20:32 – 10/01/11 – Scatti Anzianità Personale Scuola: Tremonti Firma il Decreto.



10 Gennaio 2010 – Il ministro Tremonti ha firmato oggi il decreto che consente il recupero degli scatti di anzianità del personale della scuola. Di seguito una dichiarazione di Francesco Scrima, segretario generale della CISL Scuola.

Il decreto interministeriale che consente il pagamento degli scatti è stato firmato oggi in via definitiva dal ministro Tremonti, in coerenza con le intese che avevamo raggiunto al termine di un serrato confronto sulle misure straordinarie varate l’estate scorsa. Il testo è quello già presentato ai sindacati il 18 novembre al MIUR, firmato dal ministro Gelmini e quindi trasmesso al MEF per la controfirma. Un iter reso più complesso dalla concomitanza di tanti altri provvedimenti di fine anno, ma che oggi è pienamente concluso.

La CISL Scuola, che molto ha lavorato, insieme alla CISL, per trovare le intese necessarie a risolvere una questione così delicata e complessa, non può che esprimere grande soddisfazione per una firma che fa chiarezza anche rispetto a tanta disinformazione diffusa in modo superficiale, e non di rado strumentale, nei giorni scorsi.

Le modalità concordate per il recupero degli scatti sono state da noi ripetutamente illustrate e commentate con dovizia di particolari: il decreto riprende coerentemente quanto convenuto, ristabilendo la validità del 2010 ai fini della maturazione degli scatti e ponendo le premesse per un analogo intervento negli anni 2011 e 2012.

E’ sorprendente come molti, con malcelato fastidio per un esito che forse preferivano non vedere raggiunto, nella perversa logica del “tanto peggio tanto meglio”, si impegnino oggi soprattutto a ricercare e a evidenziare i presunti limiti dei risultati che abbiamo raggiunto: risultati che in ogni caso valgono infinitamente di più del nulla fin qui prodotto da chi ha scelto altre e diverse modalità di misurarsi col Governo sul difficile terreno dei provvedimenti di emergenza.

Così come sorprende – ma non troppo – la disinvoltura di chi definisce un “pateracchio”, in questi giorni, quello stesso decreto che in precedenza aveva indicato, nel tentativo di intestarsi meriti mai avuti, come “importante risultato”.

Con lo stesso impegno profuso fino ad oggi la Cisl Scuola incalzerà ora l’Amministrazione perché si dia puntualmente seguito, con le modalità concordate e riportate nel testo del decreto, al successivo previsto recupero anche degli anni 2011 e 2012 ai fini della maturazione delle progressioni stipendiali“.

Roma, 10 gennaio 2011

Dichiarazione di Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola.

Fonte: TerritorioScuola – Gente di Scuola!!! (Robots)

21:00 – 20/05/10 – Una Docente Particolare…

Assessore, insegnante di scuola e di università ma al lavoro nessuno la vede mai…

Una donna distinta. Una professoressa di storia dell’arte. Pochi finora avevano sentito parlare di Maria Teresa Verda in Scajola. Al massimo le cronache si occupavano di lei per la cerimonia promossa dall’Ordine della Visitazione (di cui fa parte con il marito Claudio), quando, alla presenza dell’amico cardinal Bagnasco, presiedeva la giuria che premiava con la “Penna d’oro” giornalisti come Joaquin Navarro Valls (allora portavoce del Vaticano) o Fedele Confalonieri. Ma adesso la signora Scajola ha preso la scena con un’intervista a Repubblica: “Se mio marito non parla ancora (dell’appartamento sul Colosseo, ndr), è per non creare problemi a persone molto più coinvolte di lui in questa vicenda”. Così marito e moglie, invece di parlarsi negli splendidi salotti della loro villa che domina Imperia, si ritrovano a discutere attraverso un balletto di dichiarazioni sul quotidiano: “In relazione a un’intervista asseritamente resa da mia moglie, preciso di non condividerne il contenuto. Non è assolutamente conforme al vero la circostanza che io abbia deciso di non presentarmi ai pm per ‘non creare problemi ai veri colpevoli’ o a ‘persone molto più coinvolte di me’”, taglia corto Scajola.

Intanto Maria Teresa Verda si ritrova sotto l’occhio dei cronisti. Poi si sa, con il marito in disgrazia, tanti decidono di togliersi i pesi dallo stomaco. E a Imperia qualcuno racconta una storia che molti sussurravano a bassa voce: “Chissà che cosa ne direbbe il ministro Brunetta, fustigatore dei costumi degli statali”, esordiscono alcuni insegnanti imperiesi. Colleghi, perché la signora Verda è professoressa. Almeno sulla carta, perché, stando ai documenti dell’istituto dove lavora, risulta in congedo da undici anni. Già, perché la signora Scajola ha anche lei una carriera politica. Del resto la famiglia Scajola ha un rapporto di incarichi politici pro capite da Guinness dei primati: dopo Claudio – sindaco di Imperia e poi ministro – anche il fratello Alessandro è stato primo cittadino del capoluogo, dove adesso è vice-sindaco il nipote Marco (che è anche consigliere regionale).

E così Verda è consigliere comunale e assessore di Aurigo, un paese difficile da trovare perfino sulle mappe. “Conta 344 abitanti”, spiega il centralinista del Comune. Ma è possibile parlare con l’assessore Verda? “Qui ci sono soltanto io”. Ma l’assessore viene spesso? “Una volta alla settimana”. Il sindaco, Piercarlo Gandolfo, conferma: “Maria Teresa Verda è mio assessore”. Al cronista che vorrebbe contattare la signora Scajola, il sindaco risponde secco: “E’ un’invasione della privacy. E poi non ho il suo numero, la vedo una volta alla settimana. Lei si occupa di cultura e turismo, organizza le nostre manifestazioni culturali”. Insomma, par di capire, un impegno non proprio pressante. Eppure, sostengono gli uffici scolastici provinciali di Imperia, Maria Teresa Verda da 11 anni ha ottenuto il congedo dal suo posto di insegnante per mandato elettorale. Meglio rivolgersi allora all’Istituto Statale D’Arte di Imperia per chiedere lumi.

La preside è fermissima: “La signora Verda è in congedo, ma non posso dirvi niente. C’è la privacy”. Negli uffici della scuola c’è chi dice di più: “Dai documenti del ministero risulta che Maria Teresa ha chiesto un anno di congedo il primo ottobre 1997, ma allora era insegnante presso un altro istituto. Poi è venuta da noi, almeno formalmente, perché dal primo settembre 1999 risulta di nuovo in congedo perché ha svolto compiti di consigliere comunale e poi di assessore”. E qualche collega della donna racconta: “A dire il vero non sappiamo neanche com’è fatta. In 11 anni non l’ho mai vista”. Un rapporto che starebbe per finire perché Maria Teresa Verda ha chiesto che siano calcolati i suoi “contributi figurativi” per andare in pensione. E all’istituto d’arte qualcuno trema: “Se la scuola dovesse pagare i contributi saremmo nei guai. Non abbiamo un euro”.

Niente di illegale, la legge prevede il congedo per mandato elettorale. Ma gli insegnanti della scuola non l’hanno presa proprio bene: “Stiamo organizzando una protesta per i tagli al nostro istituto, si parla di ridurre di organici. Chissà che cosa ne sarà della dottoressa Verda”. E c’è chi punta il dito sui tanti impegni della signora: “E’ in congedo come professoressa delle scuole superiori, ma intanto ha ottenuto una cattedra universitaria”. Maria Teresa Verda e Maurizio Scajola (fratello di Claudio) tengono corsi universitari nell’ateneo ligure, in un momento di crisi nera, di riduzione degli organici. Verda tiene lezioni di “Cultura ed economia nel ponente ligure”. Ma bisogna pur dire che all’ateneo costano poco: 17 studenti su 26 del corso godono di borse di studio offerte da Promuovitalia e Invitalia, agenzie legate al ministero per lo Sviluppo economico.

Da il Fatto Quotidiano del 20 maggio 2010

11:35 – 17/02/10 – Mobilità Docente, Educativo, ATA: Nuovo Contratto 2010-2011.

Sottoscritto al Miur il nuovo contratto sulla mobilità di tutto il personale docente, educativo e Ata della scuola per il prossimo anno scolastico 2010-2011.

La data di scadenza per la presentazione di tutte le domande sarà definita dalla successiva ordinanza e prevista per il 22 marzo 2010.

Le domande dei docenti per e nell’ambito della scuola primaria e secondaria di primo grado, dovranno essere presentate obbligatoriamente mediante le istruzioni di questa Guida e seguendo le direttive della nota tecnica del 29 Gennaio 2010. Tutte le altre con la tradizionale procedura cartacea.

La firma del contratto sulla mobilità segue il primo incontro di avvio al ministero del confronto sugli organici, incontro in cui si è preso atto che le innovazioni, che riguarderanno in particolare la scuola secondaria di secondo grado, non avranno, per il prossimo anno scolastico, ripercussioni sulle procedure e sulle regole riguardanti la mobilità.

Sulla base di tale considerazioni la FLC Cgil, responsabilmente e insieme alle altre organizzazioni sindacali, ha ritenuto di non dovere procrastinare ulteriormente la firma del contratto e le conseguenti operazioni riguardanti la mobilità del personale. Questo nell’interesse di tutti i lavoratori ed anche al fine di consentire, nel caos generale in cui versa la scuola, quantomeno la presentazione delle domande di mobilità in tempi distesi.

Nel nuovo contratto sono state apportate diverse modifiche ed integrazioni sulle quali pubblicheremo, nel più breve tempo possibile, una scheda dettagliata.

Si è però persa l’occasione per pervenire a significative innovazioni sul versante delle tabelle di valutazione dei punteggi, come richiesto ripetutamente dalla FLC Cgil.

In particolare la FLC Cgil ha posto l’esigenza:

  • di valutare allo stesso modo il servizio pre-ruolo sia nella mobilità volontaria che in quella d’ufficio;
  • di uniformare i punteggi delle tabelle riguardanti rispettivamente il personale docente ed educativo, con quelli delle tabelle riguardanti il personale ATA allo scopo di “semplificare” e snellire tutto il contratto. Oggi questi punteggi, ancorché riferiti alla stessa tipologia di titolo da valutare, sono diversi senza che però, anche a parere unanime del tavolo, vi sia una ragione fondata. Era, ed è, certamente possibile procedere ad una omogeneizzazione senza modificare affatto, tra l’altro, le situazioni esistenti e neanche quelle situazioni ormai consolidate nelle graduatorie interne dei singoli istituti;
  • di stabilire una valutazione del servizio prestato dai lavoratori per almeno 180 gg (e dunque nella sostanza un anno intero) allo stesso modo, sia se prestato a tempo indeterminato che a tempo determinato, come anche di valutarlo allo stesso modo a prescindere dal grado di scuola in cui è stato prestato. In via subordinata, si potrebbe quanto meno valutare allo stesso modo un precedente servizio a tempo indeterminato prestato nell’ambito della scuola del primo ciclo da un lato (infanzia e primaria) e della scuola secondaria dall’altro (primo grado e secondo grado) a favore di una maggiore omogeneità, equità ed anche verso una maggiore semplificazione. La gerarchia attualmente esistente tra i 4 diversi ruoli è un retaggio che risale ormai al secolo passato, una gerarchia palesemente immotivata se si considera che l’obiettivo della mobilità territoriale, a differenza della mobilità professionale, dovrebbe essere quello di consentire il riavvicinamento alla propria residenza e/o famiglia e non certo quello di “cambiare tipologia di lavoro” né, tanto meno, quello di valorizzare in modo surrettizio e finto il personale.

A conclusione della trattativa la FLC Cgil prende atto che, rispetto all’esigenza posta, da discutere e affrontare certamente con la dovuta prudenza e gradualità, pur registrando nel merito diversi elementi di condivisione, nei fatti al tavolo è prevalsa, anche da parte dell’amministrazione, la tesi che è meglio “lasciare ancora le cose come stanno”! Nel sottoscrivere il contratto la FLC Cgil intende rendere noto che continuerà comunque ad insistere, anche nei prossimi anni, per condividere questa esigenza e pervenire ad alcune modifiche ed innovazioni alle tabelle di valutazione.

A breve pubblicheremo il testo dell’ordinanza ministeriale, gli allegati ed un Vademecum riepilogativo di tutta la normativa.

Fonte: FLC-CGIL Scuola

21:14 – 26/10/09 – Basta precariato a Scuola: Vado in Africa..

La cartella da prof l'ha messa in valigia. Come diceva Piero Gobetti: Insegnare non è un mestiere, è una missione. E lui, Emiliano Sbaraglia, 38 anni, docente precario e scrittore, è un professore in fuga. In Africa. Per necessità. Una protesta per la libertà individuale di continuare a fare quello che ama di più: l'insegnante. No, la mia non è una fuga di cervelli, spiega. È una protesta in solitudine contro la scuola della maestra unica Mariastella Gelmini.

Ma decisa su due piedi soprattutto dopo l'ultima sortita del superministro all'Economia, Giulio Tremonti sul posto fisso. Sono stufo di aspettare Godot – sottolinea Sbaraglia -. Sono stanco di sperare nella buca della posta in attesa di una supplenza che non arriverà mai. Vado ad insegnare in Africa. Non resto in Italia in attesa che la Gelmini mi faccia la grazia. Sono un prof e questo voglio fare. Non mi sento italiano, purtroppo lo sono, come cantava Gaber. E visto che nel mio paese non mi è permesso insegnare, quanto vale andarsene piuttosto che mettermi in mutande e subire umiliazioni.

Il professore-scrittore resterà fuori anche dal provvedimento di governo (il cosidetto dl salva precari), insieme ad un centinaio di lavoratori precari della scuola. Una misura che mette una pezza al buco senza risolvere la macelleria sociale, anzi crea divisioni avvilenti tra un supplente e un precario.

Mentre scriviamo Sbaraglia è in volo per il Senegal. La sua meta, un centro di accoglienza a sessanta chilometri dalle banlieu di Dakar. Qui insegnerà ai bambini della spiaggia la lingua francese. Li andrò a prendere uno ad uno – racconta con il magone in gola – e li porterò a turno nella Casa della solidarietà Giovanni Quadroni. Il francese è la lingua ufficiale e questi bimbi parlano soltanto il dialetto locale. Insegnare è la mia vita, almeno faccio qualcosa di utile per il futuro dei piccoli africani.

Dalla cartella di prof spuntano matite colorate e disegnini in fotocopia. Sbaraglia li rimette in ordine e continua: Sono undici anni che sono precario. Avevo 28 anni quando arrivò la mia prima convocazione di una scuola. Che emozione! Ma temo che resterò precario a vita: non sono mai andato oltre i quaranta giorni continuativi di insegnamento.

I suoi primi studenti, i ragazzi di un liceo scientifico a Grottaferrata, in provincia di Roma. Una classe difficile, da portare alla maturità e indietro con il programma di Italiano e Latino. Emiliano Sbaraglia è il loro supplente. Tra i banchi anche un pluribocciato di 22 anni, Daniele G. Ogni tanto ci sentiamo ancora con questo mio studente che oggi è quasi mio coetaneo!.
Sono proprio i suoi ragazzi a mancargli di più. Sono belli gli studenti – scrive il prof-scrittore nel libro: La scuola siamo noi (Fannucci editore) -. Ci sono quelli timidi e quelli espansivi, quelli simpatici e quelli ancora da educare, quelli gentili e quelli scontrosi. Mi piace studiare con loro e per loro, spiega. Alla fine di una supplenza, la sensazione più brutta è quella di abbandonare i ragazzi dopo aver vissuto dei mesi insieme. Il tempo passa e le classi cambiano, ma ogni volta separarsi da una di esse porta sempre con sé il segno di un piccolo dolore. Una ferita che verrà rimarginata soltanto dal prossimo primo giorno di scuola. Se e quando verrà.

Laureato con tanto di lode Sbaraglia ha vinto una borsa di studio, un dottorato di ricerca all'Università di Tor Vergata. E fino ad oggi ha continuato a collaborare con il professore che ha curato la sua tesi su Piero Gobetti. Sperando in un concorso che non vede luce. Nei ritagli tra una supplenza e l'altra, il prof-scrittore si adatta come può per sopravvivere e non cadere in depressione: Ho fatto il bagnino al mare, il pr nelle discoteche, il libraio, il cameriere a Brooklyn. Ma adesso basta. Sono stanco di questa vita precaria. Me ne vado in Africa.

Tutta la sua amarezza, il suo sconforto l'ha messo per iscritto in una lettera aperta al ministro Gelmini: un testo che sarà la prefazione della ristampa della Scuola siamo noi. E che suona come un addio. Arrivederci Gelmini, vado a insegnare in Africa.

Fonte: L'Unità

23:42 – 30/09/09 – Contratti di Disponibilità, Pubblicato il Decreto.

Contratti di disponibilità
Contratti di disponibilità

Scadenza domande il 9 ottobre 2009

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale 82 del 29 settembre 2009 con il quale il Ministro Gelmini istituisce le cosiddette “graduatorie prioritarie” per i lavoratori precari licenziati a seguito dei tagli.

Come avevamo denunciato il provvedimento risulta parziale, iniquo e non aggiunge alcuna risorsa né posti: definisce semplicemente una priorità nel conferimento delle supplenze temporanee ai precari licenziati.

I requisiti richiesti per poter presentare la domanda per tali graduatorie sono di due tipi:

1) Occorre essere inclusi a pieno titolo

per il personale docente: nelle graduatorie ad esaurimento

per il personale ATA: nelle graduatorie permanenti (24 mesi) o nelle graduatorie/elenchi ad esaurimento (DM 75/01 o DM 35/04).

2) Aver ottenuto nel 2008/09 un incarico annuale o fino al termine delle attività didattiche (31/08 o 30/06) (per un insegnamento tipo di posto/profilo) per il quale si è inclusi a pieno titolo nelle graduatorie di cui al punto 1) e non averlo ottenuto quest’anno.

* Rientrano tra i destinatari anche coloro che hanno accettato un posto ad orario ridotto, ai fini del completamento (naturalmente la domanda andrà presentata nella stessa provincia).

* Sono esclusi dalla procedura coloro che abbiano rinunciato ad un posto intero (annuale o fino al termine delle attività didattiche), nella provincia di effettiva inclusione o dalle graduatorie d’istituto.

* Non è motivo di esclusione aver rinunciato ad uno spezzone orario in assenza di posti interi o aver rinunciato, anche ad un posto intero, in una delle province aggiuntive.

Scadenza delle domande

Le domande vanno indirizzate all’ufficio scolastico provinciale prescelto, per il tramite della scuola di servizio del 2008/2009 (che certificherà la sussistenza della nomina lo scorso anno). La domanda deve essere presentata entro il 9 ottobre 2009, a mano o con raccomandata A/R: fa fede il timbro postale.

La provincia alla quale indirizzare la domanda può essere:

* Per il personale ATA quella di attuale inclusione nelle graduatorie permanenti (24 mesi) o nelle graduatorie/elenchi ad esaurimento (DM 75/01 o DM 35/04).

* Per il personale docente si può scegliere tra la provincia di inclusione effettiva nelle graduatorie ad esaurimento e quella in cui si è inclusi nelle graduatorie d’istituto. Nel caso che si sia accettato uno spezzone in una delle province aggiuntive si deve presentare la domanda nella stessa ai fini del completamento (che può avvenire solo nella provincia di servizio).

Nella nota di accompagnamento al Decreto viene definitivamente chiarito che fino alla pubblicazione di queste graduatorie prioritarie, per le supplenze brevi si utilizzano regolarmente le graduatorie d’istituto (con contratti fino a scadenza) e che le stesse vanno utilizzate anche per tutte le nomine su posti vacanti e/o disponibili per i quali non vi siano più aspiranti nelle graduatorie provinciali (il decreto prevede la priorità solo sulle supplenze per sostituzione di colleghi assenti).

Roma, 30 settembre 2009

Allegati:

00:26 – 21/08/09 – Riforme all’amatriciana…

Efficienza...parlamentare!
Efficienza...parlamentare!
L’articolo 21 della legge n. 69 del 18 giugno 2009 prevede che ogni scuola inserisca nel proprio sito il curriculum e lo stipendio dei preside, oltre che le assenze del personale docente e non docente. Perfetto. Entro il 31 luglio 2009. Girando di qua e di là in nessun sito scolastico sono riportati i dati richiesti.

Hanno spiegato a Brunetta come funziona un sito web? Lo sa che un sito ha bisogno di un server dove essere ospitato e che un sito non si aggiorna da solo? Lo sa che tutte queste cose costano tempo, se il sito è curato da personale della scuola, o denaro se si appalta la gestione? Per ultimo il ministro sa che le scuole non sono obbligate ad avere un sito internet ?

Ecco la riforma all’italiana: obbligare a pubblicare dati su un supporto non obbligatorio.

Fonte: bianco nero o grigio: Riforme all’amatriciana.