Pubblichiamo la collezione di Ordinanze Sospensive con cui il TAR del Lazio si è pronunciato in merito ad alcuni “effetti collaterali” provocati dalle recenti disposizioni in materia di avvio dell’a.s. 2010-2011.
Fatta Sia Legge de Lo Regno... (ASCA) – Roma, 21 lug – Lo Snals-Confsal sottolinea ”l’effetto dirompente dell’ordinanza n. 3363 emessa dal Tar del Lazio mercoledì scorso, 19 luglio, su ricorso promosso dallo Snals-Confsal stesso. Sospendendo la riduzione degli orari curricolari, l’ordinanza comporta il ripristino delle ore di insegnamento e il diritto alla restituzione delle cattedre. In altre parole, molti insegnanti potranno non perdere il loro posto”. E’ quanto si legge in una nota del sindacato.
”Cosi’ – prosegue la nota – tutti gli insegnanti degli istituti tecnici e professionali che, a seguito dell’indebita riduzione delle ore di insegnamento nelle classi intermedie, abbiano perduto la cattedra di titolarita’, grazie alla citata ordinanza n. 3363, potranno agire per essere reintegrati nella sede di provenienza. Il provvedimento del Tar, pertanto, assume una valenza che va ben al di la’ della mera questione della durata piu’ o meno ampia dell’orario di insegnamento per diventare strumento di tutela di diritti. Lo Snals-Confsal auspica ora un gesto di responsabilita’ da parte del ministero dell’Istruzione”.
Mentre Obama vuole estendere i servizi sanitari, noi li aboliamo…
Sono il papà di Margherita, una bella bambina di tre anni e mezzo affetta da autismo inserita in un progetto riabilitativo presso il Centro Ri.Rei di Roma sito in via Sbricoli. Il Consorzio di cooperative Ri.Rei. aveva ereditato quattro anni fa la gestione dei centri ex Anni Verdi per la cura e l’assistenza di giovani disabili.
Le difficoltà, soprattutto economiche, della nuova gestione sono emerse velocemente ed i rapporti poco chiari tra Ri.Rei, Regione Lazio e ASL hanno spinto la situazione oltre il punto di non ritorno.
Inutile dire che l’indifferenza delle istituzioni unita agli interessi disonesti di chi lucra a svantaggio delle strutture pubbliche stanno trascinando il Consorzio Ri.Rei verso la chiusura di tutti i centri di riabilitazione. Un epilogo disastroso per mia figlia (interruzione delle terapie, difficoltà estrema nel trovare un nuovo centro pubblico) e per centinaia di bambini disabili. Ogni bambino affetto da autismo ha necessità di almeno nove ore settimanali di terapia (psicologia, psicomotricità e logopedia), un costo impossibile per una famiglia “normale” in assenza di strutture pubbliche. Anche i dipendenti del Consorzio Ri.Rei sono in una condizione drammatica.
Gli operatori non percepiscono lo stipendio da mesi. Ci sentiamo completamente abbandonati al nostro triste destino dalla Sanità pubblica.