12:48 – 19/09/10 – Capire gli Italiani in Italia…

Di Aldo Mencaraglia

Oggi mi sono svegliato e come ogni giorno la prima cosa che faccio è approvare i commenti che arrivano durante la notte. Mi sono girate le scatole leggendo un commento fatto a questo articolo (lascio a voi indovinare quale) e ho comunicato su Twitter la mia delusione e rabbia.

Mi sono arrivati moltissimi commenti di sostegno. Grazie a tutti!

In particolare mi ha scritto Fabio che mi ha fatto capire molto meglio la possibile genesi di certi commenti. Gli lascio la parola.

Aldo non ti arrabbiare!!! :D

Il vero problema è che l’Italia sta davvero andando a rotoli, aggiungi una giornata di cacca come la mia di oggi e il commento di Angelo è automatico.

Aldo fai un lavoro preziosissimo per tutti noi, credimi, ma quando sei arrabbiato perchè ti è andata male, hai solo invidia degli altri che ce l’hanno fatta…

In realtà, probabilmente, non abbiamo lo stesso spirito di avventura, l’ambizione, la grinta e la voglia di farcela di tanti di quelli che spiccano sugli altri.

Ti porto il mio esempio personale: come forse ricordi sono stato a Perth, nel 2008, ho fatto un corso di inglese e poi,ho deciso di tornare in Italia.

Questo perchè?!? Sono un ragioniere ed il mio titolo di studio “non” è accettato in Australia e comunque, il mio livello di Inglese, non è talmente alto, anche se buono, per intraprendere una carriera di questo tipo.

Credimi Aldo, in una giornata come quella appena finita, la voglia di prendere e ritornare in down unda, è tantissima…

Ma quale futuro?!!? è difficile e non voglio trovarmi senza soldi e dover chiamare mammina e papino per farmi pagare il biglietto di ritorno… vorrei farcela da solo e senza raccomandazioni… e credimi, per arrivare a quel punto, bisogna ingoiare tanti, ma tanti, ma tanti rospi……..

In Italia, nonostante tutto (E SONO FORTUNATISSIMO!!!!) ho un buon lavoro, ho tessuto una rete di conoscenze (positive, non da raccomandato) che mi aiutano e sono stimato… in Australia dovrei ricominciare da zero, magari come barista…

Beh, non è facile! sia sotto un profilo economico, sia sotto un profilo di feelings… con questo intendo il fatto che la mia vita non può funzionare bene se il mio lavoro non mi soddisfa… ed il barista lo posso fare per un po’ di tempo, poi starei male! e nota bene, non denigro i baristi o chi va a zappare nei campi!!! massimo rispetto! semplicemente so di essere bravo nel mio lavoro e il mio lavoro mi rende felice! quello che non sopporto più è il clima italiano, la politica italiana, la burocrazia italiana, lo spirito italiano….

Sventoliamo tanto la bandiera del Made in Italy come qualcosa di pregiato, ma se vai a fare un’intervista gli Italiani non si sentono più Italiani, o meglio, non si identificano come tali! tiriamo fuori la bandiera solo per i mondiali di calcio o per vendere un prodotto fatto in Cina con un ricarico del 5000% sul costo reale, perchè poi ci attacchiamo l’etichetta a Milano……..

è questo che ci delude e ci vuol far scappare di qui! ci stanno tutti prendendo prendendo in giro e probabilmente non siamo sufficientemente bravi o arguti da ribellarci al sistema…. anche se il sistema lo creiamo noi con i nostri modi burberi…………..

Aldo, tante volte, è bello sentire le storie di questa gente che ce l’ha fatta, che stimo e che ha tutto il mio rispetto, ma, tante volte, sono anche delle coltellate al cuore…. perchè lui ce l’ha fatta ed io no?

Torno al mio esempio personale, paragonato alla tua storia: tu hai frequentato le superiori a Torino e poi sei andato a Londra…. Io volevo fare il quarto anno di superiori all’estero, ma i miei non hanno voluto (e non perchè economicamente non potessero sostenere la cosa, ma perchè non lo ritenevano una saggia scelta per me!!!!!!)…. poi mi sono iscritto all’università dopo avere superato il test, ma non volendo dipendere economicamente dai miei genitori, ho preferito rinunciare e iniziare a lavorare….

Bene, supponendo di essere nati nello stesso periodo e paragonando le nostre storie, è ovvio, che tu, parti avvantaggiato, all’ingresso del mondo del lavoro, poichè parli inglese alla perfezione, hai un titolo di studio conseguito all’estero… io sono solo un misero ragioniere che parla un inglese decente… eppure, anche io, economicamente parlando (grazie ai miei genitori), avrei potuto intraprendere una carriera accademica come la tua…. ma non è stato così… e quindi, ti arrabbi con chi ha avuto più opportunità di te (o che forse è più sveglio di te e le ha sapute cogliere!), anche se non è giusto!

è questo il vero problema!

ti saluto e grazie ancora per il tuo servizio…. questo weekend mi scarico la guida della Lea… vediamo se questa mi aiuta! ;)

ciao e buona giornata…. ora è meglio che vada a letto, se no, domani mattina, chi mi tira più fuori dal letto??!

Fabio

Fabio, grazie mille della testimonianza, mi è utilissima per capire la tua (vostra) situazione in Italia e ne terrò conto nello scrivere gli articoli futuri!!

E voi, cosa ne pensate?

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