Nella scuola italiana si è instaurato un clima di soffocante autoritarismo grazie alla cosìddetta “autonomia” voluta da Berlinguer e cavalcata dai ministri a seguire.
Si è dato ogni potere ai presidi ” manager” , spesso incolti , quasi sempre impreparati, che si circondano di loro lacché in loro simili ed obbedienti mentre il collegio dei docenti è stato privato di ogni voce democratica.
In tali riunioni esseri che dovrebbero esercitare libertà di pensiero e di critica, si riducono ad approvare, senza osare discutere, con maggioranze bulgare ed unanimità, ciò che il preside propone e dispone.
Lo chiamano ordine ed è il deserto cimiteriale.
Quei pochi che ancora difendono con dignità libertà di pensiero e di espressione, e non si piegano, ricevono, in varie forme e maniere, ogni sorta di vessazione e discriminazione.
Oggi infatti nella scuola itaiana si registrano 75.000 casi di mobbing, portato contro i docenti spesso i piu’ preparati ed impegnati, ma scomodi per le libertà costituzionali che esercitano e difendono.
A difesa e a resistenza contro il neo-manganello del neo-fascismo è sorto il Comitato Nazionale Contro il Mobbing Scolastico che, raccogliendo centinaia di casi, combatte contro l’ incazante, violento ed incivile fenomeno.
Anche nella scuola oggi, come non mai, è in gioco la democrazia in questo disgraziato paese.
Per resistere in solidarietà ed anche per semplicemente informarti a vincere il silenzio omertoso che protegge e perpetua il triste fenomeno puoi contattare:
Sintesi della Conferenza-stampa del CO.NA.M.BO.S. (Comitato Nazionale Contro il Mobbing-Bossing Scolastico) tenutasi a Roma il 31/10/09.
E il Dirigente Scolastico disse alla Prof. disabile: “Alzati e cammina”. Ma lui, a differenza di Cristo, le fece pure un Ordine di Servizio e un Addebito disciplinare perché si rifiutava comunque di obbedirgli salendo le scale.
È solo una delle tante storie di follie, abusi, crimini ed illegalità di vario genere che da anni si consumano da parte di troppi Dirigenti Scolastici (DS) affetti da delirio di onnipotenza nell'odierna Scuola Pubblica ormai completamente Feudalizzata da 10 anni di Autonomia (nell'indifferenza quando non con l'attiva complicità delle gerarchie e dell'intera Amministrazione Scolastica).
Una delle tante che si sono scambiati docenti ed altri dipendenti della Scuola Pubblica provenienti da Centro, Nord e Sud Italia, membri del nostro Comitato, riunitisi ieri mattina a Roma nei pressi della Stazione Termini per documentare con una casistica sconcertante il tema che si erano dati per l'incontro: “10 ANNI di AUTONOMIA SCOLASTICA (1999-2009): SCUOLA DEMOCRATIZZATA o FEUDALIZZATA? GRIDO D’ALLARME e PUBBLICA DENUNCIA SUL PREOCCUPANTE
DEGRADO di LEGALITA’, DIRITTO, DEMOCRAZIA, CRESCENTI LIVELLI di OMERTA' INTIMIDAZIONI NELLA SCUOLA PUBBLICA POST-AUTONOMIA!” (vedi in allegato il “manifesto” completo distribuito come invito per l'incontro).
Tema che appare proprio appropriato e niente affatto esagerato alla luce delle tantissime e documentate esperienze che sono circolate ieri all'incontro romano.
Il Prof. Ingegner Paolo Spinelli, docente di Scuola Superire a Milano, ci ha rivelato come pur di ”far fuori” un docente scomodo come lui che “pretende” il rispetto della Legge e del Diritto a Scuola e coprire varie irregolarità da lui scoperte il DS ha cercato di incastrarlo in tutte le maniere, l'ultima addebitandogli un'inesistente aggressione ad una bidella “compiacente” che ha poi pure chiamato il 118, ma poi tutta la messinscena è caduta.
Guardacaso identica esperienza e stesso espediente messo in atto 2 anni fa a carico del Maestro Adriano Fontani a Siena quando scoprì e denunciò in sede sindacale e nel Collegio dei Docenti l'irregolare ed iniqua spartizione di potere e degli incentivi del Fondo di Istituto nella sua Scuola, ciò che diede inizio ad un'ondata persecutoria di 3 ridicole sanzioni disciplinari in un mese seguite dalla solita quadristica Ispezione prefabbricata per licenziarlo di cui è maestra la Scuola in tutta Italia a carico dei docenti scomodi. Ha raccontato di un DS che ha trasferito in altra sede e contestato un addebito disciplinare ad una bidella che si rifiutava di smaltire i pannolini di una maestra che essa lasciava a giro in una Scuola dell'Infanzia.
Il Segretario Regionale della Campania del Gilda, il Prof. Gaetano Mattera da Napoli, oltre ai clamorosi abusi citati nel titolo, ci ha confermato, come da noi denunciato da anni la totale impunità di cui godono i DDSS, inamovibili qualunque violazione compiano. In provincia di Benevento, ha denunciato, un DS resta al suo posto nonostante 4 condanne del Tribunale del Lavoro per i suoi abusi e favoritismi di persone a lui vicine e nonostante che abbia pagato a carico del Fondo di Istituto le spese di giudizio alla controparte stabilite dal Tribunale. Oltre a confermare gli innumerevoli falsi che si commettono nei “bugiardoni”, i Verbali della Scuola, in tutta Italia.
Atteggiamento di impunità e copertura da parte dell'Amministrazione pienamente confermato da ciò che sta accadendo in una Scuola Superiore di Modica, come documentato per iscritto dal Segretario Provinciale di Ragusa del Gilda Professor Raffaele Brafa, insieme ad un messaggio trovatosi poi impossibilitato a partecipare all'incontro. Nonostante che il DS di quella Scuola ed il suo Collaboratore abbiano già collezionato ben 5 condanne in sede penale e civile per abusi vari sui docenti che esigevano il rispetto della Legalità essi restano a loro posto mentre uno di loro che di tali abusi è stato vittima è stato sanzionato dall'Amministrazione con la sospensione dal servizio e dallo stipendio per 3 giorni.
Il Segretario scolastico (DSGA) della provincia di Salerno Vincenzo Serra ci ha raccontato come talvolta i Dirigenti Scolastici ignorino tante leggi nella Scuola ove si insegna “educazione alla legalità” e siano incapaci di svolgere l'importante incarico dirigenziale cui sono preposti, omettendo atti dovuti e violando precise disposizioni di legge e contrattuali in materia di tutela della salute sul posto di lavoro (stress lavoro correlato) e di importanti diritti (ferie, diritto all'integrità fisica e personalità morale ex art. 2087 c.c…) e spesso tollerano l'affermarsi, anzi incoraggiano ed usano nell'ambiente scolastico, della vile “legge del branco” che si estrinseca in comportamenti ingiuriosi e calunniosi a danno di chi è preso di mira perché vuole svolgere con correttezza l'attività che gli compete e ha l'unica colpa di turbare equilibri derivanti da una determinata sottocultura ambientale, attecchita anche nelle scuole. Una scuola così può contribuire a formare i futuri cittadini?
Il Professor Piero Caluori da Firenze ha confermato da una parte che un pesante clima di paura, ricatto ed intimidazione esiste in tante Scuole dove nessuno osa criticare o contrapporsi allo strapotere dei moderni DDSS e dall'altra che chi lo fa, insistendo sul rispetto della Legge e del Diritto e promuovendo democrazia viene preso di mira con raffiche di sanzioni, perseguitato con cinismo, cacciato via per “incompatibilità ambientale” e calunniato sistematicamente dall'Amministrazione scolastica per delegittimarlo agli occhi dei colleghi.
Alla luce di mille simili esperienze, anche più gravi ma tutte documentatissime, che il nostro Comitato ha raccolto in tutta Italia in 3 anni di attività una misura appare ineludibile per porre argine agli abusi e difendere le vittime:
Stabilire sistemi di controllo e valutazione sull'operato dei ddss degli oltre 10.000 istituti scolastici italiani, la loro punibilita', sanzionabilita' e rimozione in base a precisi criteri di legalita' e diritto. inoltre che tutti essi siano preventivamente e regolarmente sottoposti a quelle visite di idoneita' mediante accertamenti psichiatrici che invece troppo spesso, come vessatoria persecuzione, essi ingiustificatamente chiedono a carico di tutti quei docenti scomodi che pretendono legalita', diritto e democrazia in quella scuola che deve educare e formare i cittadini di domani.
Sempre caro mi fu... Prof. Piero Caluori – Firenze
In Firenze, Istituto d' Istruzione Superiore (?), 06 novembre 2009, consiglio di classe di una Vª che dovrà sostenere a fine anno l’esame di maturità.
Il preside ingiunge al professore d' italiano, di anni 62 e con decenni d' insegnamento, di non trattare Leopardi e le sue opere risultando agli alunni, a suo parere, troppo difficile.
Il professore – uno dei pochi rimasti tra il gregge ovino – richiama al tale dirigente la sua esperienza e la costituzionale libertà d' insegnamento.
Il preside, pronto, gli ricorda che lui è il suo datore di lavoro. Quindi…
Silenzio impaurito degli altri docenti presenti, il tal alieno professore dichiara che Leopardi continuerà certamente a proporre e trattare.
P.S.: questo messaggio non è per chi pecora s' è fatto ed altro non sa che farsi mungere e tosare.
Prof. Piero Caluori – M.M.Q.F. del Comitato Nazionale contro il Mobbing Scolastico.
Prof. Alberto Marani - Liceo Scientifico A. Righi - CESENA Intervista di Davide Suraci al Prof. Alberto Marani, Docente di Matematica presso il Liceo Scientifico A. Righi – CESENA.
Davide Suraci: Mobbing-bossing scolastico: l’informazione sui fatti è sufficiente?
Alberto Marani: Il mobbing scolastico è misconosciuto. Nessuno crede che esista. I motivi sono i seguenti.
1) La massa pensa che il mobbing sia caratteristico del rapporto di lavoro privato, dove il superiore è padrone, motivato a sottomettere e a negare diritti mosso da un proprio interesse economico diretto. Non crede quindi che un Dirigente pubblico sia motivato a maltrattare un dipendente o a negargli diritti.
2) La massa pensa che il settore pubblico, e a maggior ragione la scuola, sia il regno della legalità più assoluta. Nessuno immagina che i Dirigenti Scolastici sistematicamente si facciano beffe del Testo Unico delle Leggi sull’istruzione, e gestiscano la scuola praticando l’illegalità quotidiana.
3) Tutti si accorgono che chi sceglie di insegnare generalmente ha una certa statura morale, è una persona equilibrata, corretta nelle relazioni interpersonali. Pensano quindi che i dirigenti siano persone di questo tipo, anzi, siano i migliori insegnanti. Non vedono che era così 30 anni fa, mentre oggi l’unico effetto che si è avuto nel trasformare – per volere CGIL CISL UIL SNALS – i presidi in Dirigenti Scolastici, con stipendio raddoppiato e poteri accresciuti, è di selezionare individui ignoranti, senza valori e senza etica, attaccati solo… ai soldi , al potere e all’immagine, capaci di qualsiasi meschinità.
Davide Suraci: Quanto, l’opinione pubblica avverte questa ed altre patologie sociali?
Alberto Marani: Ecco perchè il mobbing dilaga nella scuola, ma la gente non lo sa.
Per capire la fenomenologia “nuovi dirigenti scolastici” nelle scuole superiori della provincia di Forlì-Cesena, bisogna partire dal fenomeno ASA-FOCE (associazione dei Dirigenti Scolastici della provincia).
Chi non l’ha ancora fatto cominci a leggersi e a fare conoscere questa tragicomica chicca:
Si tratta della farneticante lettera in cui, come presidente dell’ASA-FOCE , la DS Paola Pezzi (Scuola Media via Ribolle FORLI’) espone quelli che secondo lei sarebbero i più urgenti problemi della scuola, e cioè che i bidelli sono AVANZI DI GALERA SPACCIATORI PEDOFILI E PERSINO…MALATICCI, e propone come soluzione poteri assoluti ai DS per assumere e licenziare il personale (!)
Intervista rilasciata via Facebook a Davide Suraci dal Prof. Alberto Marani.
Sono un ingegnere professore di ruolo di discipline meccaniche presso un istituto professionale statale di Torino, che costituisce una realtà dimensionalmente importante nel panorama della scuola in Piemonte con i suoi circa 1.000 allievi.
La mia vicenda personale è emblematica dello stato di paura in cui vivono i docenti italiani, che, anche per via del numero non indifferente di precari, sono usi ad obbedir tacendo. Ricordo che a dicembre dello scorso anno una collega di una scuola di Chieri, che su Internet aveva denunciato i pericoli della suo istituto, dopo il drammatico crollo di una controsoffittatura al liceo Darwin di Rivoli, in cui perse la vita uno studente, venne minacciata dal dirigente scolastico di licenziamento.
Credo infatti di essere uno dei pochi docenti italiani punito per aver denunciato gravi fatti gestionali della scuola in cui insegna in una conferenza stampa che tenni nel giugno 2008 in Piazza Montecitorio a Roma.
Sono pure reo di aver consentito a studenti maggiorenni di scioperare per sacrosanti motivi inerenti l’arbitrio organizzativo dell’istituto e lo stato pietoso dei laboratori.
Complessivamente mi sono stati recentemente comminati – con due decreti punitivi – 40 giorni di sospensione dall’insegnamento ed il blocco degli aumenti di stipendio per tre anni, il che significa oltretutto un danno economico stimabile complessivamente negli anni pari a 22.000 euro.
La mia preside ha richiesto un’ispezione durante la quale ragazzi palesemente impauriti hanno invece semplicemente ed unicamente dichiarato all’ispettrice che “abbiamo scioperato perché il 25 ottobre durante la lezione il prof. Scassa ha dichiarato che potevamo fare sciopero… Il professore ci ha così influenzato ed abbiamo deciso di scioperare”. Io non sono manco stato ascoltato.
Ho subito minacce, intimidazioni ed ingiurie assortite da parte di collaboratori e tirapiedi vari della preside.
Ho denunciato nella conferenza stampa incriminata fatti gravi che comprendono:
1) il depauperamento per centinaia di migliaia di euro del patrimonio tecnologico della scuola: è stato rottamato un impianto di produzione del valore di circa un miliardo e mezzo di vecchie lire, sono state sprecate decine di migliaia di euro per materiale informatico inservibile o mai consegnato, si è abbattuto un laboratorio di chimica costruito cinque anni prima per costruirvi un secondo bar;
2) gravi problemi di sicurezza: gli allievi sono stati spediti in laboratori a forte rischio per la sicurezza con pericolo di esplosioni, di collassi strutturali;
3) il taroccamento di crediti scolastici, attribuiti con errori ed in modo casuale, dietro disposizione del Dirigente Scolastico, che contribuiscono a definire il voto dell’Esame di Stato e possono quindi risultare determinanti per la promozione;
4) la gestione illegittima della scuola – per almeno un decennio non sono mai stati né letti né approvati i verbali dei collegi docenti, le elezioni per gli organi collegiali si svolgono in clima di intimidazione pesante per i candidati dissenzienti;
5) Una pianificazione sistematica del mobbing nei confronti di chi denuncia le porcherie che si verificano nella scuola mediante l’uso di tutti gli strumenti ritenuti all’uopo idonei, ivi comprese calunnie assortite. Un collega dissenziente, con pretesti, è stato addirittura cacciato dalla scuola.
Alcuni di tali episodi furono già oggetto di interrogazioni al Senato ed in Consiglio Regionale del Piemonte..
Qui la punizione è arrivata per direttissima, nessuna ispezione.
Ho scoperto da poco, e denunciato il fatto, che la mia preside per costruire la sua macchinazione e per discolparsi ha prodotto addirittura una serie di documenti grotteschi che sono a sottoscrizione palesemente falsa: lo ha fatto sia nei confronti dei suoi superiori – che comunque le parano il sacco – sia con i giudici che l’hanno indagata e che lei palesemente in tal modo irride.
Nella puntata di Report andata in onda il 19/4/2009 si trattavano casi di dirigenti scolastici che hanno rubato e sottratto fondi, rimasti impuniti al loro posto: purtroppo il ministro Gelmini, dinnanzi a queste sconcertanti vicende, rispondeva alla Gabanelli: “Ho le mani legate”. Da quanto si è visto nella trasmissione pare infatti che l’autonomia scolastica funzioni sul modello bolscevico: in questo caso gli Uffici scolastici regionali (Comintern) proteggono i dirigenti scolastici (capataz locali).
Personalmente ho fatto anche un piccolo miracolo: Berlusconi ha trasformato – con la sua vita privata – la sinistra in moralista e bacchettona, dopo decenni in cui aveva decantato le virtù dell’amore libero, io ho portato una storica dirigente di sinistra dell’Ufficio scolastico regionale, indagata per mobbing dalla Procura, a negare il diritto di sciopero agli studenti maggiorenni. Inoltre la sinistra burocratica della scuola mi ha punito a tempo di record con una grave sospensione per una conferenza stampa: davvero qui da una parte si tuona contro la mediacrazia berlusconiana, salvo poi, nel solco del miglior bolscevico, senza vergogna alcuna, arrivare alla censura del dissenso.
Lei, Egregio Direttore, di questo sfascio della scuola che ne pensa?
Le pare poco che nella scuola pubblica italiana non trovino cittadinanza i diritti, di espressione del proprio pensiero e di protestare, pacificamente sanciti dagli art. 21 e 40 della Costituzione?
Non ritiene utile un’indagine giornalistica in merito? Altro che insegnanti di religione di serie B: qui siamo tutti insegnanti di serie Z!
Efficienza...parlamentare!L’articolo 21 della legge n. 69 del 18 giugno 2009 prevede che ogni scuola inserisca nel proprio sito il curriculum e lo stipendio dei preside, oltre che le assenze del personale docente e non docente. Perfetto. Entro il 31 luglio 2009. Girando di qua e di là in nessun sito scolastico sono riportati i dati richiesti.
Hanno spiegato a Brunetta come funziona un sito web? Lo sa che un sito ha bisogno di un server dove essere ospitato e che un sito non si aggiorna da solo? Lo sa che tutte queste cose costano tempo, se il sito è curato da personale della scuola, o denaro se si appalta la gestione? Per ultimo il ministro sa che le scuole non sono obbligate ad avere un sito internet ?
Ecco la riforma all’italiana: obbligare a pubblicare dati su un supporto non obbligatorio.