12:46 – 27/01/11 – Tremonti: Come ti Frego i Questuanti della Scuola…

Di Davide Suraci.

Dallo sblocco degli scatti stipendiali per il 2010, 2011 e il 2012 (quelli bloccati dal comma 23 art. 9) con cui i sindacati sbandieravano la conquista della restituzione del maltolto da parte della cricca tremontiana siamo adesso giunti alla truffa organizzata in grande stile.

Coloro che hanno ottenuto lo scatto stipendiale fra il 2008 e il 2010, dal mese di Gennaio 2011 hanno avuto l'amara sorpresa (chi non se ne è accorto vive felice) di ritrovarsi la voce stipendiale contrassegnata come “KA08 STIPENDIO TABELLAREcon una data di scadenza rinviata di ulteriori 2 anni (es. chi ha avuto lo scatto nel settembre 2010 se lo vedrà rimandato nel 2018 anziché nel 2016).

Medesima sorte anche per la voce “677/001 RETRIBUZIONE PROFESSIONALE DOCENTI“.

Nel mese di dicembre 2010 i dati relativi alle scadenze (stipendio tabellare e retribuzione professionale docenti) indicati sul cedolino erano al loro posto, adesso moltissimi docenti se li ritrovano maggiorati di due anni.

Secondo una approssimativa valutazione dovrebbero trovarsi in questa situazione oltre 300.000 dipendenti del Ministero dell'istruzione: le cifre mediamente perdute a fine carriera si aggirerebbero (sempre in via approssimativa) intorno ai 15-25mila euro per ogni dipendente con anzianità media di 9 anni e di circa 19mila euro per coloro che hanno raggiunto i 35 anni di servizio, mentre l'incremento del costo della vita completerà la razionalizzazione del bilancio iniziata da Tremonti.

Lascio a voi ogni considerazione.

20:32 – 10/01/11 – Scatti Anzianità Personale Scuola: Tremonti Firma il Decreto.



10 Gennaio 2010 – Il ministro Tremonti ha firmato oggi il decreto che consente il recupero degli scatti di anzianità del personale della scuola. Di seguito una dichiarazione di Francesco Scrima, segretario generale della CISL Scuola.

Il decreto interministeriale che consente il pagamento degli scatti è stato firmato oggi in via definitiva dal ministro Tremonti, in coerenza con le intese che avevamo raggiunto al termine di un serrato confronto sulle misure straordinarie varate l’estate scorsa. Il testo è quello già presentato ai sindacati il 18 novembre al MIUR, firmato dal ministro Gelmini e quindi trasmesso al MEF per la controfirma. Un iter reso più complesso dalla concomitanza di tanti altri provvedimenti di fine anno, ma che oggi è pienamente concluso.

La CISL Scuola, che molto ha lavorato, insieme alla CISL, per trovare le intese necessarie a risolvere una questione così delicata e complessa, non può che esprimere grande soddisfazione per una firma che fa chiarezza anche rispetto a tanta disinformazione diffusa in modo superficiale, e non di rado strumentale, nei giorni scorsi.

Le modalità concordate per il recupero degli scatti sono state da noi ripetutamente illustrate e commentate con dovizia di particolari: il decreto riprende coerentemente quanto convenuto, ristabilendo la validità del 2010 ai fini della maturazione degli scatti e ponendo le premesse per un analogo intervento negli anni 2011 e 2012.

E’ sorprendente come molti, con malcelato fastidio per un esito che forse preferivano non vedere raggiunto, nella perversa logica del “tanto peggio tanto meglio”, si impegnino oggi soprattutto a ricercare e a evidenziare i presunti limiti dei risultati che abbiamo raggiunto: risultati che in ogni caso valgono infinitamente di più del nulla fin qui prodotto da chi ha scelto altre e diverse modalità di misurarsi col Governo sul difficile terreno dei provvedimenti di emergenza.

Così come sorprende – ma non troppo – la disinvoltura di chi definisce un “pateracchio”, in questi giorni, quello stesso decreto che in precedenza aveva indicato, nel tentativo di intestarsi meriti mai avuti, come “importante risultato”.

Con lo stesso impegno profuso fino ad oggi la Cisl Scuola incalzerà ora l’Amministrazione perché si dia puntualmente seguito, con le modalità concordate e riportate nel testo del decreto, al successivo previsto recupero anche degli anni 2011 e 2012 ai fini della maturazione delle progressioni stipendiali“.

Roma, 10 gennaio 2011

Dichiarazione di Francesco Scrima, Segretario Generale CISL Scuola.

Fonte: TerritorioScuola – Gente di Scuola!!! (Robots)

19:18 – 06/06/10 – Blocco degli Scatti stipendiali del Personale della Scuola.

Manovra Economica Finanziaria 2010: il giro di vite sulla scuola. Effetti blocco scatti stipendiali. Art. 9, decreto legge 78/2010.

La manovra economico-finanziaria 2010 è stata varata lunedì 31 maggio 2010 ed è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale serie generale n. 125 del 31 maggio 2010, supplemento ordinario, sotto la denominazione: DECRETO-LEGGE 31 maggio 2010, n.78 “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”.

L’art. 9, Contenimento delle spese in materia di impiego pubblico, del detto decreto colpisce in maniera pesante il personale della scuola. In particolare viene disposto:

  • – il blocco dei trattamenti economici dei singoli dipendenti per gli anni 2011-2013 ai livelli del 2010, con la sola aggiunta dell’indennità di vacanza contrattuale;
  • – il blocco dei posti dei docenti di sostegno sui livelli dell’anno scolastico 2009-2010, salvo deroghe per casi gravi;
  • – l’eliminazione, senza possibilità di recupero, del triennio contrattuale 2010-2012, fatta salva l’indennità di vacanza contrattuale, che non è pensionabile;
  • – l’eliminazione dalla progressione di carriera del personale della scuola (docenti ed ATA) degli anni 2010-2012.
  • – la rinegoziazione della Retribuzione Professionale Docente (RPD) e il CIA degli ATA al termine del triennio: si tratta di un chiara minaccia di ulteriore taglieggiamento degli stipendi del personale della scuola.

Il danno economico per tutto il personale è gravoso: proponiamo al riguardo un prospetto distinto per ordine e grado di scuole in cui sono evidenziati gli effetti degli incrementi stipendiali perduti dai docenti per effetto del decreto.

«Un furto legalizzato, questo Governo si vergogni». Così il coordinatore nazionale della f.g.u., Rino Di Meglio, ha commentato la manovra finanziaria del Governo , che colpisce in modo durissimo e discriminatorio il personale della Scuola.

18:10 – 16/01/10 – Aumenti ai prof. di religione: la sorpresa di Tremonti..

Nella busta paga del mese di maggio troveranno circa 220 euro in più.

SCATTI stipendiali per gli insegnanti, ma solo per quelli di religione. Lo ha stabilito il ministero dell’Economia lo scorso 28 dicembre. Mentre i sindacati della scuola sono alle prese con un complicato rinnovo del contratto in favore di tutti i docenti e gli Ata amministrativi, tecnici e ausiliari della scuola, alla chetichella quelli di religione nella busta paga del mese di maggio troveranno una gradita sorpresa: il “recupero” degli scatti del 2,5 per cento per ogni biennio, a partire dal 2003 sulla quota di retribuzione esclusa in questi anni dal computo. Supplenti compresi.A spiegare la portata del provvedimento, che porterà nelle tasche degli interessati un bel gruzzoletto, è lo Snadir il sindacato nazionale autonomo degli insegnanti di religione.

“Gli aumenti biennali per gli insegnanti di religione, che in precedenza venivano calcolati nella misura del 2,5 per cento del solo stipendio base, dovranno ormai ammontare al 2,5 per cento dello stipendio base comprensivo della Indennità integrativa speciale”. Una cosetta di non poco conto visto che l’Indennità integrativa speciale rappresenta circa un quarto dell’intera retribuzione dell’insegnante e che gli anni da recuperare sono tanti, quasi quattro bienni.

Quanto basta, e avanza, per riaccendere la polemica sui privilegi assegnati dallo Stato in questi ultimi anni ai docenti di religione cattolica: accesso alla cattedra su segnalazione dell’ordinario diocesano, assunzione sulla base di un successivo concorso riservato, passaggio ad altra cattedra in caso di perdita del requisito per insegnare la religione l’attestato dell’ordinario diocesano e scatti biennali anche per i precari. “Mentre il ministro Tremonti a dicembre ricorda alla Curia che presto saranno liquidati gli scatti biennali di anzianità al personale docente di eligione con incarico annuale o di ruolo, che non ha mai richiesto tale indennità sotto forma di assegno ad personam, permane, purtroppo, il silenzio verso tutto il restante personale precario”, dichiara Marcello Pacifico, presidente dell’Anief l’Associazione nazionale insegnanti ed educatori in formazione.

La questione è di particolare attualità perché una sentenza della Corte di giustizia europea del 2007 ha riconosciuto, secondo il principio di non discriminazione, il diritto agli scatti di anzianità anche a favore dei precari. E da allora sono diverse le associazioni di insegnanti italiane e sindacati che hanno intrapreso la via giudiziaria per farsi riconoscere questo diritto. Ma, ancora, non si sono visti i risultati.E mentre migliaia di precari di lungo corso sono in attesa di un riconoscimento economico.

Folgorato sulla via di Damasco, il ministero dell’Economia, scrive: “A seguito degli approfondimenti effettuati in merito all’oggetto, si comunica che questa Direzione ha programmato, sulla mensilità di maggio 2010, le necessarie implementazioni alle procedure per il calcolo degli aumenti biennali spettanti agli insegnanti di religione anche sulla voce IIS Indennità integrativa speciale, ndr a decorrere dal 1 gennaio 2003”.

Il diritto agli scatti biennali in favore degli insegnanti di religione è stabilito da una legge del 1980, che poteva anche avere un senso: siccome i docenti di religione erano precari a vita, non era prevista cioè la loro stabilizzazione, era necessario stabilire un meccanismo per aggiornare loro lo stipendio. Ma poi nel 2005 arrivò il concorso e l’immissione in ruolo.

E mentre per i precari della scuola non è previsto nessun aumento di stipendio in relazione all’anzianità di servizio, quelli di religione conservano questo trattamento: incremento del 2,5 per cento ogni due anni. Secondo alcuni calcoli effettuati dai sindacati il caveau potrebbe valere 220 euro in più in busta paga, arretrati esclusi. Niente male per quasi 12 mila insegnanti di religione a tempo determinato attualmente in forza alle scuole italiane. Per il rinnovo del contratto degli insegnanti, invece, i sindacati hanno chiesto un aumento di 200 euro mensili da erogarsi in tre anni, ma il ministro della Pubblica amministrazione è disposto a concederne appena 20. E non solo. Vorrebbe agganciare gli aumenti di stipendio dei docenti al merito.

Fonte: La Repubblica.