17:56 – 31/08/10 – Torino: USP Occupato.

Oggi, al termine delle convocazioni farsa che hanno prodotto ulteriori disoccupati tra lavoratrici e lavoratori della scuola, duecento precari, con la partecipazione della CUB Scuola e dei Cobas scuola, hanno occupato l’ufficio scolastico provinciale di via Coazze.

Tale iniziativa è stata presa dopo un’affollata assemblea nella quale lavoratrici e lavoratori della scuola espulsi dai tagli del ministro Gelmini hanno nuovamente denunciato il licenziamento di massa attuato dal ministero e l’opera di distruzione della scuola pubblica intrapresa dal governo Tremonti-Berlusconi.

Venerdì scorso un corteo spontaneo di centinaia di precari aveva percorso le strade del centro cittadino al termine delle operazioni di conferimento dei contratti temporanei, mentre ieri un altro corteo si era recato in Prefettura per esporre ai rappresentanti del governo sul territorio l’emergere del dramma sociale rappresentato dal licenziamento di 800 lavoratori.

Oggi i precari cittadini hanno deciso di occupare simbolicamente l’uffico scolastico provinciale per denunciare la situazione di fronte alla città tutta. Mentre scriviamo è in corso un incontro d’urgenza con il vice direttore scolastico regionale Paolo Iennaco.

per la CUB Scuola-Università e Ricerca
Stefano Capello Cosimo Scarinzi

13:27 – 02/03/10 – Mozione Collegio Docenti ITIS 'G.B. Pininfarina' di Moncalieri (TO)

Altro esempio di boicottaggio: Mozione del Collegio Docenti dell’ITIS G.B. Pininfarina di Moncalieri (TO).

Al Ministero dell’Istruzione

All’Ufficio Scolastico Regionale

I docenti dell’ITIS, riuniti in collegio il giorno 3 febbraio 2010, a distanza di un anno tornano in questa sede ad esprimere il profondo allarme e la grave preoccupazione sulla situazione della scuola pubblica e in particolare dell’istruzione tecnica.

Le annunciate riduzioni di risorse economiche e di personale dello scorso anno scolastico si sono trasformate in realtà che stanno portando alla riduzione dell’offerta formativa e alla dequalificazione della scuola pubblica, senza nulla cogliere dalle osservazioni e dalla protesta di chi nella scuola vive e lavora.

Non può sfuggire la contraddizione nelle dichiarazioni propagandistiche ministeriali, che divulgano come miglioramento ed innovazione quelle misure di razionalizzazione contenute nei provvedimenti: la pesante riduzione del personale legata alle leggi 133/08 e 169/08; la riduzione con surrettizie alchimie contabili dei Fondi di Istituto necessari per la qualità dell’offerta formativa; l’azzeramento o quasi dei fondi per le supplenze e la diminuzione ai minimi termini delle risorse per il funzionamento delle scuole delineano in concreto una esclusiva volontà di risparmio.

Anche sulla riforma dell’istituto tecnico il Ministero dimostra di ritenere fondamentale il rispetto delle scadenze e del modello che si è prefissato, piuttosto che di cogliere l’importanza di un processo di confronto con il personale della scuola sui percorsi, sull’importanza delle attività laboratoriali, sui programmi e sugli orari.

Ancora una volta si risponde alla difficoltà di capire la fisionomia di un nuovo percorso di studi, peraltro non ancora ufficiale, con un vuoto slittamento delle iscrizioni oltre ragionevoli termini.

In questo clima di estrema incertezza, in cui si collocano anche i destini nebulosi dei corsi serali, si propone per giunta un disegno di legge nel quale l’attività di apprendistato varrebbe a tutti gli effetti come assolvimento dell’obbligo di istruzione.

L’elevamento dell’obbligo a 16 anni, oggi legge del Paese, è stato il raggiungimento di un obiettivo di grande civiltà, di uguaglianza sociale, ed anche l’innalzamento dei livelli di istruzione in conformità a quanto previsto dai trattati europei.

L’assolvimento dell’obbligo di istruzione al di fuori della scuola vanificherebbe ancora una volta il ruolo fondamentale di questa nella formazione di un cittadino responsabile e consapevole.

Il Collegio Docenti dell’ITIS “G.B. Pininfarina” ritiene che le azioni citate, alcune delle quali già operanti, non rispondano a criteri di miglioramento del sistema scolastico, ma hanno già avuto ed avranno ricadute sempre più negative per gli studenti, le famiglie e la scuola italiana nel suo complesso.

Per questi motivi invita il Ministro della Pubblica istruzione ad un riesame dei provvedimenti che preveda un confronto con i docenti e le organizzazioni rappresentative, sia culturali che sindacali, del mondo della scuola.

Il Collegio chiede, inoltre, che la proposta di riforma sia rielaborata nell’ottica di un reale potenziamento e rilancio dell’istruzione tecnica, che veda i docenti coinvolti da protagonisti e riaffermi il principio che soltanto l’investimento su cultura e formazione possa garantire al Paese un futuro democratico e pacifico. Approvata con voti: favorevoli 137, astenuti 10, contrari 3

Fonte: TerritorioScuola Collegio Docenti.

Vedi anche: Download fac-simile del documento del CdD (Pronto per la compilazione)

Mozione CdC ISI Caduti della Direttissima – Castiglion de’ Pepoli (BO)

00:11 – 19/10/09 – Scuola, l’allarme di Guariniello…

Galletto Attento
Galletto Attento

La classe è come un pollaio? Verificalo con la scheda sulla sicurezza scolastica!

Torino – Il fascicolo, una indagine conoscitiva, porta il numero 4.291. Una cartellina verde, che si sta riempiendo di carte, relazioni, statistiche. Arrivano i primi dati e non sono per niente tranquillizzanti. «Solo 99 scuole su 1.758 hanno già il certificato di prevenzione incendio».

Altre 479 lo hanno chiesto. In tutte si fanno i conti con i tagli di bilancio e i problemi portati dal sovraffollamento delle aule e dalla necessità di adeguare sistemi e dispositivi di sicurezza al numero di studenti, insegnanti e operatori. L´ultima inchiesta in ordine di tempo aperta dal sostituto procuratore Raffaele Guariniello, appena chiusa formalmente quella sul crollo al Darwin e sulla morte dello studente Vito Scafidi, riguarda ancora le scuole di Torino e provincia. Sotto la lente, dopo i controlli statitici seguiti alla tragedia di undici mesi fa, sono ora i dispositivi e le misure antincendio di materne, elementari, medie e superiori.

L´impressione dichiarata è che lo «stato di salute, anche dalla nuova prospettiva, «non sia buono». Ma per misurare quanto è alta la temperatura, per capire se e quali mali ci siano da affrontare e curare, serviranno mesi. Un lavoro improbo, che è già partito. All´avvio dell´anno scolastico Guariniello ha affidato ai vigili del fuoco del comando provinciale l´incarico di pianificare e avviare sopralluoghi e accertamenti a tappeto.

Il sostituto procuratore ha delineato, in attesa dei rapporti dai singoli plessi, un quadro che non sembra per niente rassicurante. I dirigenti scolastici, è l´impressione che ha raccolto, faticano a navigare nei problemi gestionali posti dall´applicazione della legislazione contro il rischio incendi. E la scure del taglio dei fondi calata sul sistema scuola certo non aiuta.

E se è vero che i termini per ottenere la certificazione antincendio sono stati prorogati a fine anno, dalla Finanziaria, la dichiarata certezza è che in molti istituti mancheranno i tempi e i fondi per dare concretezza a tutti gli adempimenti richiesti. Si potrebbe prospettare il rischio di interventi drastici, come l´assessore provinciale all´Istruzione Umberto D´Ottavio ha prospettato giusto un mese fa: «La magistratura – ha ipotizzato, proprio in relazione alle problematiche connesse all´aumento della popolazione scolastica in rapporto agli spazi disponibili e alle condizioni effettive di sicurezza – potrebbe chiudere molte scuole».

L´inchiesta che adesso fa paura è stata messa in moto, come spiega lo stesso Guariniello, dalla denuncia di inizio settembre presentata dal Codacons contro il ministro dell´Istruzione Mariastella Gelmini e contro i direttori degli Uffici scolastici regionali.

I paladini dei consumatori hanno posto il problema del sovraffollamento delle classi in relazione alla quella che considera una delle norme più disattese degli ultimi anni.«Il decreto ministeriale del 1992 – spiegazione data dai vertici dell´associazione in sede di presentazione della denuncia, notificata a 104 procure – «prevede un affollamento massimo per classe di 26 persone per aula, insegnanti compresi, e un´aula di 36 metri quadri può ospitare al massimo 18 ragazzi».

E poi ci sono tutti gli adempimenti legati alla presenza di vie di fuga, alle porte di dimensioni idonee, alla resistenza al fuoco di ascensori e montacarichi, ai materiali utilizzati in laboratori e spazi comuni. Fantascienza, si teme, rispetto alla realtà. «Nelle classi in cui si inseriranno più di 25 alunni per sopperire alla mancanza di docenti “tagliati” dalla Gelmini – sempre affermazioni del Codacons, oggetto delle verifiche affidate ai vigili del fuoco – si commette un grave reato: si mette a repentaglio la sicurezza dei ragazzi».

Fonte: Scuola, l´allarme di Guariniello | La Repubblica – Torino