Sono in vacanza da sabato scorso, lontano per due settimane da casa, lavoro e soprattutto internet. Ho promesso a chi m’accompagna di vivermi l’attimo senza distrazioni e disintossiccarmi un pochino dalla mia ’dipendenza’ dalla rete, perciò durante le ferie non mi connetterò con wi-fi o chiavette e non avrò altro impegno che quello di fare il turista, salve due sole eccezioni: la prima è quella di ritagliarmi un paio di serate per scrivere e mettere on line i miei pezzi settimanali a ’L’Indro’; la seconda, era quella di volare lunedì scorso a Roma per partecipare a un convegno a cui tenevo moltissimo. Ed è proprio di questo convegno che voglio parlarvi.
La mattina del 2 luglio, la capitale grondava sudore per la stretta di Caronte – il torrido anticiclone africano – ed era soprattutto sottotono per le lacrime versate la sera prima. Eh già, il poker a sorpresa della Spagna a Euro2012 era stato un boccone indigesto da mandar giù. Io però avevo altro per la testa: eravamo una ottantina d’invitati – al riparo dal caldo e sotto la benedizione dell’aria condizionata – a partecipare a un convegno intitolato “Verso una rivoluzione energetica non inquinante” per ascoltare le ultime novità sul fronte LERN, acronimo per LowEnergyNuclearReactions (reazioni nucleari a bassa energia) come per esempio la fusione fredda o le reazioni piezonucleari.
Molti scienziati ’ortodossi’ liquidano tali argomenti come ’bufale’, altri scienziati ’eretici’ li ritengono invece la porta di un’autentica rivoluzione, tecnologica quanto scientifica. Tra i relatori del convegno c’era soprattutto questo secondo tipo di scienziati, che a dire il vero non si sentono per nulla ’eretici’, anzi dicono di seguire esattamente il metodo scientifico e di basare le loro ricerche su esperimenti riproducibili e sulla letteratura scientifica disponibile a tutti i loro colleghi. E visto che le teorie della scienza ufficiale non riescono a spiegare i fenomeni che osservano, piuttosto che negarne l’esistenza o considerarli inutili anomalie (quel che gli scienziati ’ortodossi’ fanno), ipotizzano nuove teorie in grado di rendere prevedibili e riproducibili quei fenomeni.
Il convegno si svolgeva presso la Sala Mercede della Camera dei Deputati e nasceva da un input politico bipartisan: c’erano infatti Domenico Scilipoti (ex IdV, poi area PdL), Elisabetta Zamparutti (Partito Radicale), Giulietto Chiesa (da sempre di posizioni di estrema sinistra). Un’esposizione, sia pure sintetica, di tutti i contenuti del convegno meriterebbe molto più tempo di quello che ora ho e lo spazio d’un vero e proprio articolo. Nelle righe che seguono vi parlerò perciò di un solo intervento e con esso del rilevante ruolo scientifico che nel XXI secolo sta assumendo un’azienda leader nel mercato degli strumenti di misura di altissima precisione, un’azienda che collabora con i più prestigiosi istituti di ricerca di tutto il mondo, quelli internazionali (ITER, CERN, ELI, ESO…), quelli statunitensi (Los Alamos, Fermilab, Livermore, Sandia, OakRidge…) quelli italiani (INFN, ENEA, CNR…) e tantissimi altri ancora.
L’azienda è National Instruments, una multinazionale con base ad Austin (Texas), al cui apporto è debitrice perfino la ricerca sul Bosone di Higgs di cui si è tornato a parlare in questi giorni.E l’intervento al convegno in questione è quello di Stefano Concezzi, uno dei nostri tanti ’cervelli fuggiti all’estero’, oggi numero due di National Instruments, di cui dirige la divisione che si occupa del mercato della Ricerca e della Big Physics.
Concezzi ha premesso che lo scorso 20 Giugno aveva già esposto la stessa relazione anche a Bruxelles, al Parlamento Europeo, nel corso di una iniziativa simile, organizzata dall’onorevole Giuseppe Gargani, il workshop ’The Fleishmann-Ponseffect: study of the phenomenon of Material Science’, e in compagna dei professoriRobert Duncan(University of Missouri), Michael McKubre (Stanford Research Institute International) – protagonisti del celebre documentario che la CBS realizzò nel 2009 sulla fusione fredda – e Vittorio Violante (ENEA e Università Roma II) di cui è ancora attuale l’intervista rilasciata nel 2007. Per inciso, l’interesse europeo nelle LENR è dimostrato dal loro inserimento in un report comunitario intitolato ’Materials for Emerging Energy Technologies’: il capitolo 3.4 è dedicato proprio alle LENR che avvengono nei reticoli cristallini dei metalli.
Tornando all’intervento di Concezzi, la notizia è dunque che al convegno di Roma la migliore società del mondo nel ramo degli strumenti di misura professionali, con 35 anni di storia alle spalle, profitti sempre in crescita, un portafoglio di 35.000 clienti (università, centri di ricerca, società…) è voluta intervenire per dichiarare di essere molto interessata ai fenomeni di produzione anomala di calore da fusione atomica ’non convenzionale’… la fusione fredda insomma! E ha deciso di scendere in campo in prima persona.
Dal 1989 a oggi, le misure effettuate in almeno 180 esperimenti di fusione fredda, condotte da ricercatori di tutto il mondo, hanno evidenziato eccesso di calore. Per questo National Instruments ha deciso di sponsorizzare una vera e propria campagna di ricerca in doppio cieco, al fine di comprendere una volta per tutte cosa succede durante gli esperimenti della tanto controversa fusione fredda. Ha così selezionato i 10 migliori gruppi di ricerca di tutto il mondo, in modo da fornire loro i migliori strumenti di misura resi possibili dalle conoscenze attuali, con sensibilità nettamente superiori a quelle finora utilizzate. E possiamo essere fieri che di questi 10 top team ben 2 sono italiani, quello di Vittorio Violante (ENEA di Frascati) e quello di Giuseppe Levi (INFN di Bologna).
La scelta di National Instruments – ha spiegato Concezi – è guardare al mondo della scienza e della tecnologia a trecentosessanta gradi, pragmaticamente, senza preferenze e senza preclusioni, nessuno dei suoi mercati (università, ricerca avanzata, automobili, big physics, elettronica di consumo, apparecchi elettromedicali ecc.) rappresenta infatti più del 15% del suo fatturato globale. Ciò pone National Instruments in una posizione privilegiata, un punto di osservazione da cui è possibile cogliere il quadro d’insieme dei progressi in corso nel mondo della scienza meglio di quanto possano fare gli stessi scienziati, spesso esperti in ambiti di competenze molto stretti. Sulla base dei dati acquisiti, National Instruments ha scommesso che la fusione fredda esiste. Se questa scommessa verrà vinta, finalmente, dopo 23 anni di inferno e purgatorio, Fleischman e Pons potranno essere riabilitati una volta per tutte.
Pubblichiamo il report di Daniele Passerini, Blogger di 22 Passi sull' Evento COHERENCE 2011 svoltosi a Roma il 15 Dicembre 2011 in cui è stato fatto il punto della situazione sui fenomeni fisici alla base delle LENR(Low Energy Nuclear Reactions).
Roma, 14 dicembre: COHERENCE 2011 (II)
Roma, Coherence 2011 – intervento Y. Srivastava (foto GPT
Dopo avere contributito a presentarla (qui), offro ora tutte le informazioni che sono stato in grado di raccogliere su COHERENCE 2011, la conferenza sulla fusione fredda svoltasi a Roma il 15 dicembre scorso: si tratta di parecchio materiale da leggere, scaricare, consultare con calma durante il weekend e oltre.
Vi rendo inoltre scaricabili gli atti della confernza che gli organizzatori hanno già reso disponibili (l'elenco sarà aggiornato in caso di ulteriori releases):
Ed ecco, nell'ordine in cui mi sono pervenuti, tre resoconti della conferenza Coherence 2011 tenutasi ieri a Roma, inviati da Bruno A., Giancarlo e GPT, che erano tra il pubblico per loro interesse personale in primis, e anche in veste di “inviati speciali di 22 passi“.
N.B. Tra parentesi tonde trovate i commenti degli stessi autori, tra parentesi quadre le mie note redazionali. Sto provvedendo a sottoporre quanto esposto in questi tre contributi a relatori e organizzatori del convegno, sì da correggere successivamente eventuali imprecisioni, ferme restando le opinioni dei commentatori.
1/3. Contributo di Bruno A.
Dopo aver assistito al convegno di Roma, ho cercato di riportare sinteticamente, qui di seguito, le mie impressioni a caldo.
L'obiettivo dell'incontro, dichiarato nella locandina, era quello di allargare la conoscenza della F.F. come fonte di energia alternativa e di accrescere la sensibilità dei partecipanti nei confronti dei vantaggi ambientali ed economici che potrebbero conseguire dal suo impiego.
Hanno partecipato circa 120-130 persone, perlopiù appartenenti all'ambito universitario e della ricerca (le sedi principali del CNR e della prima Università di Roma si trovano a due passi dal luogo dell'incontro). Mi è parso di individuare anche qualche imprenditore del campo delle energie alternative, pochi militari, qualche giornalista non meglio identificato, un certo numero di frequentatori dei siti web, oltre ad un delegato non ufficiale (del Ministero dello sviluppo economico?), che intendeva sondare il terreno, perché in ambito politico e ministeriale c'è poca informazione (disinformazione?) sull'argomento F.F..
La maggior parte dei relatori si è mostrata abbastanza convinta della realtà della F.F./LENR. I relatori Daddi e Zangari non sono potuti intervenire [ndr. sono state lette le comunicazioni che hanno scritto per la conferenza]. Poche le domande (quasi tutte specialistiche), scarsa la discussione. Poiché la manifestazione si è protratta oltre le ore 20, il sottoscritto non ha potuto seguire gli ultimi due interventi.
Credo che l'obiettivo del convegno non sia stato pienamente raggiunto, nonostante il valido e convinto supporto del moderatore Prof. Vincenzo Valenzi e l'entusiastico ed efficace intervento del Prof. Gianni Degli Antoni, che ha lanciato il messaggio: “Il mondo potrà svilupparsi per mezzo della Open Science(*) intorno alla virtualità (capacità di progettazione) ed alla fusione fredda con l'E-Cat”.
Gli altri relatori hanno affrontato il tema con argomenti o eccessivamente vaghi o troppo specialistici. Il Prof. Celani ha tracciato il cammino storico della F.F., con i relativi risultati ottenuti da ricercatori italiani ed stranieri. Celani ha ovviamente parlato dei significativi risultati ottenuti dal suo gruppo di ricerca ed ha accennato brevemente alle dimostrazioni dell'E-Cat di Rossi e Focardi, che non è stato possibile far validare da soggetti indipendenti.
(*) Ricerche ed applicazioni informali, che vengono sviluppate in modo distribuito, da scienziati e tecnici che si coordinano sul WEB.
A mio parere, è mancato un intervento che cogliesse pienamente nel segno, ovvero:
che facesse comprendere all'uditorio, in modo convincente e definitivo, che le LENR rappresentano un fenomeno reale che si può manifestare con enorme produzione di calore e che la tecnologia LENR (E-Cat?) è già disponibile per produrre energia termica pulita, economica e illimitata (anche se si rendono indispensabili gli approfondimenti teorici e di sicurezza, nonché ingegnerizzazioni più efficaci);
che esiste l'opportunità, tutta italiana (per indisponibilità di fonti di energia chimica o nucleare), di sfruttare le tecnologie LENR per un rapido sviluppo delle potenziali, eccezionali applicazioni, ottenibile con finanziamenti anche molto contenuti, in contrapposizione ai poderosi finanziamenti da dedicare ai reattori di quarta generazione o al reattore termonucleare.
Probabilmente la ragione del mancato raggiungimento del pieno obiettivo è stata indicata dal Prof. Valenzi nella risposta alla domanda: “Dati i buoni risultati ottenuti dai ricercatori italiani e stranieri, quali sono state fino ad ora le concrete azioni svolte per portare la Fusione Fredda all'attenzione dei politici italiani ?” La risposta è stata: “Forse, la generalità della comunità scientifica non è ancora pronta a navigare nell'ignoto”.
2/3. Contributo di Giancarlo
Roma, Coherence 2011 – intervento F. Celani (foto GPT)
Secondo Celani la reazione tra Ni ed H sarebbe catalizzata da “FONONI“. I fononi non sarebbero particelle bensì dei punti dove si scontrano le onde elettromagnetiche-termiche in fase, prodotte dall'agitazione termica nel reticolo di Nichel. Sono dei punti di “sommazione” di molteplici onde termiche prodotte da molteplici atomi del Nichel che vibrano alla stessa frequenza… queste frequenze fornirebbero all'IDROGENO (come IDRURO?) la capacità di superare la barriera Coulombiana e di fare la fusione del suo protone al nucleo di Nichel (se ho ben capito). [ndr. sto chiedendo a Celani la verifica di questo e di altri punti del suo intervento]
La densità di potenza è altissima, e in alcune sue reazioni Celani ha superato i 1400 Watt per grammo di NICHEL, ossia superiore a quella dell'Uranio in fissione con il “cladding” di Zirconio. Anche se Celani non si sente di parlare di “realtà tecnologica”, in quanto non ha superato il 200% di resa per due settimane.
Celani ha lavorato tantissimo con il grande scienziato giapponese Arata. Il governo giapponese ha finanziato abbondantemente non soltanto quelle ricerche ma anche quelle di tre gruppi esteri che hanno avuto il PIENO ACCESSO al laboratorio di ARATA.
Celani ha potuto eseguire vari tipi di esperimento e misura, anche quelli “più pazzi”.
Tra questi gruppi c'era il MIT e quello del INFN (di Celani e …).
ARATA lavorava con il DEUTERIO… ma essendo l'importazione e la produzione del Deuterio proibita dagli accordi di pace, doveva auto-raffinarlo con il ciclo Iodio-Zolfo.
Arata ebbe eccessi di potenza anche di 60 Watt, facilmente misurabili. Il miglioramento rispetto a Fleishman e Pons si ebbe quando Arata abbandonò il tradizionale elettrodo per una lamina. Non solo, le lamine perfettamente piatte, lucide, NON FUNZIONAVANO BENE. Andavano bene delle lamine piuttosto rugose, porose, ecc.
Insomma, doveva aumentare la superficie di contatto tra Palladio e Deuterio.
Quando Celani tornò in Italia, modificò gli esperimenti (assieme a Preparata) e cominciò ad utilizzare fili di Nichel e Idrogeno ad alta pressione (eliminando l'acqua, l'ossigeno e l'ossonio)
Si rese conto che la potenza aumentava utilizzando nichel molto poroso. Tornò in Giappone. Lì Arata cominciò a fare degli esperimenti con Nichel di ogni dimensioni possibile. Scoprì che con il Nichel nanomerico in aggregati di meno di 20 ångström si avevano le migliori reazioni.
Anzi, la reazione avveniva (anche se non potente) anche a temperatura ambiente.
In quanto ai GAMMA essi sono un prodotto finale della reazione, non desiderato da Celani, di cui si può fare a meno.
Applicando radiofrequenza (microonde) alla polvere (non ho capito se quella di Rossi o la sua), si aveva un imponente produzione di raggi gamma, che Celani non vuole e non considera utili.
In quanto al catalizzatore, per lui sono metalli come il PLATINO o il PALLADIO (devono resistere a dei micro-punti dove il calore arriva a migliaia di gradi, ionizzando l'idrogeno)
Celani parla di REALTà SCIENTIFICA DEL PROCESSO.
Celani dice che attualmente i greci della Defaklion hanno superato Rossi, dal punto di vista tecnologico. [ndr. altri ritengono che Defkalion abbia messo insieme un bel telaio e una bella carrozzeria… ma non abbiano il “motore”].
Dice che questo atteggiamento di segretezza è “stupido” [ndr. Celani è comprensibilmente risentito 1) di non essere stato invitato alla demo del 28 ottobre scorso e 2) della risposta negativa di Rossi alla proposta di test indipendente sotto egida Infn], e che alla fine, proseguendo su questa strada non avrà il trionfo scientifico e industriale che merita davvero. Secondo Celani, Rossi arriva a rese attorno al 600%.
3/3. Contributo di GPT
La conferenza Choerence 2011 si è tenuta presso la casa dell’aviatore a Roma il 14 dicembre dalle 14.00 alle 20.00 circa. L’atmosfera è stata per la maggior parte del tempo cordiale e in qualche modo informale, nel senso che gli stessi oratori, quando non al tavolo principale, si sedevano insieme con il pubblico, non solo nelle prime file. La platea era formato per una metà da curiosi/appassionati e per il resto da professori, assistenti; non mancava anche qualche studente di fisica dell’università La Sapienza.
Una prima nota di colore è proprio questa: da qualche intervento sia degli organizzatori che degli oratori, si è capito che era stata chiesta più volte la disponibilità di aule o spazi nella Sapienza stessa, ma per “baronie” (o così definite) non si è mai riusciti a svolgerla in quei luoghi (neanche negli anni passati).
Roma, Coherence 2011 – intervento U. Mastromatteo (foto GPT)
Gli argomenti trattati hanno spaziato dalla problematica/sostenibilità dell’utilizzo di combustibili convenzionali per produzione di energia con Ubaldo Mastromatteo, passando poi grazie a Francesco Celani ad un excursus sulla storia della fusione fredda/LENR; si è parlato con Stefano Bellucci di nanotecnologie e applicazioni biomedicali delle stesse (nano tubi di carbonio ed altro), abbiamo assistito ad una frizzante esposizione del fisico teorico indiano (del gruppo di Preparata) Yogendra Srivastava, ed una meno brillante presentazione di Giuseppe Quartieri e Piero Quercia (su un batterio trovato nella soluzione di acqua e deuterio di Celani).
Punto interessante (o quanto meno ben fatta) è stata l’esposizione sulle contaminazioni ambientali, riscontri in campo e paralleli tra Chernobyl e Fukushima da parte di Paolo Pasquinelli (simpatico Livornese), ed anche la presentazione di Sergio Bartalucci (INFN Frascati) sulle ricerche e scoperte di batteri [ndr. vedi link sopra] in grado di purificare acque/terreni contaminati da scorie radioattive tramite la loro precipitazione (in pratica da disciolte, i batteri le fanno aggregare e precipitare a fondo come dei Sali che possono poi essere rimossi).
Non è mancato qualche esagitato tra il pubblico, con commenti del tipo “il Morbo di Morgellons è causato dai nanotubi di carbonio data la somiglianza delle strutture” oppure “ne uccide più il benzene e i PM10 dell’uranio” (quindi viva l’atomica?), ma per la maggior parte le domande erano a tema e pacate.
Notizie strettamente pertinenti al mondo Fusione Fredda:
Celani ha dato una notizia su un nuovo esperimento che ha in corso da un paio di settimane (spero ci ragguagli con qualche dettaglio il prima possibile) a suo dire molto interessante come risultati, ma ancora in fase embrionale; ha poi dichiarato che si è reso pienamente disponibile verso sia Rossi che Defkalion per fare prove indipendenti e gratuite; Rossi gli ha detto che non vuole in quanto lui (Celani) è troppo bravo e quindi in grado di scoprire il suo “segreto”, Defkalion è rimasta possibilista, ma più in là nel tempo. A mio avviso entrambe le affermazioni sono alquanto ridicole e prodrome di “fregature”, giuro di volermi sbagliare ma…
Roma, Coherence 2011 – intervento G. Quartieri (foto GPT)
Quartieri è convinto del fatto che se l’E-Cat funziona, che l’esercito americano lo userà per risolvere i grossi problemi tecnico logistici e di costo per lo spostamento dei mezzi (a mio avviso ha senso quello che dice) e ha detto in un inciso breve di aver saputo di questi 10 E-Cat venduti all’esercito americano da parte di Rossi.
Tra le righe della conferenza si voleva parlare di memoria dell’acqua, ed altri fenomeni similari (a volte a sfondo un po’ esoterico per chi come me non è interessato all’argomento), il buon fisico Indiano è stato un esempio di quanto rammento, dato che l’inizio della sua presentazione è partito con i “misteri della proprietà dell’acqua”, ma poi a dire il vero si è ripreso, spaziando su teoria della coerenza, funzioni d’onda e equazioni differenziali di tutto rispetto. [ndr. A mio avviso il “muro di pregiudizio” sulla cosiddetta memoria dell'acqua è destinato a cadere presto, a seguito di nuovi ricerche ed evidenze scientifiche. La mancanza di accettazione mi pare nascere in primis dalla difficoltà di inserire tra il campo delle reazioni chimiche e quello delle reazioni nucleari un nuovo dominio in cui – come diceva preparata – l'organizzazione coerente di atomi/molecole consente fenomeni altrimenti non spiegabili, al momento attuale, dalla scienza mainstream… in parole povere l'acqua sarebbe in grado di registrare “informazioni elettromagnetiche” a dispetto del limite “fisico” imposto dal numero di Avogadro].
Non mi dilungo oltre, un unico commento finale complessivo: interessante, ma border line per poter essere strumentalizzata (bravi gli organizzatori a non cedere alla tentazione “esoterica”). Sulla fusione fredda in sé e per sé rimango con un commento fatto “off line” da Matromatteo: “Qualcosa di sicuro c’è, ma non è né stabile né replicabile al 100%; in pratica a quanto si vede non utilizzabile in maniera industriale ancora”, questo mi torna infatti ogni volta che si parla di stabilità/efficienza e soprattutto replicabilità garantita (quindi utilizzabilità industriale) non so perché ma vedevo le persone mettersi sulla difensiva…
L’unico che afferma “tutto OK” è Andrea Rossi, o di recente la Defkalion GT ma allo stesso tempo fanno tipo la “profumiera” (chi è di Roma sa di cosa parlo), ti fa sentir l’odore, ma poi… nonononono non te la fo’ veder!!
E allora… incrociamo le dita e facciamo rumore, il vero problema oramai è quanto focus (leggi soldi, finanziamenti et similia) si vuol mettere sul tema per velocizzarne la riuscita. Anche una piccola “sommossa popolare” su chi ha i segreti (se hai fatto 20 milioni di dollari, non dico tanto, ma un pezzo, magari vecchio, di E-Cat puoi darlo al DF di Bologna) non è che ci starebbe troppo male!!
14.33 – Per problemi di banda non sarà possibile trasmettere in streaming il convegno questo pomeriggio. Verrà registrato e messo on line nei prossimi giorni. A più tardi.
15.05 – Ho concordato con Mario Menichella di lasciare a Roy Virgilio lo spazio di intervento che mi era stato dedicato: sono curioso come tutti di conoscere le news su Piantelli. Io resto disponibile per la tavola rotonda, se ci saranno domande relative al ruolo che ha avuto il blog nel raccontare a tutti la storia in divenire dell'eCat.
15.40 – Quindici minuti all'inizio, la sala è già quasi piena.
16.03 – Visto che la sala è piena, il Prof. Marco Massai del Dipartimento di Fisica dell'Università di Pisa, moderatore del convegno, apre i lavori. Mario Menichella illustra ai presenti la storia recente dell'eCat.
16.13 – Riusciamo a contattare – via Skype – Andrea Rossi che si trova negli USA; risponde alle domande che gli pone di Mario Menichella; conferma che il lavoro per la realizzazione dell'impianto da 1 MW procede senza intoppi e che verranno rispettati i tempi di consegna previsti. Riguardo al brevetto europeo, spiega che spera che l'ingresso sul mercato a novembre dei primi eCat a uso industriale (patent pending) potrà dare una spinta alla concessione del brevetto. Per l'uso domestico e il rilascio delle certificazioni necessarie serviranno ancora un paio d'anni almeno. Andrea Rossi si congeda. Come lo aveva accolto con un grande applauso, allo stesso modo il pubblico lo saluta calorosamente.
16.32 – Inizia la proiezione dell'intervista realizzata da Mario Menichella al professor Sergio Focardi.
16.36 – Focardi ripercorre la sua lunga carriera accademica, i lavori in ambito di fisica particellare sperimentale fatti all'Università di Pisa, ENEA di Frascati e Brasimone, CERN di Ginevra e infine a Bologna.
16.40 – Dopo l'esperimento di Fleischmann e Pons – continua a ricordare Focardi – iniziò a collaborare con Piantelli e Habel alla fusione fredda. A Siena Piantelli poteva godere di finanziamenti che permisero l'effettuazione delle prime ricerche.
16.43 – I risultati raggiunti con Piantelli erano scientificamente interessanti, ma la loro scala (rapporto output/input = 2) era troppo piccola per potere pensare a produrre energia in modo economicamente vantaggioso.
16.45 – L'avvio della collaborazione con Rossi cambiò proprio la scala dell'effetto. Focardi spiega che le due innovazioni fondamentali introdotte da Rossi sono state l'uso della polvere al posto delle barrette di nichel e il catalizzatore segreto.
16.54 – Ricorda quando si recava da Bologna a Bondeno in treno e lo aspettava Rossi alla stazione; dopodiché andavano insieme a lavorare nel famoso capannone dove sono stati sviluppati i prototipi del reattore Ni-H Rossi-Focardi.
16.57 – Focardi ribadisce di non sapere a tutt'oggi spiegare il meccanismo (nucleare) che porta un atomo di Nichel a catturare un protone e trasformarsi in Rame, ma hanno trovato il Rame nei prodotti finali della reazione e questo è un fatto sperimentale.
17.03 – La temperatura di innesco della reazione è 60-70° C.
17.05 – Focardi spiega che in questi anni hanno fatto numerosi tipi di misurazione dell'energia prodotta, anche utilizzando circuiti idraulici chiusi.
17.08 – Focardi conclude dicendo che questa sorgente di energia può rivoluzionare il mondo: il Nichel è pressoché illimitato poiché il nucleo della terra (NiFe) è composto di Nichel (Ni) e Ferro (Fe). [ok, ma penso che potremo estrarre solo quello presente sulla crosta terrestre!]. 17.09 – Un lungo applauso saluta la fine dell'intervista.
17.11 – Prende la parola Francesco Celani che ringrazia Delta Energie, gli organizzatori e il pubblico presente. Spiega di avere cominciato a interessarsi di fusione fredda con l'obiettivo di dimostrare che si trattava di un abbaglio, ma di essersi poi convinto che il fenomeno era reale, anche se difficile da riprodurre in un primo momento. Riconosce inoltre che il problema della fusione fredda, oltre a quello della riproducibilità, è che in mezzo a molte ricerche condotte seriamente ce ne sono state altre inaffidabili che finivano con gettare discredito anche sulle prime, proprio per evitare questo è nata la ISCMNS di cui attualmente è vicepresidente.
17.16 – Sottolinea che soprattutto in questo ambito di ricerca le critiche preconcette servono solo a gonfiare l'ego di chi le fa. Tocca affrontare la materia con vero metodo scientifico e scetticismo, ma lo scetticismo deve accompagnarsi alla costruttività, non alla negatività.
17.20 – Celani classifica le reazioni conosciute che forniscono energia in 4 tipi:
17.23 – Racconta di un episodio in cui, durante un test di fusione fredda da lui condotto, si produsse un picco di energia inequivocabile e talmente alto, da dargli la certezza del fenomeno… il piccolo filo di palladio utilizzato presentava, a una successiva analisi al microscopio elettronico, modificazioni nanometriche importanti e non spiegabili dalle teorie correnti.
17.28 – Dopo avere parlato brevemente della fissione parla della fusione nucleare artificiale: calda, inerziale, fredda. La fusione fredda non avviene nel vuoto ma nella materia condensata, in particolare in un reticolo cristallino caricato di Idrogeno.
17.32 – Spiega come i principi della fusione fredda, ben noti e conosciuti in ambiti militari, siano utilizzati nella realizzazione di micro-bombe nucleari tattiche [vedi ad esempio qui e qui].
17.34 – Un punto di forza delle LENR è che producono radiazioni a bassa energia (non pericolose); un punto debole è che esistano centinaia di ipotesi di teorie per tentare di spiegarle, ma a tutt'oggi nessuna si è dimostrata risolutiva.
17.37 – Storicamente i filoni di ricerca principali nella fusione fredda sono due:
Palladio-Deuterio (Flieschmann e Pons);
Nichel-Idrogeno (Piantelli, Focardi, Habel).
17.40 – Ricorda che Fleischmann era il presidente della Società Internazionale degli Elettrochimici, non certo uno sprovveduto. Parentesi: pochi sanno che Pons è di origine italiana. L'annuncio che fecero nel 1989 non poteva essere gestita peggio: un disastro.
17.43 – In realtà il vero padre della fusione fredda è Yoshiaki Arata che cominciò a lavorarci sin dal 1958 con il deuterio in fase gassosa.
17.47 – Il primo insabbiamento clamoroso della fusione fredda risale già al 1989, ad opera della NASA. Solo nel 2003 si è scoperto che un report positivo di G. Fralick era rimasto “in un cassetto”.
17.50 – Altre prove della fusione fredda insabbiate si trovano ad esempio nelle ricerche di Giuliano Preparata all'ENEA. La collega De Ninno non ha potuto continuare quelle promettenti ricerche per totale taglio dei fondi.
17.53 – Arata è stato il primo, lavorando con polveri di Palladio, a capire che le reazioni di fusioni fredda aumentavano al ridursi della dimensioni delle particelle, ma fino a un certo punto: il range ideale è 5-15 nanometri. Misure più piccole diventano controproducenti,
17.56 – Celani illustra la ricerca che sta portando avanti con un gruppo di lavoro interdisciplinare, utilizzando depositi di nanoparticelle su fili lunghi e sottili di Pd in atmosfera gassosa di Deuterio ottenendo 400W/g a 500°C con buona riproducibilità. Ha lavorato anche con fili di Ni in atmosfera di Idrogeno ottenendo un rendimento altissimo pari a 1800W/g a 900°C per 5 giorni (!), ma ancora con difficoltà di replica.
18.01 – Anche Arata dal 2005 ha iniziato a utilizzare insieme a Pd e Zr anche il Ni. Queste ricerche sono state riprese negli USA da Brian Ahern che ha ottenuto 8W attorno a 500°C.
18.08 – Celani prende atto che i migliori ricercatori del settore finiscono col lavorare in laboratori militari (Los Alamos, Naval Research). Per questo viene naturale pensare che le campagne di denigrazione contro la fusione fredda da una parte, e gli investimenti militari sulla fusione fredda dall'altra siano due facce della stessa medaglia.
18.12 – L'interesse militare sembra giustificato soprattutto dalla possibilità di produrre trizio a costi molto bassi tramite la fusione (il trizio viene utilizzato per mantenere operative le testate termonucleari).
18.14 – Celani ha concluso il suo intervento. Prende la parola Massai e apre il dibattito con il pubblico. [Roy si è dovuto allontanare un momento, parlerà tra poco].
18.17 – Domanda dal pubblico: non è possibile che il catalizzatore di Rossi sia qualcosa di molto costoso che renda non economico il processo? Celani spiega che i catalizzatori per definizione hanno efficacia in quantità ridottissime. Massai obietta che il termine catalizzatore andrebbe riservato a fenomeni chimici. Celani risponde che l'ordine di grandezza nanometrico sembra cambiare le cose; inoltre esiste una sorta di effetto spillover in fisica…
18.21 – Prende la parola Roy Virgilio, appena rientrato in sala.
18.24 – Dette due parole sul suo libro, inizia a riferire le novità del gruppo di lavoro di Piantelli a Siena.
18.26 – La ricerca di Piantelli, dopo una pausa e la fine della collaborazione con Focardi, è ricominciata un paio di anni fa, grazie alla comparsa di un finanziatore, convinto a partecipare all'impresa dal funzionamento ininterrotto per due anni di due celle, sia pure con eccessi dell'ordine di poche decine di watt. Una nuova società Nichenergy [vd sito in costruzione www.nichenergy.com] è stata creata ad hoc 5 mesi fa [in evidente concorrenza alla Defkalion] e starebbe cedendo ad altre industrie i diritti per produrre diverse tipologie di reattore (di diverse dimensioni, più o meno potenti).
18.35 – La posizione di Piantelli è che non egli non è tenuto a pubblicizzare nulla; non intende fare dimostrazione tipo quelle che ha fatto Rossi; arriverà sul mercato con un prodotto maturo che si presenterà da sé [dunque alla fin fine la sua strategia è analogo a quello che ora segue Rossi].
18.37 – Piantelli non usa catalizzatori: solo Nichel e Idrogeno.
18.39 – Le prime celle che verranno messe in vendita saranno dell'ordine del Kw, dopodiché si effettuerà allo scale-up della tecnologia (realizzazione di reattori di dimensioni e potenza maggiori).
18.40 – Faccio un breve intervento, dopodiché prende la parola il giornalista di Focus, chiede a Menichella perché queste ricerche non siano state sottoposte a peer review e a Celani perché le misure sui gamma che effettuò il 14 gennaio vadano considerate un indizio a favore del reattore Rossi Focardi.
18.48 – La prima risposta ne implica diverse: difficoltà per la scienza non mainstream a sbarcare sulle “riviste”; cambio delle regole portato da internet; presenza di tecnologie sottoposte a segreto industriale. Inoltre Celani spiega che nella “cultura scientifica” vale la regola del “o pubblichi qualcosa o muori”, quindi pochi finiscono per sottoporre alle riviste articoli su effetti ancora non riproducibili al 100% che generalmente non vengono pubblicati.
18.53 – Rispetto alla misura sui gamma che prese a Bologna, Celani spiega che andò pronto a tutto… con 20 kg di strumentazione! I possibili trucchi potevano essere un cavo di alimentazione nascosto o del materiale radioattivo nel reattore. Con la sua strumentazione (a batteria, non attaccata alla rete) ha monitorato tutto il possibile. Entrambi i due rilevatori gamma che aveva portato a un certo punto hanno avuto un picco, mentre quello per rilevare disturbi elettromagnetici non aveva indicato nulla. Poco dopo Rossi ha annunciato che la reazione era partita.
18.58 – Identico segnale fu registrato quando la reazione fu bloccata.
19.06 – Dal pubblico chiedono a Roy se Piantelli non sia solo una copertura dietro cui agiscano altre persone e gruppi. Roy specifica che chiaramente ormai Piantelli, anche per l'età, non lavora più in prima linea, ma ha comunque un importante ruolo di supervisione. Inoltre aggiunge che Piantelli ha una teoria che, senza stravolgere i modelli attuali, è in grado di spiegare il fenomeno e che presto verrà pubblicata dall'Università di Siena.
19.10 – Dal pubblico prende la parola Milly Moratti, ricorda la “magnifica” figura di Giuliano Preparata e conferma, facendo riferimento anche alle ricerche di Srivastava, che le evidenze sperimentali della fusione fredda ormai ci sono.
19.13 – Sempre in riferimento alla teoria della coerenza di Giuliano Preparata, Celani spiega che funziona con materiale nanometrico (5-15 nanometri) e ha a che fare anche con il problema di Fermi, Pasta, Ulam (esistono tra l'altro degli studi di Fermi ancora secretati a fini militari).
19.21 – Altra risposta di Celani. La prova che la reazione sia nucleare, a oggi, ancora non viene da Rossi e Focardi, bensì dalle ricerche americane sulla produzione di Trizio. Le misure divulgate da Rossi (con produzione di vapore) non sono sufficientemente attendibili. Celani non ha dubbi sul fatto che l'eCat funzioni, gli unici dubbi che gli restano sono su quanto funzioni.
19.26 – Roy Virgilio ribadisce che non si sta parlando di fusione fredda (vedi teoria della coerenza di Preparata), ma di un altro tipo di LENR e ribadisce che Piantelli ha identificato una sequenza di eventi, molto complessa, in grado di spiegare con le teorie esistenti la produzione di energia da un sistema Ni e H.
19.44 – Il convegno si avvicina alla conclusione. è in corso il dialogo tra pubblico e relatori.
19.49 – Si chiede se esistano correlazioni tra terremoti e reazioni di fusione fredda. Celani risponde che è stata rilevata correlazione tra terremoti ed emissioni di trizio che potrebbe essere spiegata da fenomeni di fusione fredda.
19.51 – Su sollecitazione del pubblico si apre una parentesi sulle ricerche di Carpinteri e Cardone (fusione piezonucleare). Un ricercatore dell'INFN presente riferisce che la ricerca di Cardone è stata confutata da altre ricerche con strumentazioni più accurate. Si apre un piccolo dibattito dove ognuno resta sulle proprie posizioni!
19.56 – Il convegno si conclude un po' a tarallucci e vino, spaziando su vari temi, con grande apprezzamento dei numerosi intervenuti.