di Davide Suraci
Le LIM (come del resto tutti i mezzi e le infrastrutture informatiche) hanno un senso solo se vengono utilizzate in contesti di confronto e di apprendimento allargati e ampiamente condivisi, praticamente inesistenti nella maggioranza delle scuole e università italiane.
Niente di diverso, perciò, dagli altri strumenti di interazione (internet, posta, chat, video-conferenza, social-network, ecc.) e di scambio reciproco delle informazioni.
Sono solo interfacce “uomo-macchina-uomo” in cui se immetteremo bit di ignoranza, imbecillità e di disinformazione, otterremo analoga spazzatura…
In altri termini, si sta dando un peso eccessivo alla “magnificenza” del mezzo affossando contemporaneamente la qualità delle interazioni educativo-formativo-istruttive..
Quanto hanno contribuito queste interfacce di comunicazione alla crescita culturale, civile, sociale, economica, politica di questo Paese negli ultimi dieci anni?
In moltissimi stanno ancora continuando a confondere il dominio del “mezzo” con quello della conoscenza (come dire: lo studente sa usare molto bene gli strumenti multimediali ma non sa comprendere il significato delle parole e dei numeri)..
Le “normali” necessità della scuola sono ormai diventate un’opzione…
È il superfluo che colpisce l’immaginario collettivo, altro che carta da fotocopie o igienica!
Forse, un domani, per andare in bagno torneremo all’età della “pietra”? Speriamo solo che non sia spigolosa (la pietra)…
In risposta a Ireneo