10:35 – 01/11/09 – Gelmini e Meritocrazia: col suo CV, è credibile?

Ho letto i tuoi giudizi sul ministro Gelmini e il commento piccato di un lettore e vorrei entrare in merito alla discussione.

Ho vinto recentemente a 39 anni un concorso pubblico in Francia. Questo e’ il mio CV: diploma liceo scientifico statale 60/60, laurea in Fisica 110/110 lode, dottorato alla SISSA, 6 anni a Londra MRC, un anno a Yale, 4 anni a Basilea e ora posto all’INSERM. 26 pubblicazioni in stampa e sono editor di un libro.

Sono una mosca bianca? Assolutamente no, sono uno dei tanti, sicuramente non tra gli scienziati di punta e non mi ritengo un genio. Infatti, se guardiamo alle statistiche pubblicate dall’INSERM, il profilo degli altri vincitori e’ molto simile al mio. Tutta gente che ha fatto grandissimi sacrifici ed esperienze e superato ostacoli.

La mia ambizione non e’ quella di fare il ministro, voglio fare ricerca, ma ci sono altre persone vedi Associazione Marie Curie che con un CV simile vorrebbero contribuire a rinnovare universita’ e ricerca in Europa. E persone che sono arrivate da qualche parte solo attraverso i loro sacrifici sono un esempio per i piu’ giovani.

Ora veniamo alla Gelmini che parla di “meritocrazia”. Con il suo CV e’ credibile? Che esempio da’ ai giovani?

Prendiamo due ragazze: una e’ la prima della classe, si laurea col massimo in corso, fa il dottorato e poi gira il mondo senza raccomandazioni distinguendosi ovunque per il suo lavoro. L’altra e’ bocciata, passa a fatica in una scuola privata, passa un concorso con un sotterfugio.

Vi sembra normale che questa persona stia sulla poltrona che decide se la sua coetanea piu’ brava debba oppure no avere un posto a tempo indeterminato? Ma se come la Gelmini giustamente dice devono essere i migliori ad andare avanti, come mai lei e’ ministro?

Cordiali saluti, Marco Canepari, p_artusi@virgilio.it

12:10 – 16/07/09 – Studiare non serve e il lavoro non c'è…

Il Corriere della Sera pubblica un articolo di Alessandra Mangiarotti sui giovani inattivi, circa settecentomila su uno studio che riguarda i giovani dal 15 ai 35 anni.

Giovani Colpiti in Volo...
Giovani Colpiti in Volo...

Giovani nè-nè vengono definiti perchè non credono che lo studio possa servire e non credono di riuscire a trovare un lavoro.

Non ci sono grandi novità da rilevare perchè è un atteggiamento riconducibile a quello che Padoa Schioppa definì inopportunamente “bamboccioni”, ricevendo notevoli e meritate critiche.

Ma il problema rimane la nostra è una gioventù iperprotetta ma anche con delle considerazioni che se non giustificano offrono un facile cuscino dove piangere invece che muoversi per trovare quello che non c’è.

Ne abbiamo parlato spesso di come il nostro sia un paese non per giovani, dove vige una scarsa mobilità sociale, dove avere il papi conta e molto, dove non conta invece la meritocrazia.

Può bastare per non impegnarsi nel trovare un lavoro, per smettere di studiare al primo scoglio, per non partecipare, pur con mille difficoltà di accesso, alla vita della comunità?

Viene da riflettere anche sui dati dei bocciati nella scuola, la Gelmini dice che questa dimostra una inversione di condotta nella scuola, dove si vede chi studia e chi non studia.

Io sono seriamente preoccupato dall’abbandono scolastico, dalle bocciature che lo provocano senza costituire un incentivo al riconoscimento del merito.

Dovrebbe essere preoccupato anche il nostro governo da queste statistiche che escono perchè se questo è il nostro futuro forse questa è davvero una emergenza.

Date però una occhiata dove si spende nel welfare in generale , tra politiche del lavoro e politiche di prevenzione sociale, per la promozione di opportunità per i giovani e capirete come davvero questo non sia un paese per giovani .

Fonte: Studiare non serve e il lavoro non c’è – Pollicino.