10:18 – 22/07/10 – Ordinanza del TAR restituisce Cattedre in Istituti Tecnici e Professionali?

Fatta Sia Legge de Lo Regno...
Fatta Sia Legge de Lo Regno...

(ASCA) – Roma, 21 lug – Lo Snals-Confsal sottolinea ”l’effetto dirompente dell’ordinanza n. 3363 emessa dal Tar del Lazio mercoledì scorso, 19 luglio, su ricorso promosso dallo Snals-Confsal stesso. Sospendendo la riduzione degli orari curricolari, l’ordinanza comporta il ripristino delle ore di insegnamento e il diritto alla restituzione delle cattedre. In altre parole, molti insegnanti potranno non perdere il loro posto”. E’ quanto si legge in una nota del sindacato.

”Cosi’ – prosegue la nota – tutti gli insegnanti degli istituti tecnici e professionali che, a seguito dell’indebita riduzione delle ore di insegnamento nelle classi intermedie, abbiano perduto la cattedra di titolarita’, grazie alla citata ordinanza n. 3363, potranno agire per essere reintegrati nella sede di provenienza. Il provvedimento del Tar, pertanto, assume una valenza che va ben al di la’ della mera questione della durata piu’ o meno ampia dell’orario di insegnamento per diventare strumento di tutela di diritti. Lo Snals-Confsal auspica ora un gesto di responsabilita’ da parte del ministero dell’Istruzione”.

13:33 – 17/03/10 – Mozione del Cd dell'ITIS Severi di Padova sul riordino della scuola superiore…

Mozione del Collegio Docenti dell’I.T.I.S. F. Severi di Padova sul riordino della scuola superiore

di Carlo Salmaso

Il Collegio dei Docenti dell’I.T.I.S. F. Severi di Padova riunitosi il 9 marzo 2010-03-09

considerato che:

· le bozze dei Regolamenti dei Licei e degli Istituti Tecnici sono state pubblicate il 23 febbraio 2010, solo tre giorni prima della data di inizio delle iscrizioni;

· ciò impedisce al Collegio dei Docenti e al Consiglio di Istituto di elaborare e approvare un nuovo Piano dell’Offerta Formativa credibile, con le procedure e i tempi previsti dagli articoli 3 e 8 del DPR sull’Autonomia, n. 275 del 1999, fonte normativa citata dagli stessi schemi di regolamento, che nessuna scuola può permettersi di eludere o violare;

· conseguentemente, agli studenti e ai loro genitori, all’atto delle iscrizioni, mancano le informazioni essenziali e complete che permettono di adottare scelte consapevoli, come previsto dall’articolo 13, comma 11, e dall’articolo 8, comma 3, delle stesse bozze dei regolamenti dei Licei e degli Istituti Tecnici;

· la riduzione a 32 ore e il taglio delle discipline che ne deriva, a partire dall’anno scolastico 2010/11, per le seconde, terze e quarte classi degli Istituti Tecnici, i cui studenti verranno iscritti d’ufficio, comporta la palese violazione non solo della scelta del POF già adottata al momento dell’iscrizione in prima, ma anche dell’articolo 8 del DPR sull’Autonomia, n. 275 del 1999;

· dei futuri percorsi degli Istituti Tecnici e dei Licei non sono ancora conosciuti gli obiettivi e i contenuti delle diverse discipline, ma sono stati pubblicati solo i semplici quadri orari, che non sono sufficienti;

· i nuovi indirizzi sono stati assegnati dal Ministero alle scuole in modo “automatico” e pubblicati solo l’1 marzo 2010, la Regione Veneto li ha a sua volta modificati in modo “automatico” il giorno 2 marzo 2010 senza dare ai singoli Istituti l’opportunità di presentare le proprie proposte motivate;

· i Regolamenti non sono ancora definitivi, sono privi del visto della Corte dei Conti e non sono stati firmati dal Presidente della Repubblica; essi non sono ancora ufficialmente in vigore, perché non ancora pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale, cosa che avverrà probabilmente tra un mese, paradossalmente in prossimità o addirittura dopo la scadenza delle iscrizioni, prevista per il 26 marzo e già rinviata due volte: pertanto qualsiasi decisione adottata prima della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale è prematura e illegittima;

· la stessa Circolare Ministeriale sulle iscrizioni è, come minimo, irregolare: è stata pubblicata il 18 febbraio 2010, afferma che le famiglie possono scegliere una delle diverse tipologie di istituto previste dai regolamenti e dalla programmazione regionale dell’offerta formativa, regolamenti pubblicati solo 5 giorni dopo, il 23 febbraio, che non sono né definitivi né in vigore, mentre la programmazione regionale deliberata il 2 marzo 2010 risulta compilata in modo affrettato e, in parte, errato: conseguentemente non è possibile un avvio regolare delle iscrizioni;

· i docenti, mai interpellati sui nuovi percorsi didattici, che sono di loro specifica competenza e richiedono adeguati tempi di elaborazione e proposta, non possono assumersi la responsabilità di eseguire in modo approssimativo provvedimenti decisi solo dal governo, fuori tempo massimo, e ufficialmente ignoti fino al 23 febbraio;

· le bozze dei regolamenti sono figlie della Legge 133/2008 e dei suoi pesanti tagli alle risorse essenziali e agli organici della Scuola Pubblica e quindi sarà impossibile per il nostro istituto ottenere l’assegnazione di docenti per eventuali operazioni che sfruttino la flessibilità didattica citata dai regolamenti stessi

dichiara

che non può e non deve deliberare alcuna applicazione di una riforma dei Licei e degli Istituti Tecnici incompleta, non definitiva e non ancora entrata in vigore;

invita

il Consiglio di Istituto, ai sensi del DPR 275/99, a valutare la possibilità di presentare ricorso contro l’assegnazione degli indirizzi prevista dal Ministero e modificata dalla Provincia e dalla Regione.

Padova, 9 marzo 2010

Approvata all’unanimità, con due astensioni

13:27 – 02/03/10 – Mozione Collegio Docenti ITIS 'G.B. Pininfarina' di Moncalieri (TO)

Altro esempio di boicottaggio: Mozione del Collegio Docenti dell’ITIS G.B. Pininfarina di Moncalieri (TO).

Al Ministero dell’Istruzione

All’Ufficio Scolastico Regionale

I docenti dell’ITIS, riuniti in collegio il giorno 3 febbraio 2010, a distanza di un anno tornano in questa sede ad esprimere il profondo allarme e la grave preoccupazione sulla situazione della scuola pubblica e in particolare dell’istruzione tecnica.

Le annunciate riduzioni di risorse economiche e di personale dello scorso anno scolastico si sono trasformate in realtà che stanno portando alla riduzione dell’offerta formativa e alla dequalificazione della scuola pubblica, senza nulla cogliere dalle osservazioni e dalla protesta di chi nella scuola vive e lavora.

Non può sfuggire la contraddizione nelle dichiarazioni propagandistiche ministeriali, che divulgano come miglioramento ed innovazione quelle misure di razionalizzazione contenute nei provvedimenti: la pesante riduzione del personale legata alle leggi 133/08 e 169/08; la riduzione con surrettizie alchimie contabili dei Fondi di Istituto necessari per la qualità dell’offerta formativa; l’azzeramento o quasi dei fondi per le supplenze e la diminuzione ai minimi termini delle risorse per il funzionamento delle scuole delineano in concreto una esclusiva volontà di risparmio.

Anche sulla riforma dell’istituto tecnico il Ministero dimostra di ritenere fondamentale il rispetto delle scadenze e del modello che si è prefissato, piuttosto che di cogliere l’importanza di un processo di confronto con il personale della scuola sui percorsi, sull’importanza delle attività laboratoriali, sui programmi e sugli orari.

Ancora una volta si risponde alla difficoltà di capire la fisionomia di un nuovo percorso di studi, peraltro non ancora ufficiale, con un vuoto slittamento delle iscrizioni oltre ragionevoli termini.

In questo clima di estrema incertezza, in cui si collocano anche i destini nebulosi dei corsi serali, si propone per giunta un disegno di legge nel quale l’attività di apprendistato varrebbe a tutti gli effetti come assolvimento dell’obbligo di istruzione.

L’elevamento dell’obbligo a 16 anni, oggi legge del Paese, è stato il raggiungimento di un obiettivo di grande civiltà, di uguaglianza sociale, ed anche l’innalzamento dei livelli di istruzione in conformità a quanto previsto dai trattati europei.

L’assolvimento dell’obbligo di istruzione al di fuori della scuola vanificherebbe ancora una volta il ruolo fondamentale di questa nella formazione di un cittadino responsabile e consapevole.

Il Collegio Docenti dell’ITIS “G.B. Pininfarina” ritiene che le azioni citate, alcune delle quali già operanti, non rispondano a criteri di miglioramento del sistema scolastico, ma hanno già avuto ed avranno ricadute sempre più negative per gli studenti, le famiglie e la scuola italiana nel suo complesso.

Per questi motivi invita il Ministro della Pubblica istruzione ad un riesame dei provvedimenti che preveda un confronto con i docenti e le organizzazioni rappresentative, sia culturali che sindacali, del mondo della scuola.

Il Collegio chiede, inoltre, che la proposta di riforma sia rielaborata nell’ottica di un reale potenziamento e rilancio dell’istruzione tecnica, che veda i docenti coinvolti da protagonisti e riaffermi il principio che soltanto l’investimento su cultura e formazione possa garantire al Paese un futuro democratico e pacifico. Approvata con voti: favorevoli 137, astenuti 10, contrari 3

Fonte: TerritorioScuola Collegio Docenti.

Vedi anche: Download fac-simile del documento del CdD (Pronto per la compilazione)

Mozione CdC ISI Caduti della Direttissima – Castiglion de’ Pepoli (BO)