Sei precario e laureato? Diventerai emigrante! Cùntent?
Ieri ho assistito a una strepitosa puntata di Exit. La Ministr..za Meloni, alla domanda su come avesse votato sulla proposta di togliere 20 milioni ai rimborsi elettorali, che ammontano a circa 1 miliardo, per sovvenzionare borse di studio, ha risposto che ha votato NO perché era tutta demagogia e i soldi ai partiti servono per riavvicinare i giovani alla politica.
Quando è stato mostrato che i rimborsi sono 5 volte le spese sostenute dai partiti e che, grazie a una legge del 2006, i partiti prendono i rimborsi per tutti e 5 gli anni anche se la legislatura finisce prima, non ha più saputo cosa ribattere e dove guardare.
Davanti agli studenti ha dovuto ammettere di non essere laureata, e alla battuta di uno studente che in un cartello scriveva che per fare i ministri non è necessaria la laurea, ma per fare il precario sì, ha provato a impietosire la platea dicendo di avere smesso di studiare per lavorare, per scoprire che diversi tra i presenti erano studenti lavoratori.
Ci si è messo anche il buon Sallusti che non solo ha negato le difficoltà nel trovare lavoro in Italia, ma nella sua idiozia ha detto che se un 37 enne sta ancora a casa è perché ci sta bene perché una famiglia con due precari arriverebbe a prendere 2.600 euro al mese, pertanto potrebbe, se ne avesse voglia, comprare casa.
A questo punto bisognerebbe informarsi su che cosa consuma per avere visioni di questo tipo.
Ma il clou della puntata è stato un filmato di Berlusconi a un convegno dei giovani del Pdl dove, a parte le solite pagliacciate, a domanda seria di una ragazza che chiedeva come avrebbe risolto il problema della disoccupazione, ha risposto che praticamente dovevano iniziare a cavarsela da soli, e il grande suggerimento è stato quello di andare a lavorare all’estero.
Il grande statista, il miglior presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni vuole risolvere il problema della disoccupazione in italia facendo emigrare tutti i disoccupati. Applausi a scena aperta.
Vita da precari... (La Scuola ai tempi della Gelmini)
Non è un Reality ma la dura Realtà, di un Precario.
Euristeo proviene da un paese della Calabria (Rossano Calabro) e da circa 10 anni lavora nella scuola come precario tra Forlì e Cesena. Fino allo scorso anno è sempre stato nominato con incarico annuale e quindi riusciva ad organizzarsi di conseguenza. Quest’anno Grazie ai disastrosi tagli Gelmini ha ottenuto solo 26 giorni di supplenza e questo gli ha comportato un disagio enorme.
Con 26 giorni di supplenza pagati a 40 euro al giorno netti è impensabile andare in albergo (il più economico è almeno di 30 euro al giorno) ma del resto nessuno affitta una camera per un periodo di tempo così breve. Quindi l'unica sistemazione che gli è rimasta è stata quella di accamparsi in una tenda, con il freddo e tutti i disagi che comporta un alloggio di fortuna come quello che ha trovato.
Oggi questa è la situazione della maggior parte dei lavoratori precari della scuola che a vario titolo non sono stati messi in condizione di poter lavorare in modo tranquillo e sereno.
Euristeo Ceraolo tiene a precisare che verso i suoi confronti è scattata una corsa di solidarietà tra i suoi colleghi offrendogli riparo per la notte (..e qui coglie l'occasione di ringraziarli pubblicamente: Edmondo, Monia, Giulia e Vicenzina). Ora si trova nella Sede Caritas di Forlì, che ha risposto prontamente alla sua richiesta di aiuto e che ringrazia. Il suo contratto presso l' I.T. per Geometri di Cesena scadrà il 16 ottobre e poi il problema è sempre lì alla prossima chiamata sperando che sia più lunga di un mese.
Giorgio Stracquadanio, deputato PDL e consulente politico di Maria Stella Gelmini, viene intervistato da RaiNews24.
Giorgio Stracquadanio dice: «Fino all’anno scorso, dipendevano dal Ministero della Pubblica Istruzione 1 milione e 300 mila persone. Il piano di riduzione prevede che in 3 anni si passi a 1 milione e duecentomila. Come si attua e perché si attua questa riduzione? Uno, si attua perché essendoci meno studenti, occorrono meno insegnanti.»
Ma non è Pereira..
Giorgio Stracquadanio dice che ci sono meno studenti. Ma è vero? Ecco i dati per l’anno scolastico 2009/2010:
Scuola materna: per la prima volta supereremo il milione di bambini. 28 mila in più dell’anno scorso. Una media di quasi 24 bambini per classe.
Scuola media: da settembre ci saranno 18 mila studenti in più. Contestualmente, ci saranno ben 120 classi in meno.
Scuola superiore: Dai 21,8 alunni per classe dello scorso anno, si passa a 22,1 alunni. Ci saranno classi con più di 30 alunni, esclusi uno o più eventuali alunni disabili.
Disabili: sarà l’anno record per la presenza di alunni disabili: oltre 178 mila contro i 176.000 dell’anno scorso. Gli insegnanti di sostegno, tuttavia, restano invariati: 90.469.
Giorgio Stracquadanio dice: «Il giornalismo italiano è quello che questi numeri non dice.»
O è lui che questi numeri non li dà?
Giorgio Stracquadanio dice: «Quello che deve essere chiaro a tutti è che la scuola ha smesso definitivamente di essere un ammortizzatore sociale, quello per il quale si va a scuola non perché si ha una vocazione a insegnare, si fa un concorso e lo si vince, ma per cui si cerca un posto qualunque e si spera in una sanatoria.»
Giorgio Stracquadanio dice che i precari non hanno vinto nessun concorso, e che scelgono la scuola come si sceglierebbe un posto qualunque. Ma è vero?
Nella scuola lavorano due tipologie di precari: quelli abilitati e quelli non abilitati. In entrambi i casi, sono inseriti in graduatorie stilate sulla base di titoli posseduti e quindi di una professionalità ritenuta idonea al ruolo da ricoprire. I precari abilitati hanno sostenuto un concorso, e in alcuni casi anche un corso propedeutico della durata di 1 o 2 anni, per ottenere l’abilitazione, ossia quel titolo con validità ministeriale che permette di essere inseriti nelle graduatorie ad esaurimento. I concorsi e i corsi per accedere a tali graduatorie, stilate per assegnare contratti a tempo indeterminato e determinato nella scuola, sono stati organizzati dallo stesso Ministero dell’Istruzione, con la partecipazione delle università che hanno certificato conoscenze e competenze idonee per l’insegnamento di una precisa materia.
I precari abilitati hanno effettuato un lungo percorso verso il ruolo – l’assegnazione di una cattedra a tempo indeterminato. Hanno acquisito conoscenze e competenze specifiche, certificate, in anni di servizi svolti anche in scuole diverse, spesso non percependo che 10 mensilità annuali.
Giorgio Stracquadanio dice: «Ci dobbiamo interessare a lungo di una cena a cui partecipa il presidente del Consiglio.»
Una cena, caro Stracquadanio, cui parteciparono:
Silvio Berlusconi (presidente del Consiglio);
Angelino Alfano (Ministro della Giustizia);
Niccolò Ghedini (avvocato di Berlusconi e parlamentare PDL)
Carlo Vizzini (presidente commissione Affari Costituzionali al Senato della Repubblica)
Luigi Mazzella (giudice della Corte Costituzionale)
Paolo Maria Napolitano (giudice della Corte Costituzionale)
Il 6 ottobre 2009 la Consulta giudicherà sulla legittimità costituzionale del Lodo Alfano, che rende immuni le quattro più alte cariche dello stato dalla mano della giustizia. Il lodo Alfano porta il nome del commensale n°2; è stato scritto in toto, in parte, o con la fondamentale consulenza del commensale n°3; è già servito a salvare il commensale n°1 dal processo per corruzione sul caso Mills, e verrà votato dai commensali n°5 e n°6. Potrebbe essere stata l’ultima cena. L’ultima del nostro ordinamento democratico.
Giornalista: «Che cosa consiglia al professore qui presente (ndr: un insegnante precario di educazione fisica) che dopo 25 anni si trova a rischio di perdere il posto di lavoro?»
Giorgio Stracquadanio dice: «Io in questo momento sono un deputato. Tra 4 anni potrei non esserlo più. Sono un giornalista e non ho nessun giornale che mi attende. Non ho nessuna aspettativa. Cosa mi consiglia lei di fare, nel caso in cui io non venissi ricandidato, rieletto e perdessi il lavoro? Di darmi da fare a cercarne un altro. O sbaglio?»
Caro Giorgio Stracquadanio, …sbagli!
Fra 4 anni, al termine della legislatura, avrai la tua pensione da parlamentare. Hai idea di quante famiglie di precari ci vivrebbero?