23:31 – 23/11/10 – Ecco Dove Finiscono i Soldi per la Scuola Pubblica…

Segnalato da: Francesco Casale.

Dopo gli 800 mila euro per la scuola della SENATRICE MAURO, DELLA LEGA NORD, ecco in arrivo altri soldini per una scuola che dal suo statuto, tutto mi sembra tranne che sia statale. Che ci sia ancora lo zampino di Bossi e Company?

CIPE (Comitato Interministeriale Programmazione Economica).

ESITO DELLA SEDUTA DEL 18 NOVEMBRE 2010.

Assegnazione di 400 mila euro alla Scuola Europea di Varese a valere sul Fondo infrastrutture ex articolo 6-quinquies della legge n. 133/2008;

RETTE CATEGORIA 3 ANNO 2010.

  • 2.649,76 €/alunno per il ciclo materno.
  • 3.643,47 €/alunno per il ciclo primario.
  • 4.968,37 €/alunno per il ciclo secondario.


Agli importi sopra indicati è applicata una riduzione del 50% per il secondo figlio ed una pari al 50% della retta per il ciclo materno dal terzo figlio in poi (indipendentemente dal ciclo in cui il figlio è iscritto).

Fonte: scuolaeuropeadivarese.it.

Esito della seduta CIPE del 18 Novembre 2010: Scarica il documento ufficiale.

20:23 – 21/06/10 – I Soldi Pubblici alla Scuola Pubblica…

La scuola pubblica in Italia è allo sbando e a settembre il problema scoppierà in modo devastante.

A Bologna gli insegnanti sono in rivolta contro il ministro Gelmini e il governo per i tagli che producono 42.000 insegnanti in meno, 15.000 bidelli e assistenti in meno, fino a 33 studenti per classe.

In compenso alle scuole private è stato assegnato un miliardo e mezzo di euro.

Lo Stato deve finanziare la scuola pubblica, non quella privata.

Fonte: Beppe Grillo Blog

20:14 – 04/06/10 – Scuole Private nel Redditometro: Deputati Cattolici Protestano…

Lavoratoorii della Maalta? Prrrrrrrrrrrr!
Lavoratoorii della Maalta? Prrrrrrrrrrrr!
Alla Faccia dei Lavoratori….

L’ipotesi che le spese per l’iscrizione dei figli a scuole private (al 90% cattoliche, in Italia) siano inserite nel redditometro ha provocato un’immediata levata di scudi da parte di 58 deputati del PDL, tra i quali il ciellino Maurizio Lupi, Gabriella Carlucci e “l’agente Betulla” Renato Farina.

I parlamentari hanno presentato un’interpellanza urgente sostenendo che la diffusione di tale notizia “genera, in un momento di crisi, il sentimento di odio sociale verso le scuole non statali, le trasforma in qualcosa in fondo di lussuoso, dunque in tempi grami, qualcosa di fortemente negativo”.

18:02 – 24/12/09 – Lombardia, i buoni scuola vanno ai privati.

La giunta Formigoni sceglie da che parte stare: agli istituti pubblici restano le briciole.

di Chiara Paolin

Le scuole private lombarde possono stare tranquille fino al 2015. Regnante Formigoni, non avranno problemi di bilancio: il giochino del “buono scuola” è promosso a pieni voti. La Costituzione vieta di finanziare direttamente gli istituti privati, ma a Milano e dintorni si possono distribuire a piene mani i preziosi ticket che consentono di mandare i ragazzi dalle elementari al liceo sui banchi privati coi soldi pubblici.

Per la precisione, nell’anno 2008/2009, il 9% degli scolari ha consumato l’80% delle risorse assegnate allo studio, ovvero 47 milioni di euro finiti a pagare le rette di collegi e pie istituzioni per 98.392 ragazzi a fronte dei 12 milioni destinati al restante milione di studenti lombardi.

Un meccanismo spiegato dal Rapporto 2009 sul finanziamento pubblico alla scuola privata in Lombardia elaborato dal Gruppo regionale di Rifondazione Comunista sulla base di un’analisi rigorosa del database dell’Assessorato all’Istruzione. Indagine annuale che stavolta ha richiesto particolare impegno visto che i dati sensibili sono stati affidati alla società di servizi Accor, quella dei ticket restaurant, scelta per rendere ancor più fluida l’attribuzione. Infatti il sistema funziona benissimo, specie grazie a qualche regoletta da dieci e lode. Lo status patrimoniale del richiedente, ad esempio.

Mentre i genitori degli studenti della scuola pubblica devono esibire il certificato Isee per accedere a un piccolo contributo, i richiedenti la “dote per la libertà di scelta” questo il romantico nome scelto per il bonus godono di uno scivolo speciale, ovvero l’indicatore reddituale, dove i limiti sono molto più tolleranti e, soprattutto, non si deve dichiarare la propria situazione patrimoniale, sia mobiliare sia immobiliare.

Così succede che oltre 4 mila beneficiari del ticket dichiarino al fisco un reddito tra i 100 mila e 200 mila euro annui: non proprio dei bisognosi. Altri risultano residenti nelle zone più prestigiose di Milano, come la Galleria Vittorio Emanuele o via Manzoni, roba da 20 mila euro al metro quadro. Restando sui grandi numeri, soltanto il 25% dei beneficiari dichiara un reddito inferiore a 30 mila euro, mentre tutti gli altri, cioè il 75%, sta tra i 30 mila e i 198 mila euro.

Non è un aiuto per poveri, insomma. Scrive Enrico De Alessandri, dirigente regionale, nel suo libro “Comunione e liberazione, assalto al potere in Lombardia”: “Cl è, notoriamente, l’unico movimento fondamentalista in Europa che ha costituito una situazione di potere monopolistico nell’ambito di una importante istituzione pubblica come la Regione Lombardia, attraverso un’occupazione militare dei suoi esponenti in tutti i posti chiave”. Con relativi budget di spesa. Parole che sono costate al dipendente regionale un mese di sospensione dal ruolo con l’accusa di aver tradito “il rapporto di fiducia col proprio datore di lavoro”. La Regione Lombardia. O Cl?

“De Alessandri racconta la verità, finanziare la scuola cattolica è un punto d’onore per Cl – spiega il consigliere regionale Carlo Monguzzi, dei Verdi – Il meccanismo ormai è rodato. E il consenso popolare non manca. Una grossa parte dell’elettorato vive una situazione di stabilità ma teme qualsiasi cambiamento, quindi vota chi porta avanti lo status quo. Poi ci sono disoccupati, precari, sfiduciati dalla politica, quelli che non vanno neanche più al seggio. Oppure si rivolgono alla Lega, sperando di esprimere un dissenso forte. Inrealtà l’effetto è opposto: tutto quello che accade sotto il cielo di Lombardia è condiviso a pieno da Lega e Pdl. O da Lega e Cl, per meglio dire”.

Fonte: Il Fatto Quotidiano del 22 dicembre
Scarica Rapporto 2009 sul finanziamento pubblico alla scuola privata in Lombardia