20:15 – 23/12/11 – Fusione Fredda: Le risposte di Coherence 2011…

Tutti gli articoli e la bibliografia sulla Fusione Fredda.

Pubblichiamo il report di Daniele Passerini, Blogger di 22 Passi sull' Evento COHERENCE 2011 svoltosi a Roma il 15 Dicembre 2011 in cui è stato fatto il punto della situazione sui fenomeni fisici alla base delle LENR (Low Energy Nuclear Reactions).

Roma, 14 dicembre: COHERENCE 2011 (II)


Roma, Coherence 2011 – intervento Y. Srivastava (foto GPT
Dopo avere contributito a presentarla (qui), offro ora tutte le informazioni che sono stato in grado di raccogliere su COHERENCE 2011, la conferenza sulla fusione fredda svoltasi a Roma il 15 dicembre scorso: si tratta di parecchio materiale da leggere, scaricare, consultare con calma durante il weekend e oltre.

Per prima cosa su Villaggio Globale, che godeva dell'esclusiva rispetto all'evento, trovate l'articolo di Vincenzi Valenzi Fusione fredda – Inizia la corsa all'«oro».

Vi rendo inoltre scaricabili gli atti della confernza che gli organizzatori hanno già reso disponibili (l'elenco sarà aggiornato in caso di ulteriori releases):
  1. Slides presentate da Ubaldo Mastromatteo (STMicroelectronics)
  2. Slides presentate da Paolo Pasquinelli (Università di Pisa)
  3. Slides presentate da Francesco Celani (Infn Frascati)
  4. Slides presentate da Yogendra Srivastava (Università di Perugia) 
  5. Slides presentate da Sergio Bartalucci (Infn Frascati)
  6. Slides presentate da Luigi Campanella (Società Chimica Italiana)
  7. Report di Vincenzo Valenti
  8. Ambiente e Dispositivi a Fusione Nucleare Fredda: componenti a doppio uso? di Giuseppe Quartieri e Piero Quercia
  9. Ambiente e Dispositivi a Fusione Nucleare Fredda: componenti a doppio uso? Reazioni magneto-nano-biofisiche LENR in biologia – Si tratta di fusione Nucleare Fredda e trasmutazioni biologiche? di Giuseppe Quartieri e Piero Quercia
  10. Neutroni virtuali e miniatomi in reazioni LENR (comunicazione di Lino Daddi)
  11. Produzione spontanea di Ca da parte di piante di avena cresciute in assenza ambientale di tale elemento, Università di Milano – Pirelli Labs S.p.A. – IDROCONS, s.r.l (2007)
Ed ecco, nell'ordine in cui mi sono pervenuti, tre resoconti della conferenza Coherence 2011 tenutasi ieri a Roma, inviati da Bruno A., Giancarlo e GPT, che erano tra il pubblico per loro interesse personale in primis, e anche in veste di “inviati speciali di 22 passi“.

N.B. Tra parentesi tonde trovate i commenti degli stessi autori, tra parentesi quadre le mie note redazionali. Sto provvedendo a sottoporre quanto esposto in questi tre contributi a relatori e organizzatori del convegno, sì da correggere successivamente eventuali imprecisioni, ferme restando le opinioni dei commentatori.

1/3. Contributo di Bruno A.
Dopo aver assistito al convegno di Roma, ho cercato di riportare sinteticamente, qui di seguito, le mie impressioni a caldo.
L'obiettivo dell'incontro, dichiarato nella locandina, era quello di allargare la conoscenza della F.F. come fonte di energia  alternativa e di accrescere la sensibilità dei partecipanti nei confronti dei vantaggi ambientali ed economici che potrebbero conseguire dal suo impiego.
Hanno partecipato circa 120-130 persone, perlopiù appartenenti all'ambito universitario e della ricerca (le sedi principali del CNR e della prima Università di Roma si trovano a due passi dal luogo dell'incontro). Mi è parso di individuare anche qualche imprenditore del campo delle energie alternative, pochi militari, qualche giornalista non meglio identificato, un certo numero di frequentatori dei siti web, oltre ad un delegato non ufficiale (del Ministero dello sviluppo economico?), che intendeva sondare il terreno, perché in ambito politico e ministeriale c'è poca informazione (disinformazione?) sull'argomento F.F..
La maggior parte dei relatori si è mostrata abbastanza convinta della realtà della F.F./LENR. I relatori Daddi e Zangari non sono potuti intervenire [ndr. sono state lette le comunicazioni che hanno scritto per la conferenza]. Poche le domande (quasi tutte specialistiche), scarsa la discussione. Poiché la manifestazione si è protratta oltre le ore 20, il sottoscritto non ha potuto seguire gli ultimi due interventi. 
Credo che l'obiettivo del convegno non sia stato pienamente raggiunto, nonostante il valido e convinto supporto del moderatore Prof. Vincenzo Valenzi e l'entusiastico ed efficace intervento del Prof. Gianni Degli Antoni, che ha lanciato il messaggio: “Il mondo potrà svilupparsi per mezzo della Open Science(*)  intorno alla virtualità (capacità di progettazione) ed alla fusione fredda con l'E-Cat”.
Gli altri relatori hanno affrontato il tema con argomenti o eccessivamente vaghi o troppo specialistici. Il Prof. Celani ha tracciato il cammino storico della F.F., con i relativi risultati ottenuti da ricercatori italiani ed stranieri. Celani ha ovviamente parlato dei significativi risultati ottenuti dal suo gruppo di ricerca ed ha accennato brevemente alle dimostrazioni dell'E-Cat di Rossi e Focardi, che non è stato possibile far validare da soggetti indipendenti.

(*) Ricerche ed applicazioni informali, che vengono sviluppate in modo distribuito, da scienziati e tecnici che si coordinano sul WEB.

A mio parere, è mancato un intervento che cogliesse pienamente nel segno, ovvero:
  1. che facesse comprendere all'uditorio, in modo convincente e definitivo, che le LENR rappresentano un fenomeno reale che si può manifestare con enorme produzione di calore e che la tecnologia LENR (E-Cat?) è già disponibile per produrre energia termica pulita, economica e illimitata (anche se si rendono indispensabili gli approfondimenti teorici e di sicurezza, nonché ingegnerizzazioni più efficaci);
  2. che esiste l'opportunità, tutta italiana (per indisponibilità di fonti di energia chimica o nucleare), di sfruttare le tecnologie LENR per un rapido sviluppo delle potenziali, eccezionali applicazioni, ottenibile con finanziamenti anche molto contenuti, in contrapposizione ai poderosi finanziamenti da dedicare ai reattori di quarta generazione o al reattore termonucleare.
Probabilmente la ragione del mancato raggiungimento del pieno obiettivo è stata indicata dal Prof. Valenzi nella risposta alla domanda: “Dati i buoni risultati ottenuti dai ricercatori italiani e stranieri, quali sono state fino ad ora le concrete azioni svolte per portare la Fusione Fredda all'attenzione dei politici italiani ?”  La risposta è stata:  “Forse, la generalità della comunità scientifica non è ancora pronta a navigare nell'ignoto”.

2/3. Contributo di Giancarlo
Roma, Coherence 2011 – intervento F. Celani (foto GPT)

Secondo Celani la reazione tra Ni ed H sarebbe catalizzata da “FONONI“. I fononi non sarebbero particelle bensì dei punti dove si scontrano le onde elettromagnetiche-termiche in fase, prodotte dall'agitazione termica nel reticolo di Nichel. Sono dei punti di “sommazione” di molteplici onde termiche prodotte da molteplici atomi del Nichel che vibrano alla stessa frequenza… queste frequenze fornirebbero all'IDROGENO (come IDRURO?) la capacità di superare la barriera Coulombiana e di fare la fusione del suo protone al nucleo di Nichel (se ho ben capito). [ndr. sto chiedendo a Celani la verifica di questo e di altri punti del suo intervento]

La densità di potenza è altissima, e in alcune sue reazioni Celani ha superato i 1400 Watt per grammo di  NICHEL, ossia superiore a quella dell'Uranio in fissione con il “cladding” di Zirconio. Anche se Celani non si sente di parlare di “realtà tecnologica”,  in quanto non ha superato il 200% di resa per due settimane.
Celani ha lavorato tantissimo con il grande scienziato giapponese Arata. Il governo giapponese ha finanziato abbondantemente non soltanto quelle ricerche ma anche quelle di tre gruppi esteri che hanno avuto il PIENO ACCESSO al laboratorio di ARATA.
Celani ha potuto eseguire vari tipi di esperimento e misura, anche quelli “più pazzi”.
Tra questi gruppi c'era il MIT e quello del INFN (di Celani e …).
ARATA lavorava con il DEUTERIO… ma essendo l'importazione e la produzione del Deuterio proibita dagli accordi di pace, doveva auto-raffinarlo con il ciclo Iodio-Zolfo.
Arata ebbe eccessi di potenza anche di 60 Watt, facilmente misurabili. Il miglioramento rispetto a Fleishman e Pons si ebbe quando Arata abbandonò il tradizionale elettrodo per una lamina. Non solo, le lamine perfettamente piatte, lucide, NON FUNZIONAVANO BENE. Andavano bene delle lamine piuttosto rugose, porose, ecc.
Insomma, doveva aumentare la superficie di contatto tra Palladio e Deuterio.
Quando Celani tornò in Italia, modificò gli esperimenti (assieme a Preparata) e cominciò ad utilizzare fili di Nichel e Idrogeno ad alta pressione (eliminando l'acqua, l'ossigeno e l'ossonio)
Si rese conto che la potenza aumentava utilizzando nichel molto poroso. Tornò in Giappone. Lì Arata cominciò a fare degli esperimenti con Nichel di ogni dimensioni possibile. Scoprì che con il Nichel nanomerico in aggregati di meno di 20 ångström si avevano le migliori reazioni.
Anzi, la reazione avveniva (anche se non potente) anche a temperatura ambiente.
In quanto ai GAMMA essi sono un prodotto finale della reazione, non desiderato da Celani, di cui si può fare a meno.
Applicando radiofrequenza (microonde) alla polvere (non ho capito se quella di Rossi o la sua), si aveva un imponente produzione di raggi gamma, che Celani non vuole e non considera utili.
In quanto al catalizzatore, per lui sono metalli come il PLATINO o il PALLADIO (devono resistere a dei micro-punti dove il calore arriva a migliaia di gradi, ionizzando l'idrogeno)
Celani parla di REALTà SCIENTIFICA DEL PROCESSO.
Celani dice che attualmente i greci della Defaklion hanno superato Rossi, dal punto di vista tecnologico. [ndr. altri ritengono che Defkalion abbia messo insieme un bel telaio e una bella carrozzeria… ma non abbiano il “motore”].
Dice che questo atteggiamento di segretezza è “stupido” [ndr. Celani è comprensibilmente risentito 1) di non essere stato invitato alla demo del 28 ottobre scorso e 2) della risposta negativa di Rossi alla proposta di test indipendente sotto egida Infn], e che alla fine, proseguendo su questa strada non avrà il trionfo scientifico e industriale che merita davvero. Secondo Celani, Rossi arriva a rese attorno al 600%.

3/3. Contributo di GPT

La conferenza Choerence 2011 si è tenuta presso la casa dell’aviatore a Roma il 14 dicembre dalle 14.00 alle 20.00 circa. L’atmosfera è stata per la maggior parte del tempo cordiale e in qualche modo informale, nel senso che gli stessi oratori, quando non al tavolo principale, si sedevano insieme con il pubblico, non solo nelle prime file. La platea era formato per una metà da curiosi/appassionati e per il resto da professori, assistenti; non mancava anche qualche studente di fisica dell’università La Sapienza.
Una prima nota di colore è proprio questa: da qualche intervento sia degli organizzatori che degli oratori, si è capito che era stata chiesta più volte la disponibilità di aule o spazi nella Sapienza stessa, ma per “baronie” (o così definite) non si è mai riusciti a svolgerla in quei luoghi (neanche negli anni passati).
Roma, Coherence 2011 – intervento U. Mastromatteo (foto GPT)
Gli argomenti trattati hanno spaziato dalla problematica/sostenibilità dell’utilizzo di combustibili convenzionali per produzione di energia con Ubaldo Mastromatteo, passando poi grazie a Francesco Celani ad un excursus sulla storia della fusione fredda/LENR; si è parlato con Stefano Bellucci di nanotecnologie e applicazioni biomedicali delle stesse (nano tubi di carbonio ed altro), abbiamo assistito ad una frizzante esposizione del fisico teorico indiano (del gruppo di Preparata) Yogendra Srivastava, ed una meno brillante presentazione di Giuseppe Quartieri e Piero Quercia (su un batterio trovato nella soluzione di acqua e deuterio di Celani).
Punto interessante (o quanto meno ben fatta) è stata l’esposizione sulle contaminazioni ambientali, riscontri in campo e paralleli tra Chernobyl e Fukushima da parte di Paolo Pasquinelli (simpatico Livornese), ed anche la presentazione di Sergio Bartalucci (INFN Frascati) sulle ricerche e scoperte di batteri [ndr. vedi link sopra] in grado di purificare acque/terreni contaminati da scorie radioattive tramite la loro precipitazione (in pratica da disciolte, i batteri le fanno aggregare e precipitare a fondo come dei Sali che possono poi essere rimossi).
Mi sono perso un intervento nel mezzo di Massimo Corbucci, non so di cosa abbia parlato, ma nella fase dei commenti si è dilungato in una filippica contro i falsi profeti (non mi dilungo oltre, chi conosce la persona capirà, chi non la conosce può approfondire in internet); sono poi andato via quando si è iniziato (credo per poco, era tardissimo e la maggior parte della platea era andata via) a parlare di Kervran e trasmutazione di materia all’interno degli organismi viventi [ndr. consiglio a tutti la lettura dell'articolo portato al convegno: Produzione spontanea di Ca da parte di piante di avena cresciute in assenza ambientale di tale elemento, Università di Milano – Pirelli Labs S.p.A. – IDROCONS, s.r.l (2007)].
Non è mancato qualche esagitato tra il pubblico, con commenti del tipo “il Morbo di Morgellons è causato dai nanotubi di carbonio data la somiglianza delle strutture” oppure “ne uccide più il benzene e i PM10 dell’uranio” (quindi viva l’atomica?), ma per la maggior parte le domande erano a tema e pacate.
Notizie strettamente pertinenti al mondo Fusione Fredda:
    

  • Celani ha dato una notizia su un nuovo esperimento che ha in corso da un paio di settimane (spero ci ragguagli con qualche dettaglio il prima possibile) a suo dire molto interessante come risultati, ma ancora in fase embrionale; ha poi dichiarato che si è reso pienamente disponibile verso sia Rossi che Defkalion per fare prove indipendenti e gratuite; Rossi gli ha detto che non vuole in quanto lui (Celani) è troppo bravo e quindi in grado di scoprire il suo “segreto”, Defkalion è rimasta possibilista, ma più in là nel tempo. A mio avviso entrambe le affermazioni sono alquanto ridicole e prodrome di “fregature”, giuro di volermi sbagliare ma…
  • 

    Roma, Coherence 2011 – intervento G. Quartieri (foto GPT)

    

  • Quartieri è convinto del fatto che se l’E-Cat funziona, che l’esercito americano lo userà per risolvere i grossi problemi tecnico logistici e di costo per lo spostamento dei mezzi (a mio avviso ha senso quello che dice) e ha detto in un inciso breve di aver saputo di questi 10 E-Cat venduti all’esercito americano da parte di Rossi.



Tra le righe della conferenza si voleva parlare di memoria dell’acqua, ed altri fenomeni similari (a volte a sfondo un po’ esoterico per chi come me non è interessato all’argomento), il buon fisico Indiano è stato un esempio di quanto rammento, dato che l’inizio della sua presentazione è partito con i “misteri della proprietà dell’acqua”, ma poi a dire il vero si è ripreso, spaziando su teoria della coerenza, funzioni d’onda e equazioni differenziali di tutto rispetto. [ndr. A mio avviso il “muro di pregiudizio” sulla cosiddetta memoria dell'acqua è destinato a cadere presto, a seguito di nuovi ricerche ed evidenze scientifiche. La mancanza di accettazione mi pare nascere in primis dalla difficoltà di inserire tra il campo delle reazioni chimiche e quello delle reazioni nucleari un nuovo dominio in cui – come diceva preparata – l'organizzazione coerente di atomi/molecole consente fenomeni altrimenti non spiegabili, al momento attuale, dalla scienza mainstream… in parole povere l'acqua sarebbe in grado di registrare “informazioni elettromagnetiche” a dispetto del limite “fisico” imposto dal numero di Avogadro].
Non mi dilungo oltre, un unico commento finale complessivo: interessante, ma border line per poter essere strumentalizzata (bravi gli organizzatori a non cedere alla tentazione “esoterica”). Sulla fusione fredda in sé e per sé rimango con un commento fatto “off line” da Matromatteo: “Qualcosa di sicuro c’è, ma non è né stabile né replicabile al 100%; in pratica a quanto si vede non utilizzabile in maniera industriale ancora”, questo mi torna infatti ogni volta che si parla di stabilità/efficienza e soprattutto replicabilità garantita (quindi utilizzabilità industriale) non so perché ma vedevo le persone mettersi sulla difensiva…
L’unico che afferma “tutto OK” è Andrea Rossi, o di recente la Defkalion GT ma allo stesso tempo fanno tipo la “profumiera” (chi è di Roma sa di cosa parlo), ti fa sentir l’odore, ma poi… nonononono non te la fo’ veder!!
E allora… incrociamo le dita e facciamo rumore, il vero problema oramai è quanto focus (leggi soldi, finanziamenti et similia) si vuol mettere sul tema per velocizzarne la riuscita. Anche una piccola “sommossa popolare” su chi ha i segreti (se hai fatto 20 milioni di dollari, non dico tanto, ma un pezzo, magari vecchio, di E-Cat puoi darlo al DF di Bologna) non è che ci starebbe troppo male!!

11:38 – 15/06/11 – Fusione Fredda: Conferme da Brian Ahern.

[Servizio speciale a cura di Davide Suraci] – Brian Ahern, esperto di scienza dei materiali presso il MIT di Boston e “Senior” da 17 anni presso i laboratori USAF di Hanscom – Air Force Base, ha replicato – in modo del tutto indipendente – una reazione nucleare a bassa energia e in nanoscala ottenendo 8 Watts.

Brian Ahern ha riprodotto il lavoro del fisico giapponese Y. Arata in un ordine di grandezza più manipolabile e quindi gestibile. Per la precisione, il processo è stato attivato utilizzando 10 grammi di nano-polveri dei seguenti elementi e nei rapporti: Zr (Zirconio) 66%; Nikel 21%; Cu (Rame) 13%, ha prodotto 8 Watts di potenza per quattro giorni ininterrottamente e senza radiazioni rilevabili oltre quella già presente nel fondo naturale. Lo Zirconio si trasforma in diossido di zirconio dopo la cottura.

Secondo le ultime indiscrezioni, Brian Ahern sta tentando anche di replicare il funzionamento dell'Energy Catalyzer di Rossi e Focardi migliorandolo ulteriormente per ottenere un aumento dell'efficienza del processo.

La comunità di studiosi delle LENR (Reazioni Nucleari a Bassa Energia) sembra sempre di più orientata (come, del resto hanno dimostrato Rossi e Focardi) a lavorare su livelli di nanoscala.

La descrizione delle fasi del processo LENR che hanno generato 5 Watts in due giorni. (Comunicazione originale di Brian Ahern al CMNS)

Riportiamo, a beneficio degli interessati (testo originale in inglese), la sequenza di un analogo esperimento di Brian Ahern in cui sono stati ottenuti 5 Watts in un paio di giorni.

The description of steps taken to get 5 watts for a few days (Message of Brian Ahern to CMNS).

Ames National Laboratory processed metal alloy foils via arc melting
followed by melt spinning. This is the Yamaura process employed by Arata
and others. The foils were baked in ordinary air at 445C for 28 hours.

The brittle, oxidized foils were placed in a tumble mill for 24 hours.

This resulted in 30 grams of black powder with a median grain size of about
40 microns.Presumably, each grain has about one million nanoscale islands of
NiCu inside.

The 30 grams occupies about 7 ml inside the 50 ml dewar. The system was
vacuum baked at 220C for 24 hours and cooled to room temperature.

H2 gas was added at 200psi. The pressure dropped only to about 185 psi over
twenty minutes. In these replication experiments the exothermic reactions
have had peak temperatures above 220C with substantial loading above 3.0 H/M
ratios. This time the temperature only rose by 2 degrees C.

The system was heated with a band heater to high temperature. There was no
controller. A rheostat was set at an arbitrary position and the system comes
to a an arbitrary temperature.The average power input was 90 watts.

After several hours the hydrated system was evacuated overnight at a
constant high temperature at 530C. The next day H2 gas was again added at
100psi and the temperature rose by 40C to 570C and came back down to 530C
after two hours. At the end of the day the dewar was again evacuated while
still at 530C overnight.

The third day repeated the same procedure. H2 gas was added at 100psi and
the temperature rose by 44C to 574C. However, this time it did not come back
to the initial temperature. It remained at the elevated temperature
overnight.

On the fourth day H2 gas was again added at 100psi and the system rose by
50C to 580C and again stayed at the elevated temperature indefinitely.

A rough calibration suggests that the 30 grams of hydrated nanopowder is
putting out 5 watts of excess power.

Yesterday Peter Gluck suggested that the relationship between loading and
excess power may be a myth. This seemed to be true for electrolysis with Pd
and heavy water where loading levels exceeding 0.9 D/M were a prerequisite
for observing excess power.

My loading level with this nanopowder sample as less than 0.1 H/M.

This 5 watt excess is very much less than Rossi, but it is a real and
repeatable experiment There was no radiation above the background level.

[IT] Fusione Fredda (Risorse Enhanced Wiki sulla Fusione Fredda – report scientific, download documenti, ppt, video and molte altre risorse)

[EN] Cold Fusion (Enhanced Wiki Resources on Cold Fusion – scientific reports, download documents, ppt, video and more)

Tutti gli articoli e la bibliografia sulla Fusione Fredda.

22:01 – 23/04/11 – La Foglia Artificiale del MIT è 10 Volte più Efficiente di quella vera…

Foglia di Tiglio (fonte: Wikipedia)
Foglia di Tiglio (fonte: Wikipedia)
La foglia artificiale del MIT è dieci volte più efficiente di quella vera.

[Traduzione e adattamento in lingua italiana a cura di Davide Suraci] – Parlando al Meeting Nazionale della American Chemical Society in California, Daniel Nocera, professore del MIT, afferma di aver creato una foglia artificiale, realizzata con materiali stabili e poco costosi, che imita il processo fotosintetico naturale.

Il dispositivo è una cella solare avanzata, non più grande di una carta da gioco, che viene lasciata galleggiare in una vaschetta d'acqua. Poi, proprio come una foglia naturale, utilizza la luce solare per scindere l'acqua nelle sue due componenti principali, ossigeno e idrogeno, che sono immagazzinati in una cella a combustibile da utilizzare per la produzione di elettricità.

La foglia di Nocera è stabile – continuativamente per almeno 45 ore senza una diminuzione di attività nelle prove preliminari – e realizzata con materiali ampiamente disponibili e poco costosi – come il silicio, componenti elettronici e catalizzatori chimici. È anche potente: almeno dieci volte più efficiente di una foglia naturale nel realizzare la fotosintesi.

Con un solo gallone (litri 3,78) di acqua, sostiene Nocera, il chip potrebbe produrre abbastanza elettricità per alimentare una casa in un paese in via di sviluppo per un giorno intero. Fornire ogni casa del pianeta di una foglia artificiale significhebbe soddisfare il nostro bisogno di 14 terrawatt con un solo gallone di acqua al giorno.

Tali affermazioni sono impressionanti, ma non sono solo una terra promessa, un pensiero concettuale. Nocera ha già firmato un contratto con una società per commercializzare la sua idea rivoluzionaria. Il colosso indiano Tata Group ha stretto un accordo con il professore del MIT per costruire una piccola centrale elettrica, le dimensioni di un frigorifero, in circa un anno e mezzo.

Questa non è naturalmente la prima foglia artificiale in assoluto. Il concetto di emulazione della natura nel processo di generazione di energia è stato studiato per decenni e molti scienziati hanno cercato di creare delle foglie artificiali nel frattempo. La prima, realizzata più di dieci anni fa da John Turner del National Renewable Energy Laboratory, è stata efficiente nell'emulare la fotosintesi ma è stata costruita con materiali rari e estremamente costosi. È stata anche molto instabile e aveva una durata di vita di appena un giorno.

Per adesso, Nocera sta orientando le sue prospettive verso i paesi in via di sviluppo.

“Il nostro obiettivo è di fornire ogni casa di una propria centrale elettrica”, ha detto. “Possiamo immaginare che entro breve termine i villaggi in India e in Africa, potranno accedere all'acquisto di un conveniente sistema di alimentazione di base basato su questa tecnologia”.

Articolo originale di Mark Brown su Wired: MIT’s artificial leaf is ten times more efficient than the real thing.