00:45 – 09/10/11 – Il nuovo test dell'E-cat del 6 Ottobre 2011.

Tutti gli articoli e la bibliografia sulla Fusione Fredda.

Pubblicato su Ny Teknik in inglese (qui) e svedese (qui)

traduzione in italiano di Alex Passi autorizzata e in esclusiva per 22 passi d'amore e dintorni

In un nuovo test svoltosi a Bologna giovedì, l'”E-cat” ideato da Andrea Rossi ha funzionato per più di tre ore in modalità auto-sostentamento perfettamente stabile. Ny Teknik ha partecipato alla prova.
Diversi fisici e ingegneri di vari paesi — Italia, Svezia, USA e Cina — hanno assistito su invito al test di Giovedì assieme ai corrispondenti di un paio di testate dei media italiani e a Ny Teknik.

Tra i ricercatori invitati segnaliamo il chimico Roland Pettersson, già prof. associato presso l'Università di Uppsala e collega del prof. Sven Kullander. Kullander ha pubblicato il report sull'E-cat nel corso del corrente anno; Pettersson ha svolto ricerche sulle LENR [Low Energy Nuclear Reactions] assieme al prof. Hidetsugu Ikegami dell'Università di Osaka in Giappone.

“Sono convinto che funzioni, ma c'è ancora spazio per ulteriori misure”, ha dichiarato Pettersson a Ny Teknik dopo il test.

L'elemento di novità del test consiste nel fatto che è stato possibile aggirare il controverso calcolo dell'energia in base alla vaporizzazione immettendo il vapore dal catalizzatore di energia in uno scambiatore di calore, dove veniva riscaldato un flusso d'acqua.

Nonostante una precisione non perfettamente ottimale nelle misure, ottenute con una metodologia che avrebbe potuto essere più avanzata, i risultati sono apparsi chiari, soprattutto perché l'E-cat ha funzionato per più di tre ore in modalità auto-sostentamento.

Inoltre, a test ultimato, è stata aperto l'involucro del reattore, e i convenuti hanno potuto osservarne il contenuto. Si tratta in sostanza di uno scambiatore di calore con flange metalliche; al suo interno, secondo Rossi, è situato un reattore schermato di forma piatta con tre camere di reazione, di cui una sola è stata messa in funzione nel corso della prova.

Come nei testi precedenti, l'avvio è stato ottenuto scaldando l'E-cat con una resistenza elettrica, questa volta per un periodo di circa quattro ore, in modo di raggiungere, a detta di Rossi, una stabilità sufficiente.

Successivamente, è stata tolta l'alimentazione alla resistenza, e il reattore ha funzionato in modalità autosostentamento per circa tre ore ore e mezza, senza che si riscontrasse alcun calo nella resa (vedi rapporto dettagliato).

La stima per difetto dell'output di potenza durante il funzionamento in autosostentamento è compresa, secondo Ny Teknik, fra i 2 e i 3 kW.

Il test di giovedì è stata eseguito nella stessa sede delle prove precedenti, dove è ancora situato il container che ospita la centrale termica da 1 MW di cui, le cui immagini sono state rese disponbili qualche settimana fa da Ny Teknik. Secondo Rossi, l'impianto avrebbe dovuto essere consegnato a un cliente statunitense pochi giorni dopo la nostra visita.

“Avevamo un accordo preliminare con una controparte importante negli USA, ma quando abbiamo ricevuto la stesura finale, c'erano della clausole che i nostri avvocati ci hanno sconsigliato di accettare”, ha dichiarato Rossi a Ny Teknik.

In seguito a ciò, la consegna dell'impianto è stata sospesa. Tuttavia, secondo Rossi l'inaugurazione avrà comunque luogo in ottobre, come promesso, anche se non si può ancora rivelare dove.

Rossi afferma che al momento attuale non si prevedono altri test.

“Fra qualche mese il prodotto sarà sul mercato, e il test migliore lo faranno i clienti: se non funziona, lo restituiranno”, ha detto Rossi a Ny Teknik.

Al test di giovedì erano presente gli scienziati dell'Università di Bologna che, su incarico di Rossi, eseguiranno ricerche sull'E-cat; non si è trattata di una partecipazione ufficiale dell'Università, perché il progetto di ricerca non è stato ancora varato.

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17:11 – 16/06/11 – Fusione Fredda: il Video-Report di Giacomo Guidi…

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Questo video è stato realizzato da Giacomo Guidi e descrive la storia dei fatti degli ultimi anni su questa importante e rivoluzionaria scoperta scientifica. Gli autori hanno come obiettivo quello di seguire tutte le vicende e di aggiornarle in questo documentario in una memoria collettiva che verrà pubblicata nella primavera 2012.

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19:26 – 15/05/11 – RAINews24 Video: Nuova Inchiesta sulla Fusione Fredda…

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L'Inchiesta di RAINews24 sulla fusione fredda trasmessa oggi, 15 Maggio 2011.

Quali prospettive energetiche dopo la scoperta Rossi-Focardi? Ne discutono lo stesso professore Sergio Focardi, il professore di Fisica Francesco Celani, Stefano Borrini della società italiana brevetti insieme ai giornalisti e curatori del blog “Petrolio”, Pietro Cambi e Debora Billi e al giornalista di Rainews Angelo Saso che sull’argomento ha realizzato un’inchiesta.

Conduce Maurizio Torrealta.

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17:05 – 08/05/11 – Interviste di Melis all'Ing. Andrea Rossi sull'Energy Catalyzer.

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Prima Parte Radio 24 – puntata di Mister Kilowatt del 04/05/11.[audio:http://www.territorioscuola.com/download/fusione-fredda/0002-110504-mrkilowatt.mp3]
Per ascoltare la prima parte clicca sul player.

Seconda parte dell'intervista di Maurizio Melis all'Ing. Andrea Rossi. Trasmessa su Radio24 – puntata di Mister Kilowatt del 05/05/11.
N.B.: per ascoltare l'audio del testo sotto trascritto, clicca sul player sottostante.
[audio:http://www.territorioscuola.com/download/fusione-fredda/110505-mrkilowatt.mp3]

Buonasera da Maurizio Melis. Questa sera proseguiremo con l'intervista ad Andrea Rossi, l'inventore di questa controversa tecnologia, l'E-Catalyzer, una sorta di caldaia il cui principio di funzionamento sarebbe riconducibile a delle reazioni nucleari a bassa energia, ovvero la cosiddetta fusione fredda, cosa che è stata confermata almeno da tre fisici di valore che hanno potuto esaminare da vicino l'apparato, sebbene essi stessi per primi non siano in grado di spiegare esattamente il funzionamento del dispositivo. Nell'intervista di ieri abbiamo capito che l'energia così prodotta costerebbe un centesimo [di euro] per kWh, cioè circa un quinto del costo delle fonti tradizionali, e che saremmo vicini alla commercializzazione dell'apparato.

Proseguiamo quindi a questo punto con l'intervista, dando per cominciare il bentornato a Rossi. Rossi, buonasera.

Buonasera, buonasera a tutti voi.

Senta, Lei ha lavorato da solo o c'è un team alla base di tutto questo lavoro?


C'è un team, c'è un team di specialisti.

Quante persone più o meno?


Beh, che ci abbiano lavorato, direi una ventina di persone.

…che sono a conoscenza anche abbastanza dei dettagli della cosa, insomma?


Sì, salvo la parte interna vera e propria del reattore, sulla qualche per il momento… almeno fino a quando non verrà concesso il brevetto, perché noi siamo in una fase di Patent Pending. Allora: se avremo la protezione brevettuale potremo anche dischiudere il segreto industriale. Se non viene garantita la protezione brevettuale, dovremo mantenere il segreto.

Ecco, senta: a questo proposito c'è chi sostiene che la domanda di brevetto sia un po' troppo generica, un po' troppo ampia, cioè che Lei voglia più brevettare la reazione nucleare che non il dispositivo. Lei cosa risponde?


Mah, guardi: la legge sui brevetti è estremamente complessa. Diciamo che i nostri avvocati brevettuali hanno ritenuto di trovare una formula che, nel rispetto delle leggi vigenti in materia brevettuale, ci consenta la massima copertura possibile per quanto riguarda i principi base, mantenendo la possibilità di far rimanere segreto industriale alcuni fondamentali particolari.

A che punto è quindi la procedura di registrazione? Si vede la luce?


La domanda di brevetto è del Giugno o Luglio del 2008. Quindi, adesso a Giugno, Luglio saranno tre anni. Quando si brevetta qualcosa di complesso, posso assicurarle che i tempi di brevettazione, e lo sanno tutti gli esperti del settore, vanno dai tre ai sei anni.

Senta, sono in molti i ricercatori soprattutto a sostenere che se Lei volesse ottenere un avvallo definitivo da parte della comunità scientifica dovrebbe fare un test di lunga durata in campo neutro, cioè fuori dai suoi laboratori. Per esempio dando l'apparecchio, senza permettere di aprirlo, ad un laboratorio universitario. Lei non sente l'esigenza di eliminare questo alone di dubbio, che comunque rimane, comprensibilmente, su questa tecnologia?


Questa operazione verrà sicuramente fatta dall'Università di Bologna e dall'Università di Uppsala in Svezia.

Questo però dopo l'impianto da 1 MW o prima?


Questo dipende da come riesco ad organizzare io il mio tempo. Quindi, sicuramente entro l'anno. Come poi riuscirò a organizzarmi in modo da fare bene tutto, perché qua bisogna fare bene tutto, in quanto se si inciampa la caduta è brutta.

Lei è in trattativa con delle società in qualche modo. Le chiedo anche se ci sono delle società italiane coinvolte.



No. Guardi, in Italia noi sicuramente manterremo la ricerca, la ricerca e sviluppo in collaborazione con l'Università di Bologna. Per quanto riguarda la produzione e l'installazione, almeno per i primi anni lo sviluppo inizierà in Grecia e negli Stati Uniti d'America.



Ecco, in Grecia, dove verrà costruita tra l'altro questa centrale da 1 MW. Come nasce questo rapporto con la Grecia?

Nasce dal fatto che un ex professore di fisica nucleare dell'Università di Bologna, Christos Stremmenos, ha saputo di questa cosa, se ne è appassionato, è venuto con altri esperti e hanno fatto dei test. A quel punto lui ha convinto un gruppo industriale finanziario greco a fare questa operazione.

D'accordo. La commercializzazione della tecnologia, Lei quando prevede…?


A Novembre.

Quindi sui brevetti, pensate che per Novembre sarà chiusa la vicenda, immagino?


Mah, vede: no, perché il brevetto rimane Patent Pending, con tutti i diritti di un Patent Pending, ma noi con la commercializzazione partiamo indipendentemente perché non possiamo aspettare, altrimenti rischiamo di non partire mai. Quindi noi partiamo e Lei giustamente dice: ma uno allora se lo compra, se lo apre e te lo copia, sì però lo fa a suo rischio e pericolo, perché se poi il brevetto viene concesso, glielo facciamo sequestrare.

Dunque Rossi, non posso fare a meno di fare una domanda sulla vicenda della Petroldragon, l'azienda da Lei creata alcuni anni fa sulla base di un brevetto che serviva a trasformare i rifiuti in combustibile. Diciamo per semplificare in petrolio, poi Lei se vuole aggiunga tutti i dettagli che ritiene. A un certo punto però Lei è stato accusato di non sapere come smaltire, o di aver smaltito, diciamo, in modo irregolare una notevole quantità di rifiuti. Ci sono stati dei processi, si sono anche conclusi questi processi. Ci sono state molte assoluzioni ma c'è stata anche qualche condanna. Le chiedo se Lei vuole, insomma, dire qualcosa su questa vicenda.


è stata un'esperienza tremenda. Ho commesso degli errori, li ho pagati. Comunque siccome la domanda che Lei giustamente… è inevitabile che in Italia la lingua vada a battere…

Sì, soprattutto in Italia è impossibile non farla.


…allora abbiamo fatto un sito apposta che è www.ingandrearossi.com, dove abbiamo messo tutti gli articoli contro, tutte le disamine… voglio dire, in quel lavoro c'era molto di buono, però c'erano anche molti errori. Ho fatto molte fesserie, le ho pagate carissime, molto probabilmente la cosa avrebbe potuto essere gestita in un altro modo, in modo da salvare… insomma: lì è stato un po' buttato via il bambino assieme all'acqua sporca.

La tecnologia intende?


La tecnologia, i posti… e soprattutto i posti di lavoro.

Che fine ha fatto la tecnologia per estrarre combustibili dai rifiuti?


Non lo so… ma, guardi: mi risulta che sia stata ripresa in altre parti del mondo e funzioni, però non me ne occupo nel modo più assoluto.

Grazie, grazie Andrea Rossi e grazie di avere accettato questa intervista.


Grazie a voi.

Beh, una considerazione prima di lasciarci: siamo davanti una vicenda molto intricata, difficile da inquadrare dal punto di vista scientifico e resa indubbiamente ancora più scivolosa dal passato di Rossi. Tuttavia le conferme di alcuni fisici, alcuni dei quali di valore internazionale e del tutto estranei alla vicenda non possono pesare meno delle ombre sul passato di Rossi, ecco: perché io ritengo che fosse giusto parlare di questa vicenda che invece ha trovato pochissimo spazio sui media. Ora non resta che aspettare Ottobre e tenere gli occhi puntati sulla Grecia per vedere come poi realmente andrà a finire.

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20:29 – 29/09/10 – Intervista a Lester Brown sullo Stato della Terra.

Fonte: Woodstock a 5 Stelle.

Il mondo è nelle nostre mani, le soluzioni per evitare una catastrofe ecologica esistono, applicarle è solo questione di volontà politica. Questa è un'ottima notizia. Il tempo che ci rimane per intervenire è però molto limitato, ci spiega Lester Brown uno dei più influenti ambientalisti del mondo. Se non interviene la nostra generazione, i nostri figli non ne avranno più la possibilità. Di questo si dovrebbe occupare la politica, non di puttane in Parlamento e della casa di Tulliani a Montecarlo. Le centrali elettriche a carbone vanno chiuse, ora e per sempre, sta già succedendo nel mondo, che si inizi anche in Italia. Organizzatevi, collegatevi ai movimenti internazionali che hanno già ottenuto la cancellazione di decine di centrali a carbone. Informatevi e agite per i vostri figli.

Intervista a Lester R. Brown, ambientalista, economista, scrittore:

Una coda di auto lunga cento miglia (espandi.jpg espandi | comprimi.jpg comprimi)
Salve Cesena e congratulazioni per il lancio di Woodstock Five-Star. Anche se non fisicamente, sono con voi con lo spirito. Il mio nome è Lester Brown. Lavoro alla ricerca e alla produzione di testi sulle questioni ambientali e sono il presidente dell'Earth Policy Institute, un istituto di ricerca ambientale no-profit a Washington, DC.

L'energia solare dell'Algeria (espandi.jpg espandi | comprimi.jpg comprimi)
Dobbiamo pensare a come porre un freno al nostro utilizzo di carburanti fossili, in primo luogo il carbone, ma anche il petrolio. Stiamo assistendo a una situazione in cui l'innalzamento del livello del mare, causato dallo scioglimento dei ghiacciai, da solo può inondare molte città costiere, ma anche tutte le risaie sul delta dei fiumi asiatici.

Chiudere tutte le centrali elettriche a carbone (espandi.jpg espandi | comprimi.jpg comprimi)
Nel complesso dell'intera economia possiamo ridurre drasticamente l'uso di energia e le emissioni di carbonio e nel frattempo stabilizzare il clima per le generazioni future. Spesso mi sono posto questa domanda: Visto tutti i problemi che affrontiamo nel mondo, come può uno essere ottimista? Come potete essere speranzosi per il futuro?