18:10 – 08/11/09 – Sette! (ma non è un numero): Il Lavaggio Istituzionalizzato del Docente…

Circolare Ministeriale - 26 giugno 1998 -  Prot. N.4942 dell 8 Luglio 1998
Circolare Ministeriale - 26 giugno 1998 - Prot. N.4942 dell' 8 Luglio 1998

del Maestro Adriano Fontani

La Ricostruzione di un fatto: quando l'ex-Ministero della Pubblica Istruzione incaricò Scientology…

In italia il più grande ente pubblico statale, la più grande azienda nazionale, MPI-MIUR, con Scientology stipulò una convenzione onde i seguaci di Ron Hubbard tenessero corsi di aggiornamento e formazione per docenti di ogni ordine e grado.

Premetto che la nostra Amministrazione è un mostro di proporzioni mondiali, ingestibile e clientelare, un mastodonte verticistico ed autoritario, troppo spesso inosservante di leggi e regolamenti, prima vera causa di mobbing-bossing, una Istituzione Pubblica centralizzata che per la sua elefantiacità e mastodonticità non ha uguali nel mondo: 1.310.000 dipendenti. Il più grande Ente pubblico degli USA, il Dipartimento della Difesa (il Pentagono), militari inclusi, ha meno della metà dei dipendenti: 652.400. Negli Usa (4 volte i nostri abitanti) il Ministero-Dipartimento dell'Educazione conta 4.573 dipendenti.

Una delle conseguenze di tanta mole sono clientelismo, ingestibilità, incontrollabilità e favoritismi: solo un simile ente poteva stipulare una convenzione con quella che a giudizio di tutti è in assoluto di gran lunga la più pericolosa tra le grandi, ricche sette religiose multinazionali: Scientology, fondata da Ron Hubbard.

Ricordo che in data 16-7-2007, su diretto invito del Presidente Luciano Violante, fui personalmente audito in Commissione Affari Costituzionali della Camera proprio sulla pericolosità delle Grandi Sette internazionali (audio su Radio Radicale e resoconto stenografico facilmente reperibili su Internet, digitando Maestro Adriano Fontani).

In quel caso era in gioco un'altra potente Setta, anch'essa, diversamente che in Italia, non riconosciuta legalmente nella più avanzata ed avveduta Francia, la CCT di Geova con la quale pure il MPI-MIUR (stando a 5 diversi Casi documentati successi in diverse parti d'Italia dal 1990 al 2007) ha strani ed ambigui rapporti di sudditanza.

Una Circolare del Viceministro Carla Rocchi (allora MPI Luigi Berlinguer), datata 26 giugno 1998 (Prot. N.4942 dell’ 8 Luglio 1998), stabiliva che la Commissione degli Ispettori Tecnici aveva dato parere favorevole in data 16.6.1998 ad attività di aggiornamento e formazione dell'Associazione A.N.C.I.M., parte di Scientology, avente come tema le tecnologie di comunicazione di Ron Hubbard, (fondatore appunto di Scientology). La circolare specificava pure che la frequenza a tale Corso, a Roma, dava diritto agli incentivi economici e di carriera previsti dal CCNL.

La pericolosità di Scientology, in quanto a distruzione della personalità, plagio, manipolazione mentale, subornazione, induzione al suicidio e mobbing, è ampiamente comprovata. Resta da chiedersi dietro quali eventuali lauti compensi la ricchissima setta abbia ottenuto simili permessi, autorizzazioni e riconoscimenti da un ente che, come la scuola pubblica, ha come unica finalità quella educativa, ma che, a sua volta vede essa stessa e non pochi suoi dirigenti sempre più spesso perdere cause, subire ricorsi, condanne penali e civili e pagare risarcimenti danni nei tribunali italiani per casi di mobbing, bossing, abusi d'autorità e violazione delle leggi.

Adriano Fontani

N.d.r.: usanze del genere continuano, purtroppo, ad attraversare – immutate – intere generazioni di governi, partiti, istituzioni e ministeri.

12:32 – 14/09/09 – Il Potere è in mano agli Idioti…

Il Potere è in mano agli Idioti...
Il Potere è in mano agli Idioti...

di Cloro

Gelmini sul Corriere del 11/09/09 : «Ci sono alcuni dirigenti scolastici e insegnanti, una minoran­za, che disattendono l'attuazione del­le riforme». In che senso disattendo­no? «Ad esempio vogliono mantenere il modulo anche se il modulo è stato abolito con il passaggio al maestro unico prevalente»

Ma razza di ignorantona da ignobel per la lingua italiana bistrattata, se sei tu che hai affermato che “le famiglie…devono poter scegliere …di lasciare i bambini a scuola…ovvero…tenerseli a casa”!

Sei tu Gelmini che hai parlato di “poter scegliere” se avere le 40 ore o i moduli col maestro unico e li hai previsti…cosa affermi ora? Sai cosa vuol dire “modulo”? Significa troncone orario curriculare. Che può adattarsi, o meno, alle esigenze delle famiglie che possono (per ora) scegliere per il proprio figlio il “tempo pieno”.

Mò s'incazza, la Gelmini, perché in Italia la maggioranza dei genitori che lavorano hanno ri-scelto il tempo pieno ovvero: il curricolo spalmato su 40 ore che richiede, per forza, l'apporto di due insegnanti. Ma è chiaro che la sciuretta che demolisce la scuola italiana pubblica per conto terzi, spara così, in un puro delirio propagandistico-elettorale, le sue cagate.

Quando iscrivi un bimbo alle elementari ti viene fornito un modulo (nel senso di foglio di carta, capito Gelmini?) con cui ti si chiede se vuoi far fare al pargolo 27, 30, o 40 ore. Ciò è previsto dalla legge che la stessa Gelmini  ha fatto stilare, ma da una che conosce poco la lingua italiana non ci si può aspettare che sia al corrente di ciò a cui ha dato seguito, perché è ignorante e soprattutto perché c'è poco di suo in queste deliberazioni.

Ma la strolega dell'istruzzione (in suo onore 2 zeta, che ha sfregiato il suo ruolo anche solo con il suo stile creativo di stravolgimento dell'italiano scritto) non se lo ricorda e poiché i fondi stanziati per la scuola sono proprio pochini pochini, insufficienti diciamo, per i bisogni della scuola primaria italiana, cosa fa?

Colpevolizza i docenti, ovvio. Brunetta-mode. Se ai bambini bisognerà controllare il sederino quando tornano da scuola perché non ci avranno nemmeno più la carta igienica e rischiano infiammazioni durature, la colpa non è sua e della brutta gente presso cui zerbina e si fa foraggiare per mettere il suo nome sul più immenso saccheggio della scuola pubblica mai attuato negli ultimi 150 anni. No. La colpa è (naturlich) di dirigenti e docenti scolastici che non applicano la riforma.

Non ci vuole molto a capire che, avendo lasciato la possibilità di scelta, la maggioranza dei genitori che lavorano scelgono le 40 ore. E quindi il maestro unico non ci sta. E quindi il suo livore per non far risparmiare come il “padrone Berlusconi” desidera sull'istituzione scolastica italiana, si esprime prendendosela con chi? non con i genitori, che sono tanti e votano, ma con il personale scolastico (quel poco che è rimasto) che oggi lavora in condizioni di “attività estrema”: senza segretari, senza materiale, senza tecnici informatici, senza bidelli, senza mediatori culturali e – dulcis in fundo – senza insegnanti di sostegno.

Esprimere malcontento a scuola per le pessime condizioni in cui questa sciacquetta costringe a lavorare i docenti è ovvio che è “fare politica”. Quindi: “via i professori che fanno politica” (titolo dell'articolo del Corriere).

Chiaramente, l'abitudine alla menzogna nel popolo dele libertà vigilate è contagioso, dice Gelmini che la scuola è:

” un servizio che dovrebbe stare a cuore a tutti. Come gli ospedali”

Certo, Gelmini. Te e i tuoi accoliti la scuola la state facendo diventare proprio come gli ospedali. Come questi ospedali precisamente.

Fonte: Il potere è in mano agli idioti – CloroalClero.it

12:00 – 29/08/09 – La Gelmini e il Nuovo Anno Scolastico.

di Lucio Garofalo

Maestro Unico
Maestro "Unico"

Esordisco con un promemoria per aiutare gli smemorati
. Ricordo che con un semplice articolo, inserito all'ultimo istante, l'art. 4 del decreto legge n. 137/2008 dal titolo “Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università“, meglio noto come Decreto Gelmini, il governo ha reintrodotto la figura del “maestro unico”, azzerando trent'anni di organizzazione e buon funzionamento della scuola elementare. Un'istituzione che, in base alle statistiche internazionali, ha sempre dimostrato di funzionare molto bene, collocandosi ai vertici delle graduatorie mondiali.

Il Decreto è, a tutti gli effetti, una legge dello Stato, essendo stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 1° settembre 2008. Con l'inizio, ormai imminente, del nuovo anno scolastico, si annuncia una vera “rivoluzione” nell'assetto organizzativo e didattico della scuola primaria, una “riforma” imposta con una decisione unilaterale, senza alcun confronto con i sindacati e le varie componenti del mondo della scuola, senza consultare nemmeno il Consiglio nazionale della Pubblica Istruzione, senza alcuna riflessione di natura teorica, giuridica e tantomeno pedagogica.

Il ministro ha pensato di imporre dall'alto la resurrezione del maestro unico, malgrado siano trascorsi all'incirca vent'anni da quando, con l'istituzione dei moduli organizzativi, questa figura è stata abolita, estendendo a tutta la scuola elementare le pratiche di collaborazione e condivisione di responsabilità tra i docenti, maturate nella sperimentazione del tempo pieno.

L'ordinamento della scuola elementare, fondato sulla pluralità docente, ha consentito agli insegnanti di affinare le proprie competenze didattiche, ha favorito la diffusione di uno spirito di cooperazione, rendendo la scuola elementare una comunità dialogante, ricca di risorse umane e professionali, di stimoli e conoscenze. La pluralità dei docenti, ossia dei modelli educativi, comportamentali e culturali, ha offerto un arricchimento in termini di atteggiamenti, valori e apprendimenti, maturando una crescente apertura verso la complessità multiculturale del mondo contemporaneo.

Ma non c'è solo la restaurazione del maestro unico a destare preoccupazione. Il ritorno all'antico sembra essere una moda, uno stile di questo governo, non solo sul fronte della politica scolastica. Appare chiaro che la Gelmini è una sorta di “ministro ombra” e che la politica scolastica la detta Tremonti. Ricordo un articolo che Tremonti ha inviato al Corriere della Sera il 22 agosto 2008, intitolato “Il passato e il buon senso“, in cui il ministro dell'economia anticipava i temi dei voti, dei libri di testo e del numero dei docenti per classe, indicando la linea da seguire alla Gelmini.

Sul piano occupazionale le conseguenze sono devastanti e si prospetta una vera macelleria sociale. Nel complesso è stato calcolato che il taglio di insegnanti solo nella scuola elementare, per effetto della restaurazione a regime del maestro unico, sommerebbe ad oltre 80mila posti, ma saranno i precari ad essere massacrati.

Pertanto, il governo insegue semplicemente un ritorno al passato che gli permetta di fare cassa, riscuotendo nuovi introiti a scapito della già malconcia scuola pubblica, mentre le risorse finanziarie vengono dirottate altrove. Scimmiottando con 30 anni di ritardo il modello anglo-americano, cioè le politiche neoliberiste che hanno ispirato le amministrazioni ultraconservatrici di Margaret Thatcher in Gran Bretagna e Ronald Reagan negli USA, il piano del governo Berlusconi è di subordinare la scuola pubblica agli interessi e al servizio del mercato del lavoro. La conseguenza inevitabile sarà lo smantellamento della scuola pubblica, per concedere una formazione d'eccellenza ad una platea sempre più elitaria e procurare una manodopera crescente a basso costo proveniente dalle scuole pubbliche, riservate alle masse popolari.

Questo è ciò che senza indugi il duo Tremonti/Gelmini intende fare del sistema di istruzione del nostro Paese. Una scuola dove il binomio competenze/conoscenze viene cancellato e sostituito dalla voce abilità. Una scuola sempre più simile ad una sorta di “supermercato” dell’offerta educativa e sempre meno comunità educante.