Editoriale di Davide Suraci – Ci sarà pure una ragione del perché l'edizione del 17 Marzo 2011 del Washington Times abbia dedicato un approfondito articolo sulla tecnologia di Rossi-Focardi e sulle sue possibili implicazioni sull'economia e la finanza a livello globale.
La notizia viene allo "scoperto" dopo alcuni anni – durante i quali essa ha circolato solo attraverso i blogs internet di tutto il mondo – forse grazie ai disastri nucleari che hanno colpito Fukushima e il Giappone in questi giorni.
In queste ore – più che nel passato – vi è infatti un interesse molto accentuato verso le nuove forme di produzione di energia non impattanti sull'ambiente.
A questo si aggiunga il risveglio dell'opinione pubblica mondiale che si dimostrerebbe sempre più sfiduciata verso il nucleare da fissione, anche in considerazione del fatto che la nube nucleare sta pian piano facendo il giro del mondo.
Nell'articolo "Nuclear Future Beyond Japan", l'autore, Frank Perley, scrive ottimisticamente (e cautamente) di come la fusione fredda potrebbe essere la soluzione per le nostre future necessità di energia. L'articolista del Washington Times sottolinea che la commercializzazione dell'Energy Catalyzer di Rossi-Focardi potrebbe essere impedita dagli enormi interessi delle lobbies politico-mafiose del petrolio e del nucleare sostenute dai "ricchi uomini bianchi", quando scrive:
"Lo sviluppo di ortodossie che gettino discredito sulle fonti energetiche attualmente più diffuse potrebbe rappresentare una minaccia per gli enormi flussi di denaro in gioco sia da parte degli investitori istituzionali che di quelli privati"
La sola domanda che ci poniamo adesso è quanto velocemente ed entusiasticamente il resto della stampa mondiale procederà ad aprire le loro menti sul futuro dell'energia pulita.
Leggi l'articolo di Frank Perley sul Washington Times.