La scuola unisce l'Italia.
Dall'Italia 'espressione geografica' all'Italia unita.
Il racconto della scuola come parte della storia del nostro Paese.
Parte da un'Italia frammentaria, quella che il Metternich definiva 'espressione geografica', per giungere al sistema scolastico italiano delineato dalle leggi dell'Italia Unita, la ricerca storica condotta da Franco Sansotta, della segreteria nazionale della Uil Scuola, presentata nel corso dell'iniziativa nazionale in corso oggi a Roma.
Uno studio che mette a confronto i diversi provvedimenti – da quelli riformisti ante-litteram degli enciclopedisti francesi come il marchese di Condorcet (che alla fine del '700 delineava già le caratteristiche di una scuola pubblica, laica, popolare, gratuita) fino alle leggi introdotte nei diversi territori in cui si articolava quella che il Metternich definiva come una 'espressione geografica'.
L'Italia letta attraverso la sua legislazione scolastica: da quella del Lombardo-Veneto, governato dall'Austria fino a quello delle due Sicilie sotto la dominazione dei Borboni.
Una scuola moderna, laica, gestita dallo Stato, obbligatoria e gratuita, con l'obiettivo primario di formare i cittadini: sono i temi presentati nei cahier de doleance presentati agli stati generali della Francia del luglio del 1789.
Alla rivoluzione francese, agli enciclopedisti, l'Europa deve un debito di gratitudine intellettuale: loro (tra gli altri la ricerca cita il marchese di Condorcet) il progetto avanzatissimo di libertà di cultura, di insegnamento, di educazione permanente, di laicità della scuola, di parità tra i sessi….
In allegato la sintesi e il testo integrale dello studio dedicato alla scuola italiana dal Congresso di Vienna alla proclamazione del Regno d'Italia presentata oggi a Roma nel corso dell'iniziativa nazionale promossa dalla Uil Scuola: “La scuola unisce l'Italia“.
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