di Cloro
Gelmini sul Corriere del 11/09/09 : «Ci sono alcuni dirigenti scolastici e insegnanti, una minoranza, che disattendono l'attuazione delle riforme». In che senso disattendono? «Ad esempio vogliono mantenere il modulo anche se il modulo è stato abolito con il passaggio al maestro unico prevalente»
Ma razza di ignorantona da ignobel per la lingua italiana bistrattata, se sei tu che hai affermato che “le famiglie…devono poter scegliere …di lasciare i bambini a scuola…ovvero…tenerseli a casa”!
Sei tu Gelmini che hai parlato di “poter scegliere” se avere le 40 ore o i moduli col maestro unico e li hai previsti…cosa affermi ora? Sai cosa vuol dire “modulo”? Significa troncone orario curriculare. Che può adattarsi, o meno, alle esigenze delle famiglie che possono (per ora) scegliere per il proprio figlio il “tempo pieno”.
Mò s'incazza, la Gelmini, perché in Italia la maggioranza dei genitori che lavorano hanno ri-scelto il tempo pieno ovvero: il curricolo spalmato su 40 ore che richiede, per forza, l'apporto di due insegnanti. Ma è chiaro che la sciuretta che demolisce la scuola italiana pubblica per conto terzi, spara così, in un puro delirio propagandistico-elettorale, le sue cagate.
Quando iscrivi un bimbo alle elementari ti viene fornito un modulo (nel senso di foglio di carta, capito Gelmini?) con cui ti si chiede se vuoi far fare al pargolo 27, 30, o 40 ore. Ciò è previsto dalla legge che la stessa Gelmini ha fatto stilare, ma da una che conosce poco la lingua italiana non ci si può aspettare che sia al corrente di ciò a cui ha dato seguito, perché è ignorante e soprattutto perché c'è poco di suo in queste deliberazioni.
Ma la strolega dell'istruzzione (in suo onore 2 zeta, che ha sfregiato il suo ruolo anche solo con il suo stile creativo di stravolgimento dell'italiano scritto) non se lo ricorda e poiché i fondi stanziati per la scuola sono proprio pochini pochini, insufficienti diciamo, per i bisogni della scuola primaria italiana, cosa fa?
Colpevolizza i docenti, ovvio. Brunetta-mode. Se ai bambini bisognerà controllare il sederino quando tornano da scuola perché non ci avranno nemmeno più la carta igienica e rischiano infiammazioni durature, la colpa non è sua e della brutta gente presso cui zerbina e si fa foraggiare per mettere il suo nome sul più immenso saccheggio della scuola pubblica mai attuato negli ultimi 150 anni. No. La colpa è (naturlich) di dirigenti e docenti scolastici che non applicano la riforma.
Non ci vuole molto a capire che, avendo lasciato la possibilità di scelta, la maggioranza dei genitori che lavorano scelgono le 40 ore. E quindi il maestro unico non ci sta. E quindi il suo livore per non far risparmiare come il “padrone Berlusconi” desidera sull'istituzione scolastica italiana, si esprime prendendosela con chi? non con i genitori, che sono tanti e votano, ma con il personale scolastico (quel poco che è rimasto) che oggi lavora in condizioni di “attività estrema”: senza segretari, senza materiale, senza tecnici informatici, senza bidelli, senza mediatori culturali e – dulcis in fundo – senza insegnanti di sostegno.
Esprimere malcontento a scuola per le pessime condizioni in cui questa sciacquetta costringe a lavorare i docenti è ovvio che è “fare politica”. Quindi: “via i professori che fanno politica” (titolo dell'articolo del Corriere).
Chiaramente, l'abitudine alla menzogna nel popolo dele libertà vigilate è contagioso, dice Gelmini che la scuola è:
” un servizio che dovrebbe stare a cuore a tutti. Come gli ospedali”
Certo, Gelmini. Te e i tuoi accoliti la scuola la state facendo diventare proprio come gli ospedali. Come questi ospedali precisamente.