Defkalion abbia messo insieme un bel telaio e una bella carrozzeria… ma non abbiano il “motore”].
Dice che questo atteggiamento di segretezza è “stupido” [ndr. Celani è comprensibilmente risentito 1) di non essere stato invitato alla demo del 28 ottobre scorso e 2) della risposta negativa di Rossi alla proposta di test indipendente sotto egida Infn], e che alla fine, proseguendo su questa strada non avrà il trionfo scientifico e industriale che merita davvero. Secondo Celani, Rossi arriva a rese attorno al 600%.
3/3. Contributo di GPT
La conferenza Choerence 2011 si è tenuta presso la casa dell’aviatore a Roma il 14 dicembre dalle 14.00 alle 20.00 circa. L’atmosfera è stata per la maggior parte del tempo cordiale e in qualche modo informale, nel senso che gli stessi oratori, quando non al tavolo principale, si sedevano insieme con il pubblico, non solo nelle prime file. La platea era formato per una metà da curiosi/appassionati e per il resto da professori, assistenti; non mancava anche qualche studente di fisica dell’università La Sapienza.
Una prima nota di colore è proprio questa: da qualche intervento sia degli organizzatori che degli oratori, si è capito che era stata chiesta più volte la disponibilità di aule o spazi nella Sapienza stessa, ma per “baronie” (o così definite) non si è mai riusciti a svolgerla in quei luoghi (neanche negli anni passati).
Roma, Coherence 2011 – intervento U. Mastromatteo (foto GPT)
Gli argomenti trattati hanno spaziato dalla problematica/sostenibilità dell’utilizzo di combustibili convenzionali per produzione di energia con Ubaldo Mastromatteo, passando poi grazie a Francesco Celani ad un excursus sulla storia della fusione fredda/LENR; si è parlato con Stefano Bellucci di nanotecnologie e applicazioni biomedicali delle stesse (nano tubi di carbonio ed altro), abbiamo assistito ad una frizzante esposizione del fisico teorico indiano (del gruppo di Preparata) Yogendra Srivastava, ed una meno brillante presentazione di Giuseppe Quartieri e Piero Quercia (su un batterio trovato nella soluzione di acqua e deuterio di Celani).
Punto interessante (o quanto meno ben fatta) è stata l’esposizione sulle contaminazioni ambientali, riscontri in campo e paralleli tra Chernobyl e Fukushima da parte di Paolo Pasquinelli (simpatico Livornese), ed anche la presentazione di Sergio Bartalucci (INFN Frascati) sulle ricerche e scoperte di batteri [ndr. vedi link sopra] in grado di purificare acque/terreni contaminati da scorie radioattive tramite la loro precipitazione (in pratica da disciolte, i batteri le fanno aggregare e precipitare a fondo come dei Sali che possono poi essere rimossi).
Non è mancato qualche esagitato tra il pubblico, con commenti del tipo “il Morbo di Morgellons è causato dai nanotubi di carbonio data la somiglianza delle strutture” oppure “ne uccide più il benzene e i PM10 dell’uranio” (quindi viva l’atomica?), ma per la maggior parte le domande erano a tema e pacate.
Notizie strettamente pertinenti al mondo Fusione Fredda:
Celani ha dato una notizia su un nuovo esperimento che ha in corso da un paio di settimane (spero ci ragguagli con qualche dettaglio il prima possibile) a suo dire molto interessante come risultati, ma ancora in fase embrionale; ha poi dichiarato che si è reso pienamente disponibile verso sia Rossi che Defkalion per fare prove indipendenti e gratuite; Rossi gli ha detto che non vuole in quanto lui (Celani) è troppo bravo e quindi in grado di scoprire il suo “segreto”, Defkalion è rimasta possibilista, ma più in là nel tempo. A mio avviso entrambe le affermazioni sono alquanto ridicole e prodrome di “fregature”, giuro di volermi sbagliare ma…
Roma, Coherence 2011 – intervento G. Quartieri (foto GPT)
Quartieri è convinto del fatto che se l’E-Cat funziona, che l’esercito americano lo userà per risolvere i grossi problemi tecnico logistici e di costo per lo spostamento dei mezzi (a mio avviso ha senso quello che dice) e ha detto in un inciso breve di aver saputo di questi 10 E-Cat venduti all’esercito americano da parte di Rossi.
Tra le righe della conferenza si voleva parlare di memoria dell’acqua, ed altri fenomeni similari (a volte a sfondo un po’ esoterico per chi come me non è interessato all’argomento), il buon fisico Indiano è stato un esempio di quanto rammento, dato che l’inizio della sua presentazione è partito con i “misteri della proprietà dell’acqua”, ma poi a dire il vero si è ripreso, spaziando su teoria della coerenza, funzioni d’onda e equazioni differenziali di tutto rispetto. [ndr. A mio avviso il “muro di pregiudizio” sulla cosiddetta memoria dell'acqua è destinato a cadere presto, a seguito di nuovi ricerche ed evidenze scientifiche. La mancanza di accettazione mi pare nascere in primis dalla difficoltà di inserire tra il campo delle reazioni chimiche e quello delle reazioni nucleari un nuovo dominio in cui – come diceva preparata – l'organizzazione coerente di atomi/molecole consente fenomeni altrimenti non spiegabili, al momento attuale, dalla scienza mainstream… in parole povere l'acqua sarebbe in grado di registrare “informazioni elettromagnetiche” a dispetto del limite “fisico” imposto dal numero di Avogadro].
Non mi dilungo oltre, un unico commento finale complessivo: interessante, ma border line per poter essere strumentalizzata (bravi gli organizzatori a non cedere alla tentazione “esoterica”). Sulla fusione fredda in sé e per sé rimango con un commento fatto “off line” da Matromatteo: “Qualcosa di sicuro c’è, ma non è né stabile né replicabile al 100%; in pratica a quanto si vede non utilizzabile in maniera industriale ancora”, questo mi torna infatti ogni volta che si parla di stabilità/efficienza e soprattutto replicabilità garantita (quindi utilizzabilità industriale) non so perché ma vedevo le persone mettersi sulla difensiva…
L’unico che afferma “tutto OK” è Andrea Rossi, o di recente la Defkalion GT ma allo stesso tempo fanno tipo la “profumiera” (chi è di Roma sa di cosa parlo), ti fa sentir l’odore, ma poi… nonononono non te la fo’ veder!!
E allora… incrociamo le dita e facciamo rumore, il vero problema oramai è quanto focus (leggi soldi, finanziamenti et similia) si vuol mettere sul tema per velocizzarne la riuscita. Anche una piccola “sommossa popolare” su chi ha i segreti (se hai fatto 20 milioni di dollari, non dico tanto, ma un pezzo, magari vecchio, di E-Cat puoi darlo al DF di Bologna) non è che ci starebbe troppo male!!
Pubblicato su Ny Teknik in inglese (qui) e svedese (qui)
traduzione in italiano di Alex Passi autorizzata e in esclusiva per 22 passi d'amore e dintorni
In un nuovo test svoltosi a Bologna giovedì, l'”E-cat” ideato da Andrea Rossi ha funzionato per più di tre ore in modalità auto-sostentamento perfettamente stabile. Ny Teknik ha partecipato alla prova.
Diversi fisici e ingegneri di vari paesi — Italia, Svezia, USA e Cina — hanno assistito su invito al test di Giovedì assieme ai corrispondenti di un paio di testate dei media italiani e a Ny Teknik.
Tra i ricercatori invitati segnaliamo il chimico Roland Pettersson, già prof. associato presso l'Università di Uppsala e collega del prof. Sven Kullander. Kullander ha pubblicato il report sull'E-cat nel corso del corrente anno; Pettersson ha svolto ricerche sulle LENR [Low Energy Nuclear Reactions] assieme al prof. Hidetsugu Ikegami dell'Università di Osaka in Giappone.
“Sono convinto che funzioni, ma c'è ancora spazio per ulteriori misure”, ha dichiarato Pettersson a Ny Teknik dopo il test.
L'elemento di novità del test consiste nel fatto che è stato possibile aggirare il controverso calcolo dell'energia in base alla vaporizzazione immettendo il vapore dal catalizzatore di energia in uno scambiatore di calore, dove veniva riscaldato un flusso d'acqua.
Nonostante una precisione non perfettamente ottimale nelle misure, ottenute con una metodologia che avrebbe potuto essere più avanzata, i risultati sono apparsi chiari, soprattutto perché l'E-cat ha funzionato per più di tre ore in modalità auto-sostentamento.
Inoltre, a test ultimato, è stata aperto l'involucro del reattore, e i convenuti hanno potuto osservarne il contenuto. Si tratta in sostanza di uno scambiatore di calore con flange metalliche; al suo interno, secondo Rossi, è situato un reattore schermato di forma piatta con tre camere di reazione, di cui una sola è stata messa in funzione nel corso della prova.
Come nei testi precedenti, l'avvio è stato ottenuto scaldando l'E-cat con una resistenza elettrica, questa volta per un periodo di circa quattro ore, in modo di raggiungere, a detta di Rossi, una stabilità sufficiente.
Successivamente, è stata tolta l'alimentazione alla resistenza, e il reattore ha funzionato in modalità autosostentamento per circa tre ore ore e mezza, senza che si riscontrasse alcun calo nella resa (vedi rapporto dettagliato).
La stima per difetto dell'output di potenza durante il funzionamento in autosostentamento è compresa, secondo Ny Teknik, fra i 2 e i 3 kW.
Il test di giovedì è stata eseguito nella stessa sede delle prove precedenti, dove è ancora situato il container che ospita la centrale termica da 1 MW di cui, le cui immagini sono state rese disponbili qualche settimana fa da Ny Teknik. Secondo Rossi, l'impianto avrebbe dovuto essere consegnato a un cliente statunitense pochi giorni dopo la nostra visita.
“Avevamo un accordo preliminare con una controparte importante negli USA, ma quando abbiamo ricevuto la stesura finale, c'erano della clausole che i nostri avvocati ci hanno sconsigliato di accettare”, ha dichiarato Rossi a Ny Teknik.
In seguito a ciò, la consegna dell'impianto è stata sospesa. Tuttavia, secondo Rossi l'inaugurazione avrà comunque luogo in ottobre, come promesso, anche se non si può ancora rivelare dove.
Rossi afferma che al momento attuale non si prevedono altri test.
“Fra qualche mese il prodotto sarà sul mercato, e il test migliore lo faranno i clienti: se non funziona, lo restituiranno”, ha detto Rossi a Ny Teknik.
Al test di giovedì erano presente gli scienziati dell'Università di Bologna che, su incarico di Rossi, eseguiranno ricerche sull'E-cat; non si è trattata di una partecipazione ufficiale dell'Università, perché il progetto di ricerca non è stato ancora varato.
14.33 – Per problemi di banda non sarà possibile trasmettere in streaming il convegno questo pomeriggio. Verrà registrato e messo on line nei prossimi giorni. A più tardi.
15.05 – Ho concordato con Mario Menichella di lasciare a Roy Virgilio lo spazio di intervento che mi era stato dedicato: sono curioso come tutti di conoscere le news su Piantelli. Io resto disponibile per la tavola rotonda, se ci saranno domande relative al ruolo che ha avuto il blog nel raccontare a tutti la storia in divenire dell'eCat.
15.40 – Quindici minuti all'inizio, la sala è già quasi piena.
16.03 – Visto che la sala è piena, il Prof. Marco Massai del Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa, moderatore del convegno, apre i lavori. Mario Menichella illustra ai presenti la storia recente dell'eCat.
16.13 – Riusciamo a contattare – via Skype – Andrea Rossi che si trova negli USA; risponde alle domande che gli pone di Mario Menichella; conferma che il lavoro per la realizzazione dell'impianto da 1 MW procede senza intoppi e che verranno rispettati i tempi di consegna previsti. Riguardo al brevetto europeo, spiega che spera che l'ingresso sul mercato a novembre dei primi eCat a uso industriale (patent pending) potrà dare una spinta alla concessione del brevetto. Per l'uso domestico e il rilascio delle certificazioni necessarie serviranno ancora un paio d'anni almeno. Andrea Rossi si congeda. Come lo aveva accolto con un grande applauso, allo stesso modo il pubblico lo saluta calorosamente.
16.32 – Inizia la proiezione dell'intervista realizzata da Mario Menichella al professor Sergio Focardi.
16.36 – Focardi ripercorre la sua lunga carriera accademica, i lavori in ambito di fisica particellare sperimentale fatti all'Università di Pisa, ENEA di Frascati e Brasimone, CERN di Ginevra e infine a Bologna.
16.40 – Dopo l'esperimento di Fleischmann e Pons – continua a ricordare Focardi – iniziò a collaborare con Piantelli e Habel alla fusione fredda. A Siena Piantelli poteva godere di finanziamenti che permisero l'effettuazione delle prime ricerche.
16.43 – I risultati raggiunti con Piantelli erano scientificamente interessanti, ma la loro scala (rapporto output/input = 2) era troppo piccola per potere pensare a produrre energia in modo economicamente vantaggioso.
16.45 – L'avvio della collaborazione con Rossi cambiò proprio la scala dell'effetto. Focardi spiega che le due innovazioni fondamentali introdotte da Rossi sono state l'uso della polvere al posto delle barrette di nichel e il catalizzatore segreto.
16.54 – Ricorda quando si recava da Bologna a Bondeno in treno e lo aspettava Rossi alla stazione; dopodiché andavano insieme a lavorare nel famoso capannone dove sono stati sviluppati i prototipi del reattore Ni-H Rossi-Focardi.
16.57 – Focardi ribadisce di non sapere a tutt'oggi spiegare il meccanismo (nucleare) che porta un atomo di Nichel a catturare un protone e trasformarsi in Rame, ma hanno trovato il Rame nei prodotti finali della reazione e questo è un fatto sperimentale.
17.03 – La temperatura di innesco della reazione è 60-70° C.
17.05 – Focardi spiega che in questi anni hanno fatto numerosi tipi di misurazione dell'energia prodotta, anche utilizzando circuiti idraulici chiusi.
17.08 – Focardi conclude dicendo che questa sorgente di energia può rivoluzionare il mondo: il Nichel è pressoché illimitato poiché il nucleo della terra (NiFe) è composto di Nichel (Ni) e Ferro (Fe). [ok, ma penso che potremo estrarre solo quello presente sulla crosta terrestre!]. 17.09 – Un lungo applauso saluta la fine dell'intervista.
17.11 – Prende la parola Francesco Celani che ringrazia Delta Energie, gli organizzatori e il pubblico presente. Spiega di avere cominciato a interessarsi di fusione fredda con l'obiettivo di dimostrare che si trattava di un abbaglio, ma di essersi poi convinto che il fenomeno era reale, anche se difficile da riprodurre in un primo momento. Riconosce inoltre che il problema della fusione fredda, oltre a quello della riproducibilità, è che in mezzo a molte ricerche condotte seriamente ce ne sono state altre inaffidabili che finivano con gettare discredito anche sulle prime, proprio per evitare questo è nata la ISCMNS di cui attualmente è vicepresidente.
17.16 – Sottolinea che soprattutto in questo ambito di ricerca le critiche preconcette servono solo a gonfiare l'ego di chi le fa. Tocca affrontare la materia con vero metodo scientifico e scetticismo, ma lo scetticismo deve accompagnarsi alla costruttività, non alla negatività.
17.20 – Celani classifica le reazioni conosciute che forniscono energia in 4 tipi:
17.23 – Racconta di un episodio in cui, durante un test di fusione fredda da lui condotto, si produsse un picco di energia inequivocabile e talmente alto, da dargli la certezza del fenomeno… il piccolo filo di palladio utilizzato presentava, a una successiva analisi al microscopio elettronico, modificazioni nanometriche importanti e non spiegabili dalle teorie correnti.
17.28 – Dopo avere parlato brevemente della fissione parla della fusione nucleare artificiale: calda, inerziale, fredda. La fusione fredda non avviene nel vuoto ma nella materia condensata, in particolare in un reticolo cristallino caricato di Idrogeno.
17.32 – Spiega come i principi della fusione fredda, ben noti e conosciuti in ambiti militari, siano utilizzati nella realizzazione di micro-bombe nucleari tattiche [vedi ad esempio qui e qui].
17.34 – Un punto di forza delle LENR è che producono radiazioni a bassa energia (non pericolose); un punto debole è che esistano centinaia di ipotesi di teorie per tentare di spiegarle, ma a tutt'oggi nessuna si è dimostrata risolutiva.
17.37 – Storicamente i filoni di ricerca principali nella fusione fredda sono due:
Palladio-Deuterio (Flieschmann e Pons);
Nichel-Idrogeno (Piantelli, Focardi, Habel).
17.40 – Ricorda che Fleischmann era il presidente della Società Internazionale degli Elettrochimici, non certo uno sprovveduto. Parentesi: pochi sanno che Pons è di origine italiana. L'annuncio che fecero nel 1989 non poteva essere gestita peggio: un disastro.
17.43 – In realtà il vero padre della fusione fredda è Yoshiaki Arata che cominciò a lavorarci sin dal 1958 con il deuterio in fase gassosa.
17.47 – Il primo insabbiamento clamoroso della fusione fredda risale già al 1989, ad opera della NASA. Solo nel 2003 si è scoperto che un report positivo di G. Fralick era rimasto “in un cassetto”.
17.50 – Altre prove della fusione fredda insabbiate si trovano ad esempio nelle ricerche di Giuliano Preparata all'ENEA. La collega De Ninno non ha potuto continuare quelle promettenti ricerche per totale taglio dei fondi.
17.53 – Arata è stato il primo, lavorando con polveri di Palladio, a capire che le reazioni di fusioni fredda aumentavano al ridursi della dimensioni delle particelle, ma fino a un certo punto: il range ideale è 5-15 nanometri. Misure più piccole diventano controproducenti,
17.56 – Celani illustra la ricerca che sta portando avanti con un gruppo di lavoro interdisciplinare, utilizzando depositi di nanoparticelle su fili lunghi e sottili di Pd in atmosfera gassosa di Deuterio ottenendo 400W/g a 500°C con buona riproducibilità. Ha lavorato anche con fili di Ni in atmosfera di Idrogeno ottenendo un rendimento altissimo pari a 1800W/g a 900°C per 5 giorni (!), ma ancora con difficoltà di replica.
18.01 – Anche Arata dal 2005 ha iniziato a utilizzare insieme a Pd e Zr anche il Ni. Queste ricerche sono state riprese negli USA da Brian Ahern che ha ottenuto 8W attorno a 500°C.
18.08 – Celani prende atto che i migliori ricercatori del settore finiscono col lavorare in laboratori militari (Los Alamos, Naval Research). Per questo viene naturale pensare che le campagne di denigrazione contro la fusione fredda da una parte, e gli investimenti militari sulla fusione fredda dall'altra siano due facce della stessa medaglia.
18.12 – L'interesse militare sembra giustificato soprattutto dalla possibilità di produrre trizio a costi molto bassi tramite la fusione (il trizio viene utilizzato per mantenere operative le testate termonucleari).
18.14 – Celani ha concluso il suo intervento. Prende la parola Massai e apre il dibattito con il pubblico. [Roy si è dovuto allontanare un momento, parlerà tra poco].
18.17 – Domanda dal pubblico: non è possibile che il catalizzatore di Rossi sia qualcosa di molto costoso che renda non economico il processo? Celani spiega che i catalizzatori per definizione hanno efficacia in quantità ridottissime. Massai obietta che il termine catalizzatore andrebbe riservato a fenomeni chimici. Celani risponde che l'ordine di grandezza nanometrico sembra cambiare le cose; inoltre esiste una sorta di effetto spillover in fisica…
18.21 – Prende la parola Roy Virgilio, appena rientrato in sala.
18.24 – Dette due parole sul suo libro, inizia a riferire le novità del gruppo di lavoro di Piantelli a Siena.
18.26 – La ricerca di Piantelli, dopo una pausa e la fine della collaborazione con Focardi, è ricominciata un paio di anni fa, grazie alla comparsa di un finanziatore, convinto a partecipare all'impresa dal funzionamento ininterrotto per due anni di due celle, sia pure con eccessi dell'ordine di poche decine di watt. Una nuova società Nichenergy [vd sito in costruzione www.nichenergy.com] è stata creata ad hoc 5 mesi fa [in evidente concorrenza alla Defkalion] e starebbe cedendo ad altre industrie i diritti per produrre diverse tipologie di reattore (di diverse dimensioni, più o meno potenti).
18.35 – La posizione di Piantelli è che non egli non è tenuto a pubblicizzare nulla; non intende fare dimostrazione tipo quelle che ha fatto Rossi; arriverà sul mercato con un prodotto maturo che si presenterà da sé [dunque alla fin fine la sua strategia è analogo a quello che ora segue Rossi].
18.37 – Piantelli non usa catalizzatori: solo Nichel e Idrogeno.
18.39 – Le prime celle che verranno messe in vendita saranno dell'ordine del Kw, dopodiché si effettuerà allo scale-up della tecnologia (realizzazione di reattori di dimensioni e potenza maggiori).
18.40 – Faccio un breve intervento, dopodiché prende la parola il giornalista di Focus, chiede a Menichella perché queste ricerche non siano state sottoposte a peer review e a Celani perché le misure sui gamma che effettuò il 14 gennaio vadano considerate un indizio a favore del reattore Rossi Focardi.
18.48 – La prima risposta ne implica diverse: difficoltà per la scienza non mainstream a sbarcare sulle “riviste”; cambio delle regole portato da internet; presenza di tecnologie sottoposte a segreto industriale. Inoltre Celani spiega che nella “cultura scientifica” vale la regola del “o pubblichi qualcosa o muori”, quindi pochi finiscono per sottoporre alle riviste articoli su effetti ancora non riproducibili al 100% che generalmente non vengono pubblicati.
18.53 – Rispetto alla misura sui gamma che prese a Bologna, Celani spiega che andò pronto a tutto… con 20 kg di strumentazione! I possibili trucchi potevano essere un cavo di alimentazione nascosto o del materiale radioattivo nel reattore. Con la sua strumentazione (a batteria, non attaccata alla rete) ha monitorato tutto il possibile. Entrambi i due rilevatori gamma che aveva portato a un certo punto hanno avuto un picco, mentre quello per rilevare disturbi elettromagnetici non aveva indicato nulla. Poco dopo Rossi ha annunciato che la reazione era partita.
18.58 – Identico segnale fu registrato quando la reazione fu bloccata.
19.06 – Dal pubblico chiedono a Roy se Piantelli non sia solo una copertura dietro cui agiscano altre persone e gruppi. Roy specifica che chiaramente ormai Piantelli, anche per l'età, non lavora più in prima linea, ma ha comunque un importante ruolo di supervisione. Inoltre aggiunge che Piantelli ha una teoria che, senza stravolgere i modelli attuali, è in grado di spiegare il fenomeno e che presto verrà pubblicata dall'Università di Siena.
19.10 – Dal pubblico prende la parola Milly Moratti, ricorda la “magnifica” figura di Giuliano Preparata e conferma, facendo riferimento anche alle ricerche di Srivastava, che le evidenze sperimentali della fusione fredda ormai ci sono.
19.13 – Sempre in riferimento alla teoria della coerenza di Giuliano Preparata, Celani spiega che funziona con materiale nanometrico (5-15 nanometri) e ha a che fare anche con il problema di Fermi, Pasta, Ulam (esistono tra l'altro degli studi di Fermi ancora secretati a fini militari).
19.21 – Altra risposta di Celani. La prova che la reazione sia nucleare, a oggi, ancora non viene da Rossi e Focardi, bensì dalle ricerche americane sulla produzione di Trizio. Le misure divulgate da Rossi (con produzione di vapore) non sono sufficientemente attendibili. Celani non ha dubbi sul fatto che l'eCat funzioni, gli unici dubbi che gli restano sono su quanto funzioni.
19.26 – Roy Virgilio ribadisce che non si sta parlando di fusione fredda (vedi teoria della coerenza di Preparata), ma di un altro tipo di LENR e ribadisce che Piantelli ha identificato una sequenza di eventi, molto complessa, in grado di spiegare con le teorie esistenti la produzione di energia da un sistema Ni e H.
19.44 – Il convegno si avvicina alla conclusione. è in corso il dialogo tra pubblico e relatori.
19.49 – Si chiede se esistano correlazioni tra terremoti e reazioni di fusione fredda. Celani risponde che è stata rilevata correlazione tra terremoti ed emissioni di trizio che potrebbe essere spiegata da fenomeni di fusione fredda.
19.51 – Su sollecitazione del pubblico si apre una parentesi sulle ricerche di Carpinteri e Cardone (fusione piezonucleare). Un ricercatore dell'INFN presente riferisce che la ricerca di Cardone è stata confutata da altre ricerche con strumentazioni più accurate. Si apre un piccolo dibattito dove ognuno resta sulle proprie posizioni!
19.56 – Il convegno si conclude un po' a tarallucci e vino, spaziando su vari temi, con grande apprezzamento dei numerosi intervenuti.
[Traduzione italiana a cura di Davide Suraci] – 23 Giugno 2011. Giovedì, nel corso di una conferenza stampa ad Atene, la società greca Defkalion Green Technologies ha annunciato i suoi futuri prodotti basati sull'E-Cat di Andrea Rossi – il dispositivo che produce calore probabilmente tramite una reazione nucleare di tipo attualmente sconosciuto.
Il prodotto della Defkalion si chiama Hyperion e sarà disponibile in due modelli principali – uno è un box di 55.9 x 45.7 x 35.6 cm e con una potenza termica compresa tra i 5 e 30 kilowatt, l'altra più grande, per impianti di riscaldamento, con una potenza tra 1,15 e 3,45 megawatt.
Essi possono essere combinati con diversi tipi di turbine o microturbine a unità CHP – Combined Heat and Power. Defkalion sostiene che la tecnologia può ridurre il prezzo attuale dell'energia elettrica del 90 per cento.
Come nelle precedenti prove del catalizzatore di energia la reazione è accesa e mantenuta in attività da una resistenza elettrica. Secondo Defkalion l'energia in uscita da Hyperion è da 6 a 30 volte maggiore dell'energia di ingresso.
Gli impianti più grandi sono costruiti in contenitori da 6 metri di lunghezza. Tutti i modelli sono sotto continuo monitoraggio da parte di Defkalion attraverso la connettività cellulare.
Sul nuovo sito dell'azienda c'è una comunicazione stampa in cui viene descritto un abbozzo di unità più piccole.
Uno o più reattori E-Cat sono collocati all'interno di un contenitore isolato termicamente e schermato. Il calore viene trasportato con il glicole, attraverso un circuito chiuso termicamente, all'esterno dei box schermati.
All'esterno del box vi è un serbatoio di idrogeno (L'E-Cat è costituito essenzialmente da un reattore riempito con polvere di nichel e un catalizzatore – coperto da segreto industriale – in pressione con idrogeno).
C'è anche una centralina elettronica e una pompa per il circuito di riscaldamento chiuso, e ragionevolmente anche uno scambiatore di calore per il trasporto del calore ad un circuito secondario aperto.
Un involucro esterno racchiude tutti i componenti.
Defkalion afferma che le autorità competenti sono in procinto di rilasciare i certificati necessari UE in materia di sicurezza dei prodotti.
Defkalion, come precedentemente annunciato, prevede l'inizio della produzione per l'inizio del 2012, mentre un impianto di riscaldamento pilota da 1 MW, costituito da unità più piccole collegate in serie e in parallelo, sarà inaugurato, come previsto, nel quarto trimestre del 2011.
Defkalion conferma che il primo stabilimento è in costruzione nella città di Xanthi, Grecia, con una superficie di 65.000 metri quadrati e una capacità di produzione massima di 300.000 unità all'anno, mentre un secondo stabilimento due volte più grande è previsto nella stessa città.
Le due fabbriche in primo luogo realizzeranno l'assemblaggio di componenti per i prodotti Hyperion, mentre un terzo impianto, di proprietà dalla Defkalion Praxen – società a controllo cipriota, produrrà i reattori con le sue parti segrete.
Defkalion, a sua volta, venderà i diritti per produrre i prodotti di Hyperion ad imprese di altri paesi e quindi riceverà una royalty fissa per ogni prodotto venduto. Tuttavia, i reattori saranno ancora prodotti in Grecia.
Defkalion ha comunicato che si aspetta un ampliamento delle opportunità disponibili per delle fonti di energia più pulita, più verde ed economica, senza acquisire monopolii in qualsiasi mercato.
L'azienda spera anche di contribuire a che la Grecia diventi autosufficiente energeticamente e quindi ad una ripresa del paese da un'economia disastrata.
Allo stesso tempo Defkalion sottolineato che l'83% dei depositi europei nichel si trovano in Grecia.
Alla conferenza stampa è stato anche rivelato che gli investitori, fino ad allora sconosciuti, in Defkalion hanno sede in Canada e hanno una origine greca. L'investimento necessario per soddisfare i mercati della Grecia e dei Balcani è stato quantificato in circa 200 milioni di euro da Alexandros Xanthoulis, rappresentante degli investitori.
Dopo la conferenza stampa, l'inventore Andrea Rossi ha anche confermato che un accordo sulla ricerca commissionata nel catalizzatore di energia, per un valore di euro 500.000, è stato finalmente firmato con l'Università di Bologna Mercoledì scorso, dopo diverse settimane di trattative.
L'accordo, che formalmente è realizzato con la società srl EFA con la moglie di Rossi, Maddalena Pascucci (principale titolare) avrà una durata di due anni.
Questo video è stato realizzato da Giacomo Guidi e descrive la storia dei fatti degli ultimi anni su questa importante e rivoluzionaria scoperta scientifica. Gli autori hanno come obiettivo quello di seguire tutte le vicende e di aggiornarle in questo documentario in una memoria collettiva che verrà pubblicata nella primavera 2012.
[Traduzione e adattamento in lingua italiana a cura di Davide Suraci.] – Andrea Rossi, l'inventore dell'Energy Catalyzer, ha raggiunto un accordo con una società statunitense. L'accordo si basa su molti anni di contatti con persone legate al Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti.
Il nuovo accordo delinea i piani commerciali nel Nord e Sud America per l'Energy Catalyzer – il dispositivo che sembra produrre grandi quantità di energia attraverso una finora sconosciuta e non pienamente compresa reazione nucleare.
In base all'accordo, una società di nuova costituzione, Ampenergo, riceverà una parte delle royalties su tutte le vendite di licenze e prodotti basati sul catalizzatore di energia nelle Americhe.
I collegamenti alle autorità statunitensi sono evidenti.
I fondatori di Ampenergo sono Karl Norwood, Richard Noceti, Roberto Gentile e CraigCassarino.
Due di loro hanno anche fondato la società di consulenza LTI – Leonardo Technologies Inc., che per 10 anni ha lavorato con contratti, pari a diversi milioni di dollari, per la Difesa degli Stati Uniti e dei servizi energetici e con un recente contratto con DOE pari a 95 milioni di dollari.
Roberto Gentile è stato anche Assistente del Segretario dell'Energia per l'Energia Fossile presso il Dipartimento per l'Energia U.S. durante i primi anni del 1990.
Tre dei soci fondatori hanno conosciuto Andrea Rossi dal 1996 e hanno lavorato con lui in precedenza. Rossi è anche co-fondatore di LTI, ma ha venduto la sua partecipazione nella fine del 1990.
Formalmente, l'accordo è stato fatto tra Ampenergo e la società americana di Rossi, Leonardo Corporation(da non confondere con LTI).
CraigCassarino, vice presidente della Ampenergo, quando ha firmato il contratto?
Cassarino: abbiamo firmato due mesi fa.
Perché si forma una nuova società?
Cassarino: l'abbiamo formata perché ci sono diverse persone coinvolte oltre alla partnership LTI. Abbiamo anche voluto separare la nostra attività di consulenza di business da quella dello sviluppo. Al momento abbiamo quasi un centinaio di dipendenti in LTI e, dal punto di vista commerciale, abbiamo tenuto separate la parte della consulenza da quello dello sviluppo della società.
Quanto si paga per il contratto?
Cassarino: Purtroppo questo è riservato.
Avete pagato nulla a Rossi ancora?
Cassarino: Sì abbiamo.
Quanto?
Cassarino: Mettiamola così, è stata una parte importante dell'equazione.
Hai cercato nuovi finanziamenti?
Cassarino: assolutamente, abbiamo delle trattative in corso con alcune aziende molto grandi, qui negli Stati Uniti e Sud America, alcune società di investimenti, perché non si tratta solo di una tecnologia che stiamo creando nel settore. Ci sono molte componenti che hanno veramente bisogno di unirsi per costruire questa matrice, molti dei quali necessitano di un coordinamento strategico definito, per la transizione verso una nuova fonte di energia. Questo è ciò che rende questo molto eccitante. I soldi non sono mai abbastanza per fare in modo che tutto ciò accada.
Quali altri sviluppi?
Cassarino: come si inizia a guardare alle varie applicazioni in cui l'Energy Catalyzer potrebbe essere utilizzato che si tratti di spazio, per fare impianti di riscaldamento o di produzione di energia, ogni applicazione ha le sue sfide ingegneristiche particolari. Questo è ciò che noi vediamo come pianificazione strategica e di come questo settore verrà avviato. Mettiamola in questo modo, se questo viene fatto correttamente, ha il potenziale per cambiare il mondo. Sai, è tutto, dal problema dell'anidride carbonica nell'atmosfera, al fornire energia a basso costo per le persone del mondo che non possono permettersi di mettere il cibo sulla loro tavola.
Quando potrebbero comparire i primi prodotti sul mercato americano?
Cassarino: Speriamo di ottenere qualcosa qui si spera, da tardo autunno o all'inizio del prossimo anno (2012) come nostro primo prodotto da offrire. Non stiamo andando sulla stessa strada, come i greci (Defkalion Green Tehcnologies) che sono orientati verso il riscaldamento domestico; in realtà non stiamo realmente guardando a questi come a dei prodotti consumer.
Quale sarebbe il vostro primo tipo di prodotto?
Cassarino: penso che questo sia una centrale da 1 megawatt (come quella prevista in Grecia – ndr) per il riscaldamento e per la produzione di energia elettrica è probabilmente il primo, che del tipo a isola o mobile.
E la Rossi Leonardo Corporation fabbricherebbe i prodotti inizialmente?
Cassarino: sì, penso che probabilmente abbia senso. Stiamo già discutendo su come possiamo iniziare a commercializzarlo. Ma certamente sarebbe stato il primo produttore.
Ci sono delle applicazioni diverse dal riscaldamento o dalla produzione di energia in futuro?
Cassarino: oh sì, una delle società di cui stiamo parlando vede questa realtà come un combustibile ad alta densità. È possibile usare la vostra immaginazione sugli sviluppi estremi (dai viaggi nello spazio ai rifornimenti per le linee del fronte sui campi di battaglia). Credo che le applicazioni siano illimitate, anche se non ci ho ancora pensato.
Che tipo di problemi ti aspetti, come ad esempio la replica amatoriale?
Cassarino: lo abbiamo pensato, ma non siamo arrivati così in profondità da giungere ad una conclusione sul come gestire tutto questo. E penso che tu abbia ragione, penso che una volta la magia sarà fuori dalla scatola, ci saranno un sacco di persone che cercheranno delle variazioni sul tema e quelle sono cose che in realtà non sono controllabili dal punto di vista di chiunque.
Uno dei problemi a cui abbiamo pensato circa la reazione nucleare, in qualunque modo essa avvenga, ma non è radioattivo in modo che sia diverso – nessuno abbia davvero avuto l'opportunità di iniziare a guardare a questo.
Quando qualcuno di voi ha mostrato il primo E-Cat?
Cassarino: E 'stato due anni e mezzo fa, fra la fine del 2008 e l'inizio del 2009. Rossi ha invitato Bob e uno dei nostri scienziati che lavora per noi presso il National Labs per andare a Bologna dove aveva la sua fabbrica. Naturalmente, come potete immaginare, quando abbiamo iniziato a parlare di questo, c'era un sacco di scetticismo.
Sai, proprio perché abbiamo conosciuto Andrea per quasi 15 anni, sappiamo quali sono le sue capacità, sapevo che aveva lavorato su questo, e uno degli scienziati con cui eravamo impegnati aveva lavorato in questo settore, LENR (Low Energy Nuclear Reactions), per 20 anni. Quindi sono stati dei veri credenti e osservando tutto questo descrivendone la sua scienza intrinseca, credevano di avere realizzato qualcosa.
Hai qualche dubbio che questo, alla resa dei conti, non funzioni?
Cassarino: abbiamo fatto tre manifestazioni qui negli Stati Uniti, e queste erano senza pubblico. Abbiamo avuto un gruppo di scienziati che hanno capito esattamente ciò che stava succedendo e ci hanno aiutato in realtà a organizzare le dimostrazioni.
Ovviamente non abbiamo ancora capito che cosa stia succedendo dentro, ma lui ha un'idea e noi crediamo in essa.
Come reagiranno le persone?
Cassarino: Ovviamente ci sono alcune persone molto importanti con cui abbiamo discusso e queste non rappesentano solo il governo, ma ci stiamo confrontando anche con le grandi aziende con cui stiamo parlando. E ci sono due lati della storia.
Uno, vogliono fare in modo che questa cosa funzioni indiscutibilmente. D'altra parte ci sono altri che disprezzando, dicono: 'Oh, io non ci credo', e poi tutto ad un tratto passano la linea e diventano consapevoli che avevano l'opportunità di favorire il lancio di questa innovazione e non l'hanno saputa raccogliere, essi la perdono. Così stanno cercando di camminare su questa linea sottile.
Perché avete conservato il silenzio?
Cassarino: abbiamo voluto fare in modo che tutto fosse a posto. Questo fatto è enorme e non vogliamo andare solo “là fuori” per annunciarlo al mondo. Noi vogliamo essere preparati per questo evento.
E, strategicamente, è davvero partnership con le aziende giuste. Sai che non si tratta solo di soldi, non si tratta solo di tecnologia, non si tratta solo di aziende e delle loro capacità: è cercare di capire anche come tutti questi pezzi si possano incastrare.
L'Inchiesta di RAINews24 sulla fusione fredda trasmessa oggi, 15 Maggio 2011.
Quali prospettive energetiche dopo la scoperta Rossi-Focardi? Ne discutono lo stesso professore Sergio Focardi, il professore di Fisica Francesco Celani, Stefano Borrini della società italiana brevetti insieme ai giornalisti e curatori del blog “Petrolio”, Pietro Cambi e Debora Billi e al giornalista di Rainews Angelo Saso che sull’argomento ha realizzato un’inchiesta.