22:01 – 07/09/10 – Prof, Portiamo a Scuola la Storia Censurata?

Osceola, Capo Seminole
Osceola, Capo Seminole

Di Jacopo Fo

La mia lettera al Ministro Gelmini sul Fatto online ha ottenuto più di 1500 segnalazioni su Facebook oltre a centinaia di commenti positivi. Moltissimi da parte di insegnanti.

Mi chiedo allora se c’è oggi l’interesse a condurre insieme un esperimento. Non possiamo pretendere di cambiare la scuola con i tempi e i governanti che corrono… Ma possiamo costruire insieme delle esperienze che possano coinvolgere gli studenti e creare momenti di studio diverso.
Immagino ad esempio un lavoro che coinvolga classi di diversi istituti, in diverse città che collaborino insieme su un’unica ricerca arrivando a produrre un lavoro, un prodotto multimediale che potrebbe ottenere un buon successo al di fuori della scuola.

Un grande tema potrebbe essere Il futuro delle ecotecnologie. Siamo nel bel mezzo di una rivoluzione paragonabile solo a quella del computer. Le innovazioni avanzano a velocità sorprendente. Decine di nuove soluzioni sono sperimentate su scala mondiale. Nel deserto del Sahara, ad esempio, si sta iniziando la costruzione del più grande impianto fotovoltaico del mondo. E si sta sperimentando la produzione di biodiesel sfruttando piante che non sono alimentari e che crescono in terreni desertici, appunto, inutilizzabili per l’agricoltura alimentare.

La Libera Università di Alcatraz potrebbe appoggiare questo lavoro fornendo informazioni e contatti con ingegneri e ricercatori.

Un simile lavoro potrebbe lanciare una ricerca collettiva sulle tecnologie del futuro, potrebbe essere interessante e molto utile per far circolare informazioni sull’efficienza energetica anche nel nostro Paese che è un po’ arretrato.

Gli studenti non solo potrebbero informarsi ma anche sperimentare le loro capacità di diventare comunicatori e impegnarsi in prima persona nella battaglia per la diffusione di queste nuove tecnologie in Italia.
Si tratta di un tema appassionante e poco conosciuto che riguarda da vicino i ragazzi: come sarà il mondo tra 5 anni?

Come posso contribuire oggi al mio futuro benessere dandomi da fare per far conoscere le ecotecnologie?

Un altro tema che sarebbe appassionante sviluppare è quello della storia sconosciuta delle rivolte degli schiavi in Sudamerica. Una pagina di storia censurata. La ribellione degli schiavi che vivevano incatenati nelle miniere del Rio della Plata. Inventarono la Capoeira, attaccarono e vinsero gli schiavisti, liberarono 30 mila schiavi e poi si ritirarono nel cuore dell’Amazzonia dove vissero liberi per 250 anni, senza contatti con gli uomini bianchi. Furono scoperti negli anni ’50 da una spedizione di antropolgi. Questi schiavi ribelli vengono chiamati Kalunga, i loro villaggi Quilombos.

Sarebbe interessante produrre una ricerca su questa storia sconosciuta, che porti alla realizzazione di un lavoro multidisciplinare formato da testi, disegni, video, realizzato da più classi in collaborazione tra loro. E questo lavoro potrebbe coinvolgere anche alcuni professionisti di supporto. Ad esempio, stiamo realizzando un progetto analogo sugli Indiani Seminole, che riuscirono a resistere ai colonialisti per 500 anni e non furono mai sconfitti. A questo progetto hanno aderito Dario e Franca, Stefano Benni, i Modena City Ramblers, i Sud Sound System, Elena Ledda, Nando Citarella e decine di persone che collaborano via web (ci incontreremo a Alcatraz l’11-14 novembre per mettere in scena tutto quello che abbiamo preparato).

Un’altra idea che sarebbe interessante sviluppare è quella di creare un laboratorio interclassi che racconti, sempre in modo corale, usando i media più disparati, la controstoria dell’unità d’Italia, giusto nel 2011 corre il centocinquantennale…

E’ ormai noto che le cose non andarono come ci raccontano i libri di storia, e che dietro gli ideali dell’Italia unita si nascose un’operazione di rapina delle ricchezze finanziarie ed economiche del Regno delle Due Sicilie.

Mi piacerebbe aprire un dibattito su queste o di altre idee concrete per iniziative nelle scuole, che potrebbero essere utili per mettere in collegamento insegnanti e studenti amanti dell’avventura…

Lancio quindi l’idea di discuterne nello spazio dei commenti a questo articolo.

Le scuole stanno per iniziare… E’ il momento di preparare un anno scolastico sfolgorante!

21:00 – 10/07/09 – A colpi d'ascia sulla scuola pubblica.

Tutti in fila per il sussidio
Tutti in fila per il sussidio
La Gelmini con una mano brandisce l’ascia per sfoltire gli organici di fatto (circa cinquemila posti in meno) e con l’altra sguaina la Legge 133 per mandare a casa 1.294 persone tra bidelli, segretari e tecnici. Intanto Tremonti ripesca la norma sui 40 anni di contributi utili al pensionamento forzato. E sono altri settemila posti in meno.

Le riforme scolastiche si fanno, da qualche anno a questa parte, con l’accetta. Un occhio al contenimento della spesa pubblica, l’altro ben serrato per non vedere gli effetti devastanti di tagli, riduzioni di orari, soppressioni di cattedre, razionalizzazioni territoriali. E’ che sulla carta i conti tornano e l’obiettivo è raggiunto, ma le implicazioni reali, oggettive di questa drastica riduzione di risorse economiche e umane sono inquietanti e delineano uno scenario desolante.

BUONE VACANZE – A settembre si preannuncia una ecatombe di posti. Sarà un autunno nero soprattutto per migliaia di precari. Il divario tra l’organico di diritto e quello di fatto si è ulteriormente allargato tanto da aver portato ad una compressione di altri 5mila posti a fronte delle 36.850 unità già soppresse, per un totale complessivo di 42mila posti. Tradotto nella pratica lavorativa, questo significa che diminuiranno le supplenze annuali ed ogni altra opportunità di occupazione a tempo determinato. Vuol dire anche che molti docenti dovranno cambiare sede, con le dovute ripercussioni sul fenomeno del pendolarismo e che molti altri resteranno a casa perché avviati forzatamente al pensionamento.

I MIEI PRIMI 40 ANNI – Al riguardo, interviene un prossimo maxiemendamento governativo in cui verrà riproposto il pensionamento con 40 anni di contributi. Intorno a questa questione si è molto dibattuto ultimamente perché molti docenti, in virtù di questo provvedimento, hanno ricevuto una lettera dal Ministero che notificava loro l’uscita dal mondo lavorativo. E senza tanti giri di parole. Una successiva circolare di rettifica ha indotto moli insegnanti a fare ricorso, confidando nell’opportunità offerta dalla riforma Brunetta che, invece, prevede il pensionamento dopo 40 anni di servizio effettivo. Uno spiraglio per tutti quei docenti che non hanno gradito l’aut aut del governo.

CONTROTENDENZE – Ma non basta. I tagli riguardano anche bidelli, personale di segreteria, tecnici di laboratorio. Una drastica riduzione di personale preannunciata dalla Legge 133. Anche in questo caso, i tagli saranno assorbiti, in parte, dai pensionamenti anticipati e graveranno principalmente sui precari con contratti in scadenza. Il provvedimento incide anche sulle singole realtà scolastiche visto che la riduzione del personale non garantisce, a fronte di una popolazione scolastica in aumento, un servizio efficace e funzionale ai bisogni dell’utenza. Vedremo cosa succederà nel proseguo. L’estate è ancora lunga e hai voglia a modificare, rivedere, correggere, architettare. Aspettiamo, mentre matura l’ennesima stangata ai danni della scuola pubblica.

Fonte: A colpi d’ascia sulla scuola pubblica : Giornalettismo.