11:15 – 07/08/09 – Tagliare Conviene…

Mentre il governo regala soldi alla mafia e prende per i fondelli i precari della scuola

Sono usciti i contingenti per le immissioni in ruolo, numeri veramente da fame, 8.000 docenti ed 8.000 ATA a fronte di circa 140.000 incarichi annuali e 300.000 iscritti in graduatoria.

Ridicola la percentuale delle assunzioni rispetto al numero di cattedre vacanti (eccetto sostegno e scuola dell’infanzia), si parla del 10%, in molti casi anche molto meno.

Delle 150.000 assunzioni previste dalla legge Finanziaria del 2006, ad oggi sono stati assunti 75.000 insegnanti e gli 8.000 previsti per le prossime settimane lasciano un vuoto di 67.000 assunzioni nel triennio che si conclude.

La Gelmini dimostra tutta la sua falsità ed il suo cinismo; è stata messa al ministero senza avere alcuna competenza e capacità con un compito ben preciso: distruggere la scuola pubblica e mandare sul lastrico migliaia di famiglie.

Le sue riforme non hanno nulla di valido dal punto di vista pedagogico, servono solo a giustificare i tagli del vero ministro dell’Istruzione, Tremonti, che non ha nessun interesse alla qualità della scuola pubblica visto che un popolo ignorante è più facile da tenere sotto controllo da parte dei poteri forti.

Eppure i soldi per assumere ci sarebbero: il governo ha appena stanziato miliardi di euro per l’inutile e costoso Ponte sullo Stretto, e si parla di una nuova Cassa del Mezzogiorno: la mafia ringrazia, mentre i precari della scuola sono alla disperazione.

Ridicole le proposte del ministro di ammortizzatori sociali per i precari che non verranno mai realizzate visto che servono a tenere buoni i colleghi più ingenui che non hanno ancora capito l’olocausto a cui verranno destinati: a settembre molti precari, oltre a non avere ottenuto l’immissione in ruolo, si troveranno senza lavoro.

Il Coordinamento Precari Scuola invita alla mobilitazione tutto il popolo della scuola, docenti, genitori e studenti per dare vita ad un autunno non caldo, ma rovente !!!

21:00 – 10/07/09 – A colpi d'ascia sulla scuola pubblica.

Tutti in fila per il sussidio
Tutti in fila per il sussidio
La Gelmini con una mano brandisce l’ascia per sfoltire gli organici di fatto (circa cinquemila posti in meno) e con l’altra sguaina la Legge 133 per mandare a casa 1.294 persone tra bidelli, segretari e tecnici. Intanto Tremonti ripesca la norma sui 40 anni di contributi utili al pensionamento forzato. E sono altri settemila posti in meno.

Le riforme scolastiche si fanno, da qualche anno a questa parte, con l’accetta. Un occhio al contenimento della spesa pubblica, l’altro ben serrato per non vedere gli effetti devastanti di tagli, riduzioni di orari, soppressioni di cattedre, razionalizzazioni territoriali. E’ che sulla carta i conti tornano e l’obiettivo è raggiunto, ma le implicazioni reali, oggettive di questa drastica riduzione di risorse economiche e umane sono inquietanti e delineano uno scenario desolante.

BUONE VACANZE – A settembre si preannuncia una ecatombe di posti. Sarà un autunno nero soprattutto per migliaia di precari. Il divario tra l’organico di diritto e quello di fatto si è ulteriormente allargato tanto da aver portato ad una compressione di altri 5mila posti a fronte delle 36.850 unità già soppresse, per un totale complessivo di 42mila posti. Tradotto nella pratica lavorativa, questo significa che diminuiranno le supplenze annuali ed ogni altra opportunità di occupazione a tempo determinato. Vuol dire anche che molti docenti dovranno cambiare sede, con le dovute ripercussioni sul fenomeno del pendolarismo e che molti altri resteranno a casa perché avviati forzatamente al pensionamento.

I MIEI PRIMI 40 ANNI – Al riguardo, interviene un prossimo maxiemendamento governativo in cui verrà riproposto il pensionamento con 40 anni di contributi. Intorno a questa questione si è molto dibattuto ultimamente perché molti docenti, in virtù di questo provvedimento, hanno ricevuto una lettera dal Ministero che notificava loro l’uscita dal mondo lavorativo. E senza tanti giri di parole. Una successiva circolare di rettifica ha indotto moli insegnanti a fare ricorso, confidando nell’opportunità offerta dalla riforma Brunetta che, invece, prevede il pensionamento dopo 40 anni di servizio effettivo. Uno spiraglio per tutti quei docenti che non hanno gradito l’aut aut del governo.

CONTROTENDENZE – Ma non basta. I tagli riguardano anche bidelli, personale di segreteria, tecnici di laboratorio. Una drastica riduzione di personale preannunciata dalla Legge 133. Anche in questo caso, i tagli saranno assorbiti, in parte, dai pensionamenti anticipati e graveranno principalmente sui precari con contratti in scadenza. Il provvedimento incide anche sulle singole realtà scolastiche visto che la riduzione del personale non garantisce, a fronte di una popolazione scolastica in aumento, un servizio efficace e funzionale ai bisogni dell’utenza. Vedremo cosa succederà nel proseguo. L’estate è ancora lunga e hai voglia a modificare, rivedere, correggere, architettare. Aspettiamo, mentre matura l’ennesima stangata ai danni della scuola pubblica.

Fonte: A colpi d’ascia sulla scuola pubblica : Giornalettismo.