23:19 – 24/03/12 – I Licei perdono Appeal a favore dei Tecnici.

In un'epoca di incertezze le famiglie preferiscono titoli con accesso immediato al mondo del lavoro.

Luigi Carbone – Certe tendenze sono figlie dei tempi e questi che viviamo sono i tempi dell'incertezza. Già, perché stando agli ultimissimi dati, non ancora definitivi, relativi alle scuole superiori, calano le iscrizioni ai Licei e salgono le quotazioni di Tecnici e Professionali, in pratica ci sono più ragazzi (e famiglie) che optano per quelle scuole che danno diplomi spendibili subito o quasi sul mercato del lavoro. Che poi si debba comunque aspettare chissà quanto per iniziare, viene ritenuto un problema cronologicamente secondario. Meglio iniziare ad aspettare da diciotteni diplomati che da venticinquenni laureati, calcolo opinabilissimo ma parecchio diffuso. Del resto parlano chiaro i numeri arrivati al servizio del Miur “La Scuola in Chiaro” e pare, in attesa dei dati conclusivi, che anche la provincia di Cosenza segua il trend nazionale.

Certo i Licei fanno ancora la parte del leone con quasi il 48 per cento degli iscritti, ma la percentuale è scesa di due punti rispetto all'anno scorso. Gli iscritti agli Istituti Tecnici sfondano il muro del 31 per cento, salendo di oltre un punto percentuale. La vera novità sta nei Professionali, tradizionali cenerentole, che dopo anni di relativa stabilità al ribasso stavolta superano il venti per cento degli iscritti. Ad attrarre di più è il settore dei servizi, in particolare l'indirizzo alberghiero.

E se a Cosenza mantiene la sua solidità la tradizione dei Licei, in particolare degli Scientifici, nel resto della provincia sono ancora i Tecnici, tra indirizzi tradizionali e nuovi, a rastrellare il numero più consistente di iscritti. Sì, perché il dato provinciale piazza i Licei Scientifici al secondo posto, poi arrivano gli Istituti Professionali, seguiti dal Liceo Classico. Chiudono la classifica cosentina, nell'ordine, gli Istituti e le Scuole Magistrali, quindi gli Istituti d'Arte e i Licei Artistici. In gioco c'è parecchio, a cominciare dai livelli occupazionali del personale scolastico.

I posti di lavoro (ah, Lapalisse!) dipendono anche dal numero delle iscrizioni.

Nuove classi significano posti di lavoro, attivazione dei nuovi corsi e copertura delle cattedre.

Nel giro di quattro anni scolastici, dal 2006/2007 al 2009/2010, il calo complessivo è stato di 6.529 alunni tra scuola dell'infanzia e scuola superiore. E l'onda lunga continua a farsi sentire con la contrazione di cattedre per i docenti e posti per il personale Ata. La popolazione scolastica cala, in modo più o meno sensibile a seconda delle annate.

Intanto i lavoratori del mondo della scuola sono alle prese con la domanda di trasferimento, i cui termini scadono il 30 marzo. Da quest'anno tutte le istanze, sia di trasferimento sia di passaggio, riguardanti il personale docente di ogni ordine e grado, andranno fatte on-line, mentre la modalità cartacea resterà valida per il personale educativo e Ata.

Sul territorio della provincia bruzia l'anno scorso la mobilità ha riguardato 1.500 insegnanti, 200 dell'Infanzia, 350 delle Elementari, 450 delle Medie e 500 delle Superiori. Il nuovo contratto conferma sostanzialmente l'impianto di quello dello scorso anno, sul quale è stata effettuata una sorta di manutenzione, attraverso delle integrazioni e delle delucidazioni circa i punti che avevano creato difficoltà nell'applicazione.

Mantenuta e rafforzata, invece, la possibilità di riaprire il confronto per integrare il contratto. Il contratto ha pure appurato che le nuove disposizioni sul blocco quinquennale per i trasferimenti dei docenti e del personale educativo tra diverse province, riguarderanno solo le nomine con decorrenza 1 settembre 2011 e non quelle retrodatate al 1 settembre 2010 (per le quali vale le vecchia norma con blocco triennale), così come sono esclusi dal blocco i beneficiari delle precedenze previste da specifiche norme di legge.

Fonte: Gazzetta del Sud Online

10:15 – 23/07/10 – Report Audizione Parlamentare Commissione Cultura del 15/07/10.

REPORT AUDIZIONE PARLAMENTARE COMMISSIONE CULTURA

L'incontro con il presidente della Commissione Cultura on. Valentina Aprea tenutosi il 15 luglio 2010 ha visto una delegazione mista con 3 docenti precari del Coordinamento precari scuola, 1 lavoratrice del personale ATA, 1 studente e un genitore, che è anche insegnante di ruolo.

Oggetto dell'audizione sono stati da un lato le condizioni generali della scuola all'indomani della prima trance di tagli al personale e alle risorse introdotti dalla 133 e dai provvedimenti che hanno investito i fondi d'istituto e dall'altro il tema del reclutamento del personale della scuola.

Come delegazione abbiamo affrontato le varie sfaccettature delle conseguenze dei tagli:

  • sovraffollamento delle classi con conseguenti difficoltà didattiche;
  • mancanza di sicurezza nelle aule e nelle strutture;
  • problemi nell'integrazione della diversabilità e distruzione del modello italiano di integrazione, unico in Europa
  • mancata soddisfazione delle richieste di tempo pieno avanzate dalle famiglie e fallimento del modello di scuola primaria a 24 ore promosso dal Ministero;
  • caos e disorganizzazione rispetto ai percorsi della secondaria, con specifico riferimento al taglio di ore e laboratori e alle recenti sentenze del TAR;
  • insufficienza di personale ATA e difficoltà nella gestione delle strutture.

Sul fronte specifico del precariato abbiamo per altro denunciato il totale fallimento del salva precari, sottolineando che:

  • chi ne ha usufruito l'anno scorso, quest'anno sarà disoccupato;
  • lo stato non ha messo una lira in quanto i costi sono ricaduti sull'inps o sulle regioni, anche attraverso un distorto utilizzo del Fondo Sociale Europeo;
  • ha rappresentato e rappresenta una deroga a diritti fondamentali sanciti dal CCNL: maternità, malattia, orario settimanale di lavoro, etc.;
  • totale mancanza di trasparenza delle graduatorie prioritarie che non sono mai state pubblicate;

Altro aspetto è stato quello del reclutamento:

  • abbiamo sottolineato la nostra contrarietà agli albi regionali e ei concorsi banditi per singole scuole o reti di scuole;
  • denunciato il rischio del clientelismo;
  • l'incostituzionalità dei limiti posti alla mobilità sul territorio nazionale;
  • sottolineato che se si tiene alla continuità didattica bisogna procedere alle immissioni in ruolo dalla graduatoria permanente.

La Aprea ha risposto che:

  • i tagli sono necessari nel quadro della crisi;
  • La scuola necessita di essere riformata e bisogna operare sugli sprechi accumulati negli anni;
  • Le graduatorie sono la causa della precarietà (non le mancate immissioni in ruolo, come le abbiamo fatto notare noi) e quindi, anche se il disegno Goisis non passasse è chiaro che si procederà in quella direzione per il futuro;
  • La prospettiva per lei è di reclutare il personale al 50% dalle graduatorie, al 50% dal nuovo sistema.

Nonostante un atteggiamento meno aggressivo e determinato rispetto all'anno scorso, frutto evidentemente degli effetti palesi e innegabili dei tagli sulla scuola, le posizioni sono e restano assai distanti, senza possibilità di mediazione alcuna rispetto agli scenari prossimi. Abbiamo quindi ribadito la nostra ferma determinazione a proseguire la lotta e anzi a svilupparla da settembre in avanti.

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Resoconto incontro al MIUR – 15 luglio 2010

Il giorno 15 luglio alle ore 17 circa al MIUR, una delegazione del CPS ha incontrato il capo della segreteria tecnica del ministro Gelmini, dott. Gianni Bocchieri.

Da subito Bocchieri ha informato la delegazione dell'intenzione di incontrare le OOSS per discutere con loro la situazione del precariato scolastico.

Il CPS ha espresso la necessità di essere presente a quegli incontri, in quanto diretti interessati, non sentendosi rappresentati in pieno da tutte le OOSS.

L'incontro si è svolto non senza attimi di tensione,soprattutto quando il CPS ha ribadito la sua ferma contrarietà all'applicazione dei tagli alla scuola e all'università e il suo rifiutare categoricamente la soluzione del salva precari.

il MIUR nella persona del Dott Bocchieri ha ribadito la ferma intenzione del ministero a non modificare in nessun modo la riforma della scuola mentre ha mostrato un timido spiraglio per quanto riguarda il salva precari dicendosi pronto a ricevere eventuali proposte di miglioramento.

Il CPS ha ribadito la sua assoluta contrarietà al salva precari chiedendone la cancellazione, si è cmq dimostrato disponibile a ricevere dal Ministero la bozza di miglioramento per analizzarla a fondo.

Per questo si è concordato alla fine di predisporre un ulteriore incontro dopo invio da parte del MIUR della bozza di modifica del salva precari.

11:31 – 08/06/10 – Elenco Nazionale delle Scuole con Problemi di Sicurezza.

Comunicato stampa ed elenco nazionale delle scuole con problemi di criticità in ordine alla sicurezza degli edifici

Cari firmatari della petizione contro le classi sovraffollate,

Ecco il documento segreto del Ministero dell’Istruzione (è stato pubblicato dal CODACONS), che elenca le scuole che presentano “gravi criticità”, e che quindi rappresentano un potenziale rischio per la salute di studenti, insegnanti e personale scolastico.

Sono 12.000 le scuole in Italia con gravi criticità, praticamente il 28% di tutte le scuole.

Regione per regione la situazione è la seguente:
Abruzzo 390; Basilicata 228; Campania 300 (dato incompleto); Calabria 1428; Emilia Romagna 467; Friuli 306; Lazio 1330; Liguria 271; Lombardia 1026; Marche 383; Molise 95; Piemonte 951; Puglia 974; Sardegna 541; Sicilia 1259; Toscana 772; Umbria 263; Veneto 1062.

Questo elenco è emerso con il Decreto Interministeriale MIUR del 23 settembre 2009, che individuava per l’anno scolastico 2009-2010 le scuole che dovevano essere destinatarie della riduzione del numero di alunni per classe, in quanto le aule erano sottodimensionate.

Nonostante la presenza del Decreto Interministeriale, il 23 settembre scorso le classi erano già formate in  soprannumero, con i tagli del Ministro Gelmini.

I parametri di criticità erano e lo sono ancora (minimo 45-50 mq netti per non più di 25 alunni + l’insegnante per classe).

Quindi se una scuola non è presente nell’elenco non significa che quella scuola è apposto in quanto, quelle inserite sono solo quelle con più gravi criticità.

Vi ricordo che l’art. 4 del DPR 81/09  (20 marzo) consente al dirigente scolastico di derogare in misura non superiore al 10% al numero massimo e minimo di alunni per classe previsto solo in caso di inderogabili necessità legate all’aumento degli alunni rispetto alle previsioni, previa autorizzazione del dirigente preposto dall’ufficio scolastico regionale).

Per “La Politeia”
Ioannis Lioumis

P.S: Domani martedì 8 giugno finisce la raccolta delle firme. La petizione sarà inviata alla corte costituzionale, e alla VII commissione cultura della Camera e commissione cultura del Senato mercoledì 9 giugno.

“Coordinamento insegnanti delle scuole secondarie Modenesi La Politeia” http://www.politeia.emr.it/petizione_contro_classi_affollate/

Vedi anche: 12:27 – 09/08/10 – Scuole a Rischio Amianto ma i Soldi per bonificarle spariscono

16:17 – 23/05/10 – Adesso anche la Bibbia…

Il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca ha stipulato un protocollo d’intesa con Biblia – associazione laica di cultura biblica.

Il MIUR intende in tal modo “favorire la realizzazione di percorsi didattici finalizzati alla conoscenza del patrimonio spirituale ed etico delle varie tradizioni religiose”, mentre Biblia “ritiene che la conoscenza della Bibbia, in un’ottica laica, rappresenti una componente essenziale di tutte le culture dell’Occidente e che perciò vada ampiamente diffusa nella trasmissione del sapere e nelle istituzioni educative”, e si propone di favorire “in uno spirito di scambio e di dialogo, la conoscenza di tutte le tradizioni religiose che pur diversamente si richiamano alla Bibbia e al Corano”.

Il MIUR si è pertanto impegnato a “favorire la programmazione, da parte delle scuole […] di specifiche attività volte ad integrare l’offerta formativa con le iniziative proposte da Biblia”, e a “favorire iniziative di formazione e aggiornamento, anche a livello nazionale, sui temi biblici, in un’ottica di formazione interculturale”.