12:35 – 15/11/10 – Integrazione Disabili nelle Scuole: Scelta di Civiltà per l'Italia.

L'esperienza parte nel 1977. Uno specifico organico di sostegno dal 1982.

A cura dell'Ufficio Studi della UIL Scuola – Coordinamento di Lello Macro – 15 Novembre 2010.

Convegno promosso dalla Uil scuola su Sostegno & Disabilità.

Nel corso del convegno, che si sta svolgendo presso l’Hotel Palatino di Roma, interviene il dott. Luciano Chiappetta, Direttore generale del personale, Miur.

Premessa

Prima di entrare nel merito dell'argomento, vorremmo ricordare che, tra le vicende che hanno caratterizzato i 150 anni dell'unità italiana, un certo rilievo va assegnato, a nostro parere, anche a quelle relative ai rapporti dello Stato con una parte di suoi giovani cittadini in età scolare che vive una condizione di disabilità.

In estrema sintesi, si è passati attraverso tre fasi:

1) l'esclusione e la ghettizzazione (il lungo periodo che va dalla legge Casati, il regio decreto legislativo 13 novembre 1859, n. 3725 del Regno di Sardegna, entrato in vigore nel 1860 e successivamente esteso, con l’unificazione, a tutta l’Italia, passando per i regi decreti gentiliani del 1928-31, fino alla legge n. 1859 del 1962, istitutiva della scuola media unica, che confinavano i disabili in scuole speciali e classi differenziali);

2) l'inserimento (il breve periodo di passaggio determinato dalla legge 30 marzo 1971, n. 118, che prevedeva, per i non gravi l'assolvimento dell'obbligo nelle classi normali);

3) l'integrazione (annunciata dalla storica relazione finale della Commissione Falcucci del 1975, che ha originato la legge 4 agosto 1977, n. 517, fino ai giorni nostri).

Scarica il documento in versione integrale.

Scarica la sintesi per la stampa.

15:48 – 12/06/10 – Adesso la Scure dei Tagli sulle Persone Down…

Persone Down
Persone Down

Solo il 10% delle persone con sindrome di Down ha un lavoro retribuito, gli altri, dopo la manovra finanziaria del governo, possono anche morire di fame.

Pietro Vittorio Barbieri, presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap (FISH), non crede ai suoi occhi. Legge e rilegge l’articolo 9 della manovra anti sprechi là dove si spiega che la soglia dell’handicap per cui è previsto il mantenimento dell’assegno di assistenza passerà dal 74% al 85%.

Quasi tutti i 38mila down italiani hanno un handicap riconosciuto del 75%, e resteranno quindi tagliati fuori dal contributo. Si tratta di 256 euro al mese. La finanziaria li ha cancellati così, in due righe. Secondo il governo, la misura è un efficace antidoto contro i falsi invalidi e le truffe allo Stato.

Paolo B.

Fonte: CittàNuova

11:53 – 24/07/09 – Autismo: dove sono andate a finire le Istituzioni?


(Courtesy TerritorioScuola)

Mentre Obama vuole estendere i servizi sanitari, noi li aboliamo…

Sono il papà di Margherita, una bella bambina di tre anni e mezzo affetta da autismo inserita in un progetto riabilitativo presso il Centro Ri.Rei di Roma sito in via Sbricoli. Il Consorzio di cooperative Ri.Rei. aveva ereditato quattro anni fa la gestione dei centri ex Anni Verdi per la cura e l’assistenza di giovani disabili.

Le difficoltà, soprattutto economiche, della nuova gestione sono emerse velocemente ed i rapporti poco chiari tra Ri.Rei, Regione Lazio e ASL hanno spinto la situazione oltre il punto di non ritorno.

Inutile dire che l’indifferenza delle istituzioni unita agli interessi disonesti di chi lucra a svantaggio delle strutture pubbliche stanno trascinando il Consorzio Ri.Rei verso la chiusura di tutti i centri di riabilitazione. Un epilogo disastroso per mia figlia (interruzione delle terapie, difficoltà estrema nel trovare un nuovo centro pubblico) e per centinaia di bambini disabili. Ogni bambino affetto da autismo ha necessità di almeno nove ore settimanali di terapia (psicologia, psicomotricità e logopedia), un costo impossibile per una famiglia “normale” in assenza di strutture pubbliche. Anche i dipendenti del Consorzio Ri.Rei sono in una condizione drammatica.

Gli operatori non percepiscono lo stipendio da mesi. Ci sentiamo completamente abbandonati al nostro triste destino dalla Sanità pubblica.

Federico Taddei