13:26 – 24/06/11 – Fusione Fredda: Atene Annuncia la Nascita di Hyperion

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[Traduzione italiana a cura di Davide Suraci] – 23 Giugno 2011. Giovedì, nel corso di una conferenza stampa ad Atene, la società greca Defkalion Green Technologies ha annunciato i suoi futuri prodotti basati sull'E-Cat di Andrea Rossi – il dispositivo che produce calore probabilmente tramite una reazione nucleare di tipo attualmente sconosciuto.

Il prodotto della Defkalion si chiama Hyperion e sarà disponibile in due modelli principali – uno è un box di 55.9 x 45.7 x 35.6 cm e con una potenza termica compresa tra i 5 e 30 kilowatt, l'altra più grande, per impianti di riscaldamento, con una potenza tra 1,15 e 3,45 megawatt.

Essi possono essere combinati con diversi tipi di turbine o microturbine a unità CHPCombined Heat and Power. Defkalion sostiene che la tecnologia può ridurre il prezzo attuale dell'energia elettrica del 90 per cento.

Come nelle precedenti prove del catalizzatore di energia la reazione è accesa e mantenuta in attività da una resistenza elettrica. Secondo Defkalion l'energia in uscita da Hyperion è da 6 a 30 volte maggiore dell'energia di ingresso.

Gli impianti più grandi sono costruiti in contenitori da 6 metri di lunghezza. Tutti i modelli sono sotto continuo monitoraggio da parte di Defkalion attraverso la connettività cellulare.

Sul nuovo sito dell'azienda c'è una comunicazione stampa in cui viene descritto un abbozzo di unità più piccole.

Uno o più reattori E-Cat sono collocati all'interno di un contenitore isolato termicamente e schermato. Il calore viene trasportato con il glicole, attraverso un circuito chiuso termicamente, all'esterno dei box schermati.

All'esterno del box vi è un serbatoio di idrogeno (L'E-Cat è costituito essenzialmente da un reattore riempito con polvere di nichel e un catalizzatore – coperto da segreto industriale – in pressione con idrogeno).

C'è anche una centralina elettronica e una pompa per il circuito di riscaldamento chiuso, e ragionevolmente anche uno scambiatore di calore per il trasporto del calore ad un circuito secondario aperto.

Un involucro esterno racchiude tutti i componenti.

Defkalion afferma che le autorità competenti sono in procinto di rilasciare i certificati necessari UE in materia di sicurezza dei prodotti.

Defkalion, come precedentemente annunciato, prevede l'inizio della produzione per l'inizio del 2012, mentre un impianto di riscaldamento pilota da 1 MW, costituito da unità più piccole collegate in serie e in parallelo, sarà inaugurato, come previsto, nel quarto trimestre del 2011.

Defkalion conferma che il primo stabilimento è in costruzione nella città di Xanthi, Grecia, con una superficie di 65.000 metri quadrati e una capacità di produzione massima di 300.000 unità all'anno, mentre un secondo stabilimento due volte più grande è previsto nella stessa città.

Le due fabbriche in primo luogo realizzeranno l'assemblaggio di componenti per i prodotti Hyperion, mentre un terzo impianto, di proprietà dalla Defkalion Praxen – società a controllo cipriota, produrrà i reattori con le sue parti segrete.

Defkalion, a sua volta, venderà i diritti per produrre i prodotti di Hyperion ad imprese di altri paesi e quindi riceverà una royalty fissa per ogni prodotto venduto. Tuttavia, i reattori saranno ancora prodotti in Grecia.

Defkalion ha comunicato che si aspetta un ampliamento delle opportunità disponibili per delle fonti di energia più pulita, più verde ed economica, senza acquisire monopolii in qualsiasi mercato.

L'azienda spera anche di contribuire a che la Grecia diventi autosufficiente energeticamente e quindi ad una ripresa del paese da un'economia disastrata.

Allo stesso tempo Defkalion sottolineato che l'83% dei depositi europei nichel si trovano in Grecia.

Alla conferenza stampa è stato anche rivelato che gli investitori, fino ad allora sconosciuti, in Defkalion hanno sede in Canada e hanno una origine greca. L'investimento necessario per soddisfare i mercati della Grecia e dei Balcani è stato quantificato in circa 200 milioni di euro da Alexandros Xanthoulis, rappresentante degli investitori.

Dopo la conferenza stampa, l'inventore Andrea Rossi ha anche confermato che un accordo sulla ricerca commissionata nel catalizzatore di energia, per un valore di euro 500.000, è stato finalmente firmato con l'Università di Bologna Mercoledì scorso, dopo diverse settimane di trattative.

L'accordo, che formalmente è realizzato con la società srl EFA con la moglie di Rossi, Maddalena Pascucci (principale titolare) avrà una durata di due anni.

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Articolo originale in: NyTeknik

Defkalion Green Technologies

19:27 – 27/09/09 – Spunti di riflessione sull’Apprendimento Tecnico

Apprendimento Tecnico
Apprendimento Tecnico

Roberta Roberti scrive:

ho avuto l’occasione di partecipare ad una conferenza a Bologna del sociologo americano Richard Sennet, che ha offerto alcuni interessanti spunti di riflessione sul carattere dell’insegnamento tecnico nei paesi occidentali. Sennet suggerisce quali potrebbero essere alcune fondamentali modifiche al sistema, se si volesse veramente migliorare la qualità dell’istruzione tecnica.
“Se si volesse”, perché invece pare evidente la volontà di dequalificare sempre più i nostri tecnici, dal momento che quelli dei paesi in via di sviluppo sono molto preparati e soprattutto molto più economici.

Conferenza “Le mani per pensare”, Bologna, Università degli Studi, 18 settembre 2009

Il concetto di MAESTRIA nella lingua inglese viene definito con il termine craftsmanship, che significa letteralmente “fare un buon lavoro per il desiderio di farlo”. Si tratta quindi sì di un artigiano, che conosce la tecnica e le procedure legate al suo mestiere, ma contemporaneamente le arricchisce di un’altra dimensione, quella intellettuale. Il concetto arricchisce la tecnica.

Ci sono 4 vie per migliorare le competenze tecniche dei nostri studenti:

1) TEMPO: il lavoro artigianale è lento. La maggior parte dei sistemi di istruzione, invece, si basano sulla rapidità dell’apprendimento: ciò non consente la lentezza necessaria a giungere a maestria e competenze adeguate. Esistono una fase tacita ed una esplicita nell’acquisizione delle competenze: va imparata una routine che è soggetta ad una riflessione esplicita sul gesto appreso. Il processo è circolare: acquisiamo un repertorio di competenze e riflettiamo sulle possibili variabili dello stesso gesto. E’ fondamentale apprendere con lentezza, dare il tempo allo studente di comprendere che lo stesso risultato può essere raggiunto in molti modi alternativi. Va interiorizzata una corrispondenza tra pensiero e azione che ci consente un ritmo variato. E’ stato calcolato che il passaggio dal fare tacito a quello esplicito per ritornare poi di nuovo a quello tacito ha bisogno di 10.000 ore, vale a dire 3-4 ore al giorno di pratica, ovvero sia 5-6 anni. E’ assolutamente identico al processo attraverso il quale si impara a suonare uno strumento: solo così si arriva ad una TECNICA CREATIVA. Il sistema di istruzione, però, non è tarato su questi ritmi, non viene arricchita la competenza dalle varianti e dalla riflessione, con il risultato di rendere stupidi gli studenti, che apprendono una sola modalità di soluzione dei problemi invece di molte ed attuano le procedure senza pensare. Invece noi vogliamo insegnare alle persone a pensare a quello che fanno. Va superato l’approccio operativo, il legame tra funzionalità e soluzione.

2) CONTENUTI: CARATTERE ESPLORATIVO del processo di apprendimento tecnico. Vanno strettamente collegati problem solving e problem finding, soluzione e ricerca dei problemi, che non sono finiti se io li risolvo. Ne nasceranno infatti altri, nuovi e io non li devo solo saper risolvere, devo saperli prevedere, cercare e trovare. Tutte le competenze tecniche sono una narrativa, non hanno una chiusura definita. Dobbiamo creare una generazione di persone che si rendono conto dei problemi, invece usiamo i test standardizzati, che privilegiano e valutano le capacità di problem solving superficiale. Viene quindi valutato negativamente proprio chi capisce i problemi in profondità. I test ci fanno perdere la capacità riflessiva, ci fanno sorvolare sui perché e ci impediscono di acquisire competenze complesse. Una delle questioni pedagogiche da risolvere è quindi quella di ELIMINARE I TEST, perché soffocano il talento ed insegnano a non mettere in dubbio la risposta.

3) IMMAGINAZIONE: spesso pensare in modo artistico e non tecnico, capire una procedura usando competenze non tecniche ci fa trovare la soluzione. Infatti una procedura tecnica, anche se dettagliatamente descritta, non spiega tutto. Ad es, certo non mi spiega quello che sento e provo nell’attuare quella procedura. Il linguaggio usato normalmente nella tecnica è denotativo e ci dice esattamente cosa fare, ma non ci consente assolutamente di capire cosa si prova e che cosa significhi un procedimento dato. Il linguaggio connotativo, invece, sveglia l’immaginazione, arricchisce. La lingua denotativa è più precisa, ma non usa metafore, simboli, insomma non è viva, è inerte. L’analogia, la teatralità divengono fondamentali: è una questione profonda, di cui va tenuto conto, anche se ci interessa la prassi dobbiamo imparare ad usare un linguaggio più attivo. La definizione blocca, congela la pratica, mentre la connotazione suggerisce la pratica.

4) LATO SOCIALE DELL’APPRENDIMENTO TECNICO: sono stati condotti esperimenti di apprendimento con gruppi di studenti ed hanno dimostrato che imparare in gruppo, attraverso la discussione ed il confronto, senza il sostegno delle tecnologie conduce ad un apprendimento più rapido e personale. E’ una tentazione politica terribile quella cui assistiamo: si usano i computer per limitare la presenza attiva e viva degli insegnanti; l’isolamento è assai meno costruttivo del dialogo con gli altri. Stiamo perdendo come docenti la capacità di allontanarci e prendere le distanze dal mondo dell’informatica: il computer non può né deve essere pensato come un sostituto, ma come un supporto. La tendenza corrente è quella all’ABUSO DELLE TECNOLOGIE, che è DISABILITANTE PER GLI STUDENTI.

Non bisogna mai confondere il processo con il risultato, la simulazione con l’oggetto reale, la raffinatezza dell’oggetto tecnico con la raffinatezza dell’umana immaginazione. Le persone che operano devono essere valorizzate nella loro professionalità perché non perdano il piacere di viverla.

Nei paesi capitalisti occidentali si separano nettamente elite e massa, l’artigianato e la tecnologia, mentre le culture che seguono la qualità, che lasciano spazio e tempo alla programmazione che conduce alla maestria e all’arte sono vincenti anche in campo tecnologico. Basta pensare al mercato dell’auto giapponese, ma soprattutto all’India e alla Cina, dove da genitori artigiani nascono bravissimi tecnici informatici, nonostante le minori risorse.

Risorse:


Apprendimento Significativo con le Nuove Tecnologie (TerritorioScuola Nuova Area Saperi Fondamentali)

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