19:54 – 10/10/09 – Scuola, Anief: Basta bavagli ai precari, questa è loro rivincita

“Non non ci fermiamo: i diritti dei precari vanno rispettati, a costo di arrivare alla Corte costituzionale”: ad annunciarlo ad Apcom è Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, dopo che il Tar del Lazio ha imposto al ministero dell’Istruzione di dare attuazione all’ordinanza di ottemperanza n. 4581, attraverso cui si stabilisce che i docenti ricorsisti debbono essere tolti dalla coda delle graduatorie delle tre province scelte lo scorso aprile ed essere invece inseriti nelle stesse ‘a pettine’ sulla base dell’effettivo punteggio.

“Stavolta la sentenza – spiega Pacifico – non ammette possibilità di ricorsi o colpi di spugna. L’unica cosa che può fare il ministro, se vuole evitare il commissariamento, è dare seguito a quanto stabilito dal Tar: i nostri docenti, che nei prossimi giorni diventeranno 7.000 per effetto delle ormai scontate sentenze che li riguardano, vanno inseriti subito ‘a pettine’ e senza alcuna riserva”.

Un’operazione che comporterà un mezzo terremoto per tutto il mondo della scuola: nelle scorse settimane le oltre 100 graduatorie provinciali comprensive delle ‘code’, quelle che il Tar ha reputato sbagliate, sono state infatti utilizzate per assegnare 8.000 immissioni in ruolo e circa 100.000 supplenze annuali.

Rivedere le posizioni in graduatoria significherebbe prestare il fianco ai ricorsi di tutti coloro che rimanendo in fondo alle liste di attesa hanno subito un danno: è praticamente scontato che si appelleranno al giudice per rivendicare ruolo o supplenza assegnati a chi li precedeva erroneamente.

Così ad anno scolastico abbondantemente inoltrato moltissimi studenti, con tutte le conseguenze negative sulla didattica, potrebbero ritrovarsi con un cambio di docenti del tutto inaspettato.

“È una situazione che il Miur poteva prevedere sin da subito – ha commentato Pacifico – ovvero dalla prima sentenza del Tar di giugno.

Invece si è incaponito su una situazione che ha prodotto solo danni. Quelli per cui il 20 ottobre l’Anief ha deciso scendere in piazza il 20 ottobre in largo Bernardino da Feltre, vicino al ministero”.

Alcune fonti però prevedono un altro colpo di scena: per tentare di evitare il commissariamento il ministro Gelmini starebbe preparando un emendamento ad hoc, preparato dai massimi esperti del Miur, da inserire nel testo di conversione in legge del decreto legge n. 134 salva-precari.

Un emendamento che servirebbe a rispettare il volere impositivo del Tar, ma che probabilmente farebbe slittare i suoi effetti al prossimo anno.“È chiaro che anche stavolta – continua il leader del sindacato degli educatori in formazione – l’amministrazione pubblica vorrà mettere il bavaglio ai giudici, ma dovrà ascoltare la voce della piazza. In caso contrario stavolta per sentirci dire definitivamente che abbiamo ragione arriveremo al giudice delle leggi: quello della Corte costituzionale”.

Fonte: AGCOM

23:42 – 30/09/09 – Contratti di Disponibilità, Pubblicato il Decreto.

Contratti di disponibilità
Contratti di disponibilità

Scadenza domande il 9 ottobre 2009

E’ stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale 82 del 29 settembre 2009 con il quale il Ministro Gelmini istituisce le cosiddette “graduatorie prioritarie” per i lavoratori precari licenziati a seguito dei tagli.

Come avevamo denunciato il provvedimento risulta parziale, iniquo e non aggiunge alcuna risorsa né posti: definisce semplicemente una priorità nel conferimento delle supplenze temporanee ai precari licenziati.

I requisiti richiesti per poter presentare la domanda per tali graduatorie sono di due tipi:

1) Occorre essere inclusi a pieno titolo

per il personale docente: nelle graduatorie ad esaurimento

per il personale ATA: nelle graduatorie permanenti (24 mesi) o nelle graduatorie/elenchi ad esaurimento (DM 75/01 o DM 35/04).

2) Aver ottenuto nel 2008/09 un incarico annuale o fino al termine delle attività didattiche (31/08 o 30/06) (per un insegnamento tipo di posto/profilo) per il quale si è inclusi a pieno titolo nelle graduatorie di cui al punto 1) e non averlo ottenuto quest’anno.

* Rientrano tra i destinatari anche coloro che hanno accettato un posto ad orario ridotto, ai fini del completamento (naturalmente la domanda andrà presentata nella stessa provincia).

* Sono esclusi dalla procedura coloro che abbiano rinunciato ad un posto intero (annuale o fino al termine delle attività didattiche), nella provincia di effettiva inclusione o dalle graduatorie d’istituto.

* Non è motivo di esclusione aver rinunciato ad uno spezzone orario in assenza di posti interi o aver rinunciato, anche ad un posto intero, in una delle province aggiuntive.

Scadenza delle domande

Le domande vanno indirizzate all’ufficio scolastico provinciale prescelto, per il tramite della scuola di servizio del 2008/2009 (che certificherà la sussistenza della nomina lo scorso anno). La domanda deve essere presentata entro il 9 ottobre 2009, a mano o con raccomandata A/R: fa fede il timbro postale.

La provincia alla quale indirizzare la domanda può essere:

* Per il personale ATA quella di attuale inclusione nelle graduatorie permanenti (24 mesi) o nelle graduatorie/elenchi ad esaurimento (DM 75/01 o DM 35/04).

* Per il personale docente si può scegliere tra la provincia di inclusione effettiva nelle graduatorie ad esaurimento e quella in cui si è inclusi nelle graduatorie d’istituto. Nel caso che si sia accettato uno spezzone in una delle province aggiuntive si deve presentare la domanda nella stessa ai fini del completamento (che può avvenire solo nella provincia di servizio).

Nella nota di accompagnamento al Decreto viene definitivamente chiarito che fino alla pubblicazione di queste graduatorie prioritarie, per le supplenze brevi si utilizzano regolarmente le graduatorie d’istituto (con contratti fino a scadenza) e che le stesse vanno utilizzate anche per tutte le nomine su posti vacanti e/o disponibili per i quali non vi siano più aspiranti nelle graduatorie provinciali (il decreto prevede la priorità solo sulle supplenze per sostituzione di colleghi assenti).

Roma, 30 settembre 2009

Allegati:

11:59 – 21/07/09 – Coord. Precari Scuola vs Aprea/PD: Chiediamo un Tavolo Tecnico…

Ecco cosa rispondono Aprea e opposizione (?)…

Report incontro delegazione Coordinamento Precari Scuola con VII Commissione Cultura a Montecitorio in data 15/07/2009.(In corsivo il commento della delegazione C.P.S.)

Come stanno giocando il governo e il PD contro il Coordinamento Precari Scuola...
Come stanno giocando il governo e il PD contro il Coordinamento Precari Scuola...
La delegazione del Coordinamento Precari Scuola (C.P.S.) – formata da otto portavoce, scelti su base della provenienza geografica, di tutti i coordinamenti di precari promotori del sit-in davanti Montecitorio del 15 luglio – ha incontrato, mentre l’iniziativa di protesta era i corso, i rappresentanti della VII Commissione Cultura, nelle persone della Presidente On. Valentina Aprea, e di quattro esponenti del PD, Coscia, LaTorre, Ghizzoni, Siragusa.

La delegazione ha portato a conoscenza della Presidente i tre punti programmatici del sit-in di protesta, indetto dal Coordinamento Precari Scuola, organismo nazionale auto-organizzato dei precari della scuola, autonomo da partiti e sindacati:

1. No ai tagli, previsti dalla Legge 133;
2. No al PDL Aprea;
3. Assunzione a tempo indeterminato di tutti i precari su tutti i posti vacanti e disponibili in organico di diritto e di fatto.

La delegazione ha inoltre richiesto che la Presidente e i rappresentanti dell’opposizione si facciano portavoce presso il Governo della richiesta del Coordinamento Precari Scuola di aprire un Tavolo tecnico al fine di definire insieme ai rappresentanti dei precari un piano che arrivi, nel più breve tempo possibile, a realizzare il terzo punto programmatico.

La prima preoccupazione dell’On. Aprea è stata quella di lamentarsi con la delegazione dei presunti slogan lanciati durante il sit-in, offensivi verso la sua persona. Averle fatto presente che vivere da anni in una condizione di precarietà e rischiare a breve di non lavorare più, può giustificare un certo grado di esasperazione e di rabbia non sembra aver lenito la suscettibilità dell’Onorevole.

A seguire l’Aprea ha annunciato che il progetto di legge che porta il suo nome è in corso di modifica (probabilmente nella parte riguardante la possibilità per le scuole pubbliche di trasformarsi in fondazione) ma ne ha difeso l’impianto complessivo, sostenendo che esso ha lo scopo di trasformare, per ragioni di maggiore efficienza e qualità, il sistema di reclutamento delle future generazioni di insegnanti senza tuttavia toccare i diritti acquisiti dagli insegnanti attuali. Di conseguenza l’On. Aprea ha riferito alla delegazione di “aver proposto la non cancellazione delle attuali graduatorie provinciali” e di volersi impegnare per la “stabilizzazione(ha parlato di stabilizzazione e non di assunzione) dei precari della scuola, sia abilitati, sia i non abilitati con vari anni di servizio. Alla nostra domanda su come questo “impegno” si possa conciliare con il piano di tagli predisposto da Gelmini/Tremonti ha risposto che quella è una questione che riguarda il Governo e non lei che è “solo una parlamentare” e che quindi non ha competenze a decidere. Viene spontaneo supporre che anche la sua proposta di “non cancellazione delle graduatorie”, in quanto proposta da “una semplice parlamentare”, rischia di non essere presa in considerazione dal governo. L’Onorevole, incalzata dalla delegazione, non ha dato per altro risposta su tempi e modi in cui intenderebbe concretizzare il suo “impegno per la stabilizzazione”, né ha dato una disponibilità personale sulla nostra richiesta di Tavolo tecnico. Il tempo concesso dall’Onorevole Valentina Aprea alla delegazione è stato molto breve e dopo pochi minuti si è accomiatata “per altri impegni urgenti”.

L’incontro è quindi continuato con le sole Onorevoli rappresentanti del PD, senza più la presenza di alcun rappresentante della maggioranza della VII Commissione Cultura. Le rappresentanti dell’opposizione hanno riferito che, in questo stesso giorno, nell’aula dei Deputati era in corso una votazione su alcune mozioni, presentate dal Partito Democratico proprio sul tema scuola e dai contenuti più favorevoli alle rivendicazioni del Coordinamento, mozioni tutte respinte dal governo, in particolare la richiesta di ripristino delle risorse finanziarie tagliate.

Le rappresentanti del PD si sono anch’esse lamentate per la leggera contestazione fatta dai precari in piazza all’ex Ministro dell’Istruzione del governo Prodi, Fioroni; esse hanno difeso l’operato del precedente governo di centro-sinistra sulla scuola e in particolare dell’ex ministro sostenendo che questi aveva in carica predisposto delle assunzioni poi fermate dal successivo governo di centro-destra e liquidando con un perentorio “sono favole” le consuete critiche, molto facili per altro da sostenere con prove documentate, al Fioroni-ministro per il suo piano di tagli al personale (anche se più modesto di quello della Gelmini) e la sua proposta, molto simile a quella avanzata oggi dall’On. Aprea, di permettere alle scuole pubbliche di trasformarsi in fondazioni. Che inconsciamente le Onorevoli del PD rimproverino soprattutto ai precari di avere buona memoria?

Le rappresentanti hanno ribadito la piena adesione del Partito Democratico ai tre punti programmatici del sit-in (a cui il Partito ha per altro aderito) salvo sostenere, in linea con le giustificazioni dello stesso governo, che “non ci sono i soldi per le assunzioni” [On. La Torre (?)]. Hanno denunciato l’assoluta chiusura del governo a qualsiasi trattativa e “apertura” alle proposte dell’opposizione sulla scuola e che nel Parlamento non ci sia più alcuno spazio per la discussione sui provvedimenti licenziati dal governo visto che questi li blinda quasi tutti con l’arma della “fiducia”. Anche sull’ultima uscita del governo sul “contratto di disponibilità” per gli insegnanti “tagliati” non c’è, secondo le rappresentanti, in realtà ancora nessuna proposta ufficiale, nulla di scritto. Hanno lamentato anche la scarsa partecipazione/mobilitazione degli ultimi mesi dei precari della scuola.

Il tono generale dell’intervento delle rappresentanti del PD è stato un po’ quello dello scarica-barile, pur se alcuni punti sono condivisibili: sul governo che non dialoga, sulla stampa controllata e che non dà spazio neanche al principale partito d’opposizione (persino il quotidiano “La Repubblica”, da sempre filo-centrosinistra, si sarebbe rifiutato di pubblicare un loro articolo sulla scuola), sulle altre opposizioni parlamentari dalla doppia faccia che in piazza appoggiano una cosa e in aula votano l’esatto contrario (riferimento a Di Pietro e l’Italia dei Valori, altro partito che ha dato la propria adesione al sit-in), sui sindacati che non fanno il loro dovere (“a chi lo dice!”) e trattano informalmente con il governo sui famigerati contratti di disponibilità; fino al più clamoroso degli scarica-barile: sui precari stessi che non si “mobiliterebbero abbastanza” per convincere/motivare/giustificare il PD verso un’azione più decisa in difesa dei loro interessi. (“voi precari dovete protestare di più, solo in quel caso noi potremo muoverci e fare qualcosa”). Può il principale partito dell’opposizione avere come unica strategia di azione sulla scuola quella di trovarsi degli alibi al proprio immobilismo?

Anche le rappresentanti del PD si sono mantenute fredde sulla nostra richiesta di Tavolo tecnico, adducendo che “non sarebbe possibile per legge”.

L’incontro tra la delegazione del Coordinamento Precari Scuola e i rappresentanti della VII Commissione Cultura si è concluso dopo circa due ore di colloquio.

Il Coordinamento Precari Scuola